"L'hamburger"

Ovvia, so' stato da mamma a portare un po' di spesa... Rinforco la macchina e torno a casina. Certo che per la strada c'è ancora poca gente... Ma guarda che fila c'è laggiù??? Oh che c'è?

VIA FIORENTINA, ALTEZZA FIORAIO: "Dio bono, ma tutta questa gente? Ma che hanno detto qualcosa sulla benzina e io non so niente? Ma che sarà successo?".
VIA FIORENTINA, ALTEZZA PARAFARMACIA: "No, al distributore non va nessuno... Ma che vanno tutti a lavare la macchina?".
VIA FIORENTINA, ALTEZZA DISTRIBUTORE: Scopro la triste verità: fila per "l'hamburger"...
Allora, una dovuta premessa. Chi vi scrive è orgoglioso di non avere mai mangiato roba in questi posti, di non aver mai dato 1 euro a questa gente, di essere andato in gioventù nei casini per una sera per aver protestato per l'apertura di un simile locale in Piazza della Posta (chi se lo ricorda?). Per cui - ebbene sì - non solo parto prevenuto, ma assolutamente battagliero. E vi do anche la motivazione.
Iniziamo dalla salute, nostra e soprattutto dei vostri figlioli. Anzi, finiamola subito va, non sto nemmeno a mettere le migliaia di prove di quanto questo "cibo" possa danneggiare l'organismo umano. Se volete, guardate - ma soprattutto fate vedere ai vostri figli - un filmettino simpatico di qualche anno fa, "Supersize me": basta ed avanza, vi divertite e ragionate.
Andiamo poi a discutere di etica. Tutti noi parliamo di mondo che non va, di cose da cambiare, ecc. Bene, andate a vedere quanto queste catene impattino sull'ambiente che tanto ci garba, informatevi chi comanda questo mercato e poi riparliamone.
Bene, finito il mio pistolotto... Che poi non conta un cazzo, per cui se volete andare a mangiare gli hamburger di "carne", fatelo tranquillamente.
La mia sorpresa è dovuta ad un altro aspetto, che vi presento. Durante questa dura quarantena, molto di noi abbiamo fatto il giuramento di favorire sempre più il consumo di materiale italico, scegliendo le cosiddette "eccellenze" nostrane. Ora, in Itaglia faremo cacare su tanti fronti, ma almeno in cucina ce la caviamo. Per cui Italia, Italia, Italia... e poi si va a fare la fila presso una catena alimentare americana non appena si può mettere mezza fetta di capo fuori? A ingurgitare un "hamburger", con tutto ciò che la nostra tavola può proporre? E perchè non favorire - come io sto facendo, nel mio piccolo - anche i ristoratori locali, clamorosamente penalizzati da questo orribile periodo e che si stanno inventando la sopravvivenza con i cibi da asporto? 
Sì, lo so... Sono esagerato. E me lo dico da solo. Però voi non avevate nemmeno la scusa dell'area attrezzata per i cittini, stavolta...
Buon "hamburger".