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giovedì 30 aprile 2020

Fase 2

Gnamo dai ragazzi... è fatta! Siamo alla Fase 2, quella anale, quella in cui si prenderà in culo definitivamente. "Ovvia, rieccolo il catastrofista, il gufo". No no, solo realista. E siccome dall'inizio della pandemia ne ho sbagliate poche, vi dico quello che secondo me succederà.
Partiamo da un assunto-base. Il virusse è sempre qui con noi, vivo e vegeto e - pare - ancora bello pimpante. Numeri: abbiamo chiuso tutto (tardissimo) a 1797 casi positivi al giorno e riapriamo tutto indistintamente intorno a quella quota lì. Fra zone a 0 contagi al dì ed altre dove evidentemente il problema è ahimè lontano dal finire.
Andrea Crisanti, virologo dell'università di Padova, probabilmente il migliore dei 7000 suoi colleghi passati in parata in questi due mesi, afferma: "Non ci resta che sperare che il caldo uccida il virus". Speriamo insomma che ci vada di culo, confidando nel solleone. 

Cambierà tutto, si diceva due mesi fa. Col cazzo, rispondo oggi io. Non si è capito un fatto fondamentale: che il virusse non si comanda, non gli si batte le mani e va via come i gatti (cit.), ma può e deve essere gestito, soprattutto con la nostra consapevolezza e la tecnologia che, rispetto a cento anni fa, ci può venire in soccorso.
Sempre secondo Crisanti, "il modo in cui è stata impostata la fase 2 sarebbe senza criterio scientifico". Eppure abbiamo a disposizione 700 ministri, 2000 sottoministri, un Comitato Tecnico Scientifico chesoloilnomefarabbrividire, ma soprattutto 400 Esperti divisi in una miriade di task force, che saranno i nostri angeli custodi in questa difficile fase di traghettamento verso... boh. Oh, a nessuno è venuto in mente che la Lombardia ed il Piemonte non vanno alla stessa velocità di Basilicata e Molise, che Siena non è Milano, che il numero 0 non è identico al numero 500. Lo so, lo so... era difficile. Però si poteva ascoltare sempre il solito Crisanti: "L’epidemia segue le sue dinamiche, ha un sua logica e noi invece mi sembrerebbe di no. Ci si è mossi senza considerare le differenze regionali, senza valutazioni del rischio. È chiaro che il rischio è diverso tra regione e regione e non è uno dei fattori che viene valutato. In conclusione, nell’equazione che si sta utilizzando non entra la valutazione del rischio". Quindi, per la Fase 2 non si sarebbe ben considerata la valutazione del rischio: vabbè dai, so' dettagli. Strano però che i nostri comandanti non lo abbiano compreso, visto che ci hanno tenuti due mesi in lockdown, che altro non è che un "Piano di contenimento di emergenza", attuato perché l'epidemia era sfuggita di mano.
"Ovvia gufo... Ma allora secondo te cosa andava fatto?".
Beh, vi metto punto per punto qualcosa che ho trovato in questi giorni, sebbene non mi ricordi dove. Ma nella sostanza si tratta di un "Piano per il tracciamento e contenimento dell'epidemia", ovvero ciò che per logica doveva già essere preparato ed implementato durante il lockdown.
Punti:
1°: aumento del numero di tamponi
2°: team di tracciamento
3°: contenimento positivi (quarantena esterna a casa)
4°: misure di sicurezza e distanziamento sociale
5°: approvvigionamento DPI
6°: misure di sicurezza negli ospedali
7°: misure di sicurezza nelle rsa
8°: fornitura della terapia da applicare a casa (quelle che si sono dimostrate funzionare bene, come clorochina, eparina, antibiotico e ossimetro per monitorare il paziente)
9°: applicazione di tracciamento
Il calendario delle riaperture si doveva cioè mettere come il punto 10°, prima bisognava capire come si contiene l'epidemia. Niente, abbiamo fatto il contrario, con molti dei punti di cui sopra che non saranno mai messi in essere.
E così capiterà che le curve dei contagi a breve si rialzeranno, che aumenteranno i ricoverati, che le terapie intensive si riempiranno di nuovo, che aumenteranno i decessi, che ci rimetteranno a casa, che perderemo tutti a quel punto il lavoro, che entreremo in una crisi epocale.
Bravi, davvero applausi.
Dal canto nostro, contro l'indecente attacco alle nostre vite, abbiamo comunque a disposizione tre grandi armi. Fare le cose per benino, applicando maniacalmente le regole basi di disciplina sociale che abbiamo imparato in queste settimane di stop. Attendere che il virusse perda forza e che l'uomo sviluppi le giuste difese. Sperare che le terapie sperimentali ma funzionanti siano sempre più efficaci.
Ah... e che venga caldo.
Speriamo che tutto ciò basti.

PS fresco fresco: secondo uno studio statistico-matematico, il Comitato Tecnico Scientifico (brrrrr), che ha fin qui guidato il nostro cammino nella pandemia, che per due mesi ci ha rinchiusi in casa scoprendo che bisognava lavarsi le mani, avrebbe fatto male i conti sulle ipotesi dei picchi dei contagi. Di poco eh, quindi ci sta. Il programma di calcolo usato dal CTS si sarebbe basato cioè sull'assunto che in Itaglia risiedano 260 milioni di persone. Oh, una differenza di 200 milioni ci sta... Ora attendiamo che si facciano un'altra ventina di task force per esaminare i risultati comparativi.
Speriamo sia una cazzata, dai...

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