Il canale youtube di wiatutti!

mercoledì 22 gennaio 2020

La fine anticipata

Ok, l’abbiamo capito: anche per quest’anno sarà bene lasciar perdere il calcio nostrano. Tanto a giugno ci saranno gli Europei, no? Poco importa se niente ci fa battere il cuore come "Gli 11 del Siena", ma tant’è. Accontentatevi degli azzurri e smettetela con i bianconeri. Da qui in avanti perciò meglio parlare d’altro la domenica, tanto le soddisfazioni saranno inversamente proporzionali ai giramenti di coglioni.

Se dopo la cacciata dal Paradiso della Serie A fu veloce la traversata infernale della Serie D, questo purgatorio limaccioso e malsano della terza serie appare sempre più lungo e interminabile. Sabbie mobili calcistiche ci stanno inghiottendo e nessuno pare pronto a lanciare una corda. Io francamente non riesco proprio a capire la proprietà cosa sia venuta fare a Siena, perché dopo quattro anni viviamo ancora nel buio e della luce in fondo al tunnel non c’è nessuna traccia. O se a Pescara fosse andata in un altro modo, forse adesso non saremmo qua. 
Cara vecchia Robur: che fatica che ci chiedi! Ma non avete anche voi la sensazione che questa stagione si stia lentamente trasformando in una lunga agonia? Allo stadio siamo sempre di meno, in trasferta stiamo toccando picchi negativi da Serie C1 Girone B degli anni '90. La classifica stenta e dopo il Monza sta scappando pure il Pontedera! E cosa dovremo dire a quei 126 meravigliosi eroi di domenica scorsa, ancora una volta al seguito della Robur? Grazie ragazzi. Solo questo. Grazie di esistere e di crederci ancora. Sì, perché di questo passo quel manipolo di romantici innamorati pazzi della Robur rischiano anche di sentirsi dare del cretino da chi invece ha smesso da tempo di seguire la Robur. E purtroppo, mi resta sempre più faticoso biasimare quest’ultimi. Per il resto, non c’è più niente da salvare. Tutto intorno a noi appare triste e decadente. Anche le lampadine dei riflettori si fulminavano l’altra sera durante la partita contro la Juvebruttacopia; forse per non dover più assistere a quello spettacolo inquietante offerto dai ragazzotti a quadroni bianconeri. "E ‘vu’ ci fa'e la fondata in C", mi disse un forestiero qualche tempo fa. Per poi aggiungere: "Se 'un la falli'e prima". Io lo spernacchiai bene bene, fiero delle mie effimere certezze come un quindicenne durante una manifestazione studentesca. Ma forse forse aveva ragione lui. Caduta anche l’ultima scusa del si perde in casa ma si vince sempre fuori, non ci rimane altro che incassare la testa nelle spalle, tirare su col naso e lasciare che la mente si concentri su altri pensieri. 
Sole, cuore, amore. E poi dai, tra pochino, grosso modo, sarà primavera. Le giornate si allungheranno, sugli alberi torneranno le foglie e presto la terra sarà di nuovo stesa in piazza. Nolenti o dolenti, la vita scorrerà lo stesso. Verdure cotte d’inverno e crude d’estate. Ogni tanto ci gireremo a guardare un bel culo e tutto il resto verrà dimenticato. Perché lagnarci allora? Solo perchè, calcisticamente parlando, i nostri fine settimana si fanno sempre più spesso monotoni e ripetitivi? Suvvia, c’è di peggio nella vita. La malinconia che pervade i nostri animi ad ogni partita della Robur aumenta. In curva, anche i ragazzi della Misericordia si sono accorti che siamo scarsi. Così come quelli della Pubblica Assistenza lamentano la mancanza di un attaccante degno di questo nome. Gli steward poi, tra una fogata e l’altra ai cittini che si azzardano a non ridare i palloni calciati in curva, sembra che vogliano scioperare per la mancanza dei requisiti minimi sulla sicurezza sul lavoro: dicono che due ore allo stadio quando gioca la Robur sia una professione usurante. Dopo i quattro cavallucci rimediati a Novara poco prima di Natale (e tanti auguri a tutti!), ecco questi tre ricciarelli raccattati sulla moquette verde acido dello Stadio dei Marmi di Carrara. 4 e 3 fanno 7: io fo primiera, settebello e un paio di scope. Voi che fate? Ve lo dico io che fate: le figure di merda! Eppure se potessi, come il gigante del miglio verde, respirerei via tutto il malessere nascosto dentro a questa Robur, per poi sputarlo via in una nuvola di moscerini. 
Fa male parlare di una Robur che perde. Le parole bruciano sulle labbra, come se la bocca fosse una ferita aperta che stenta a guarire. Non so di chi sia la colpa, ma posso immaginarlo. So per certo invece di chi non è la colpa. Anche se adesso poco importa. A nulla sono valse settimane lunghe come anni, nelle quali si chiedeva di far luce sull’incerto e assai singolare commino della Robur. Ma veramente volevamo credere che avremmo vinto tutte le partite giocate fuori casa? E se anche fosse stato, perché allora perdere tutte quelle giocate in casa? Macchè mal di Franchi: siamo scarsi, ecco il punto! Cara vecchia Robur, la sensazione che traspare è che tu stia beccheggiando disperatamente tra onde sempre più alte e scogliere minacciose. Forse mi sbaglio, ma per me la nostra stagione è terminata qui. Tutto d’un tratto vorrei addormentarmi e sorvolare questi 4/5 mesi che ci separano dalle vacanze estive. Per poi risvegliarmi ad agosto con spirito nuovo, facce nuove e progetti nuovi. Purtroppo ho l’impressione - ma spero di sbagliarmi - che dopo due anni passati a distruggere i telai di squadre buone e pronte per il gran salto, quest’anno ci saranno molte conferme. Spero di sbagliarmi. Un quadriennale qui, un triennale là e gente come Campagnacci a forza di stare a Siena diventerà più senese di molti tifosi. Ricordiamoci per favore - visto che in questo paese la memoria sta diventando una qualità sconosciuta ai più - la strepitosa cazzata con la quale venne descritta la pulizia etnica della squadra che aveva sfiorato per due volte la Serie B due anni fa. E rimembriamo anche come è stato smantellato l’attacco più forte dell’intera C lo scorso anno, per sostituirlo con quello bogliolo di quest’anno. Non do giudizi, per carità: ci penserò il tempo a farlo. E impietoso, cadrà come una lama sull’operato mediocre di chi ha gestito le cose bianconere fin qui. Lo scorso anno almeno avevamo un DS di professione. Quest’anno nemmeno questo, perché nel Siena a gestione familiare, chi comanda, spende e decide non è uno bravo ma uno di famiglia. Di questo passo, ci farete rimpiangere persino Materazzi. Pora Robur che brutta fine!

Carrarese - Robur Siena 3 a 1: volete vedere che da qui a maggio vinceremo sempre in casa e perderemo tutte le partite in trasferta! Che bella questa Serie C... Eleven Sport: il calcio come non l’avete mai visto. E meno male non l’avete mai visto!

Olbia - Robur Siena: ecco a proposito di quanto riportato al punto precedente... O vediamo se mi sbaglio o se invece ho ragione. Che questa poi, essendo un frammento del 2019 precipitato nel 2020, potrebbe anche sovvertire il trend di sconfitte e riportarci indietro nel tempo, alla straordinaria epoca d’oro nella quale asfaltavamo il Lecco, l’Albinoleffe e la Pergolettese. Se perdete, rimanete pure in Sardegna. Tanto qualcosa da fare ve lo trovano!

... Che fatica che Ci chiedi, forza Robur facci un goal (ma senza riprenderlo subito però!)…


Mirko

3 commenti:

  1. Facile profezia quella di un Olbia resuscitato magicamente dalla Robur... un si vorrà mica non tener fede a una tradizione?!?!!
    D'altro canto (o "Dal(tro) Canto" come meglio gradite)... l'anno scorso si dettero 6 punti all'Arzachena, quest'anno un vorremo mica fa ingiustizie?!?... Vorrà di' toccheranno all'Olbia...
    Meglio pensare alla primavera e all'estate, si!

    RispondiElimina
  2. Questi troiai sono riusciti a vincere contro l ultima in calassifica… ma la vera vittoria per quanto mi riguarda è sapere che si faranno la nottata nel traghetto… allora vi auguro un bel mare di maestrale… troiai

    RispondiElimina
  3. Grande Mirko...! Per fortuna ci sono i tuoi pezzi "magici...."

    RispondiElimina