Bundesliga o Barberino-Incisa?

Da qualche giorno a Sky sono in delirio. Come un sedicenne nelle ore che precedono il primo appuntamento con la ragazza, non stanno più nella pelle. Finalmente, dopo aver quasi esaurito le repliche del campionato africano del 2008, sta per ripartire la Bundesliga! Alla fine, mi dico anch'io, invece di commenti datati, di Baggio con la maglia in cui entrava tre volte, di risultati e azioni "salienti" conosciute a memoria, mi vedrò qualcosa di nuovo, di vera "diretta"...
E così mi appresto, adagiato sul divano, a godermi questo primo pomeriggio di calcio in tv, anche se in salsa teutonica. Le dirette dai vari campi di Germania partono festose ed enfatiche, come se ogni tocco equivalesse ad un rigore tirato al novantesimo. In campo sembra tutto normale, almeno nel primo tempo (perché poi schianteranno, visto che si sono allenati quanto me). Poi, però, passano i minuti e qualcosa non torna. C'è silenzio, il rumore del pallone colpito, le grida dell'allenatore dell'Hoffenheim... Si inquadrano le tribune, vuote, deserte, immobili. Solo degli striscioni pubblicitari e, a Lipsia, il lunghissimo e colorato murales  con le immagini di giocatori, tifosi e tori rossi. Dio, come stona con quei sedili vuoti!
La telecamera poi va a inquadrare la panchina dello Shalke 04 (che è quella squadra che quando gioca in trasferta sembra abbia già vinto per 4 a 0). Le riserve non se ne stanno in panchina, ma nella prima fila delle tribune, ne occupano una trentina di metri in lunghezza, perché sono tutti distanziati di un paio di sedili e hanno tutti la mascherina. No, qualcosa non va davvero.
Ecco, uno sta per entrare, si toglie la mascherina sponsorizzata, corre in campo e... si appiccica al suo uomo da marcare, che sarebbe Haaland, il gigante norvegese che quando respira gli alita in faccia a tre centimetri. Uhmmm... Va beh, andiamo avanti, mi dico. In fondo il gioco non è male. Ma ancora questi urletti dalla panchina, inquadrano un dirigente che applaude e... si sente l'applauso. Ma dai...
Poi il gigante norvegese segna, va verso la bandierina, si volta e invece di ricevere gli abbracci di tutti i compagni, questi si fermano a un metro e gli danno di gomitino! Sorridono e si danno di gomitino, si sorridono da lontano, ci manca solo si mandino un uotsapp di congratulazioni con l'emoticon della bottiglina di champagne! Niente feste, niente teste scosse da dietro con maschia felicità, niente ammucchiate, solo un sorrisino, nemmeno fossero ad un torneo amichevole di curling! No, quando è troppo è troppo!
Cerco furibondo il telecomando, annaspo sulla tastiera, digito dei numeri a caso, vien fuori il canale 5096. Penso sia un canale sul nulla e invece è Tele Iride (...) e, come per miracolo, appare un altro match di calcio. Leggo la scritta in basso: Barberino-Incisa, Campionato di Seconda Categoria 1990. Seconda Categoria 1990. Sul momento trasalisco. Beh, è un altro campo sicuramente, i giocatori sono meno atletici (oltretutto hanno trasportato le vecchie immagini da 4:3 a 16:9, così son tutti larghissimi), il  commento è uno zillino meno professionale, ma insomma è gioco del calcio vero. Mi appassiono. Le tribune sono incredibilmente zeppe, si sente casino, qualche moccolo, quando segnano si sbracano di abbracci e succhiotti... aah che bello... Seconda categoria 1990. Lì andava tutto bene. Peccato che manchi poco alla fine, ma io resto sul 5096 lo stesso, anche dopo, incollato a quelle immagini tremanti, all'audio fuori sincrono di dieci secondi, mentre sullo schermo scorrono le immagini dell'intervista al forte Mattolini, capitano del Barberino che si congratula con gli avversari dell'Incisa per la bella partita.