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venerdì 25 settembre 2020

Ostiaria del Vaticano

Ragazzi, amici e conoscenti: ci risiamo! Magari un po’ più vecchi, un po’ più stanchi, un po’ più Armeni e un po’ più dilettanti, ma - Corona o non Corona - ci risiamo davvero.


Nemmeno il tempo di fallire in pace, durante un caldo giorno di un triste agosto senza palio, che è già tempo di palle rotolanti. Anno nuovo, vita nuova e, ahinoi, campionato nuovo. 

In una cosa aveva ragione la vecchia, simpatica e profetica proprietà: il suo avvento avrebbe certamente prodotto un importante cambiamento sulle nostre vite. Beh, a dirla tutta non è proprio andata come sognavamo, ma perbacco, sempre di un cambiamento si è trattato! Che c’entra, quella Serie B dispersa nella fresca salsedine di Pescara un paio di anni fa adesso si è fatta piccola piccola, quasi un miraggio in fondo al deserto, tipo oasi per gli occhi del beduino, ma dice ci stiamo attrezzando per riprovare la scalata. E se fallire era il solo modo di liberarci di quella banda di mostri planata senza un reale motivo su Sienina bella dalla Liguria qualche anno addietro, allora vorrà dire che a malincuore ce ne faremo una ragione e dopo aver tirato su con le spalle ci rimetteremo a correre. 

Ad oggi, esauriti gli accidenti e terminate le maledizioni, risiamo esattamente al punto di partenza del 2014, magari senza Ponte ed il suo pacchetto Morgia, ma su per giù risiamo lì. A differenza di sei anni fa, abbiamo un manipolo di Armeni a dirigere la società e un sacco di nomi nuovi, talmente nuovi che non ne conosco nemmeno uno. Anche perché non sono mica un giornalista io. Come sei anni addietro, dopo il crollo c’è stato da ricostruire tutto in poco tempo, con una società nuova di zecca, un girone da vincere e avversari più o meno verosimili. Domenica per esempio si comincia con "Associazione Sportiva Ostia Mare Lido Calcio", che più che un nome pare un tema, squadra della località laziale di Ostia, che contende a Cattolica il titolo di città più cristiana d’Italia. E allora tutti insieme canteremo: "OSTIAria del Vaticano, esce il Papa col..." e poi per pura decenza verso i gestori del blog che ospita queste poche righe tralascerò il seguito. 

Ostia occupa un posto importante nella lista degli ingredienti liturgici, assieme al vinsanto e al cosino d’ottone dal nome strano con l’acqua benedetta dentro. Dicono che la città di Ostia stia alla messa come il paese di Gallina sta alla cotoletta alla milanese. Dicono, ma non lo so se è vero. Dov’è di preciso Ostia? Dalle parti di Roma credo, ma dato che non sono un navigatore satellitare né un camionista, più preciso non posso essere. E poi che ce ne frega dov’è, scusate: si gioca in casa e a porte chiuse, quindi l’avversario potrebbe essere chiunque.

Come sarà la Serie D vista dagli occhi di un essere umano in piena pandemia mondiale? Boh, non so nemmeno questo... Di certo ho paura che sarà diversa da quella vissuta qualche anno fa. Innanzitutto, se le porte sono chiuse, le partite termineranno tutte 0 a 0, quindi: o riaprono gli stadi, o a fine stagione tutte le squadre avranno gli stessi punti. Allora potremo anche risparmiare i soldi del portiere, che da ruolo determinante verrà derubricato a "quello strano con la maglia differente che può toccare la palla con le mani e a causa dei guantoni non può nemmeno infilarsi le dita nel naso". Ma conseguentemente potremo abolire anche gli attaccanti, che tanto non avranno niente da attaccare, così come, a pensarci bene, i difensori centrali. E dato che partite le vincerà, pare, chi farà più passaggi (nella sublimazione massima del sogno mignaniano) rimarranno utili soltanto i centrocampisti a gironzolare per il campo e i terzini a fare su e giù per la fasce: ecco che allora il progetto del buon Vaira all’improvviso mi appare sotto una luce differente e non mi sembra più poi così sbagliato! 

E Lui (il Vaira lettera maiuscola), grazie a quei 116 centrocampisti ex inutili e ai 30 terzini mediocri prelevati dalla fortunata serie TV "Difese da incubo" (venerdì sera ore 20.30, canale 31 del Digitale Terrestre), aveva capito tutto. Non era scarso lui, eravamo noi incapaci di vedere più in là del nostro naso, perché l’essenziale è invisibile agli occhi. E Davide Vaira era soltanto un antesignano del moderno calcio europeo, una specie di uomo vitruviano del senno di poi, messo al posto di un progetto nebuloso ma rivelatosi poi vincente. L’uomo della luna sceso sulla terra troppo presto. Adesso sarà facile salire tutti sul carro di Vaira, dire che con le porte chiuse servivano soltanto terzini e centrocampisti, ma tre mesi fa non era così. E Anna lo sapeva e si fidava. Ecco spiegato l’affaire Bentivoglio, giocatore giusto ma arrivato troppo presto. Eravamo noi in torto e adesso non abbiamo nemmeno più la possibilità di chiederle scusa. Sì, erano gente di un’altra pasta e soprattutto di un altro sugo. Mica come questi Armeni che arrivano con progetti precisi e comprano giocatori come se il calcio fosse ancora normale. Sveglia cosi! Il vento è cambiato! Anche perché, col vecchio gioco del calcio, noi saremmo stati costretti a segnare  molti goal per vincere in quanto almeno uno a partita avremmo dovuto sempre incassarlo, dato che ad un Armeno che si rispetti non piace assolutamente leggere "azero" nel risultato. Ragazzi occhio non li facciamo arrabbiare, perché ci mettono un attimo ad annettere all’Armenia tutta la Val d’Orcia e il Monte Amiata, altro che Nagorno-Karabakh. Dice tra l’altro che oltre al calcio si occuperanno anche dello stadio e sembra siano già iniziati i lavori di rifacimento dei servizi sanitari, con immediata distruzione di tutti i bagni alla turca. 

Insomma, sarà un campionato diverso dagli altri, per la prima volta nella nostra storia siamo finiti in mani straniere ed essendo il Siena in Serie D, abbiamo molto da perdere e tutto da scoprire. Come un film già rivisto, contro di noi gli avversari giocheranno alla morte, cercando di tirare fuori quel più per metterci in difficoltà e magari raccontare ai nipoti di quella volta che fecero goal al Siena. Per il primo anno, dopo un lunghissimo periodo, inizia il campionato e sono sprovvisto di abbonamento. Anche  questa  è una delle piccole grandi cose che ci ha rubato 'sto cazzo di coronavirus!

Siena - OSTIAria del Vaticano: ragazzi le voglio vincere tutte e svegliarmi il prima possibile a maggio, in un mondo normale, con una serie normale e una curva più piena del normale che canta al Siena sventolando il bianco e il nero. Ci credo tanto, o armeno ci spero!


…su quei gradoni, lì ci troverai!



Mirko

6 commenti:

  1. Io ci metto i soldi capitoooo?

    Dorio

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  2. A parte il fatto che vorrei davvero che il logo fosse l'ultimo dei nostri problemi, penso proprio abbia ragione "nicnat"; su quello stemma mettiamoci anche un teschio e la scritta "pericolo di morte " così il traliccio dell'alta tensione è completo!! Davvero non ho parole. In bocca al lupo Sienone!!

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    1. Bella maglia e bello stemma! Per me ci siamo su tutto!
      Carlino

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  3. A me sembra un cesto da basket. Intanto Armenia e Azerbaigian se le stanno dando nel Caucaso. Fate pace fratelli, fate pace!!!

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  4. Quel fenomeno di D‘ Ambrosio panchinaro fisso nella Sanbenedettese!

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    1. No ti sbagli... ha giocato... ma l‘ hanno espulso... squadra in 10 e sconfitta...

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