La Robur perde per la terza volta al Rastrello in questo avvio di campionato. Il tutto dopo l'ultima partita in cui un importante membro della società aveva esternato tutta la sua amarezza alla fine del match, coinvolgendo nel proprio sfogo anche parte della tifoseria. In più, la rete beccata al 90esimo probabilmente era viziata da un bel fallo non sanzionato. Insomma, di motivi per ritrovarsi da Gionni ce n'erano. Poi sicuramente, come sempre, non sarebbe successo niente, ci mancherebbe. Però qualche chiacchiera si poteva anche fare, ammesso e non concesso di incrociare qualcuno; arbitri, giocatori, dirigenti di società, ecc.
Come sempre, passo da lì per andare a casa e trovo un manipolo di soliti noti, con i quali mi metto a commentare il match. Sarà stata forse la presenza di una fica fidanzata di un giocatore a renderci tutti più mansueti, sarà più probabilmente che nessuno dei presenti aveva ormai la voglia di fare qualcosa di (im)produttivo a fine domenica, fatto sta che dopo qualche chiacchiera lascio tutti e vado a casa.
Come sempre, passo da lì per andare a casa e trovo un manipolo di soliti noti, con i quali mi metto a commentare il match. Sarà stata forse la presenza di una fica fidanzata di un giocatore a renderci tutti più mansueti, sarà più probabilmente che nessuno dei presenti aveva ormai la voglia di fare qualcosa di (im)produttivo a fine domenica, fatto sta che dopo qualche chiacchiera lascio tutti e vado a casa.
Rassegnazione. Questa è la parola più consona da affibbiare al mio stato attuale ragionando di Robur. E tutto a metà di settembre, dopo appena cinque partite dall'inizio. Lo so, c'è ancora tutto un campionato davanti, ma la sensazione è che questa squadra sia mediocre in qualche punto nevralgico del campo, poco produttiva e quindi non da corsa. Ma quello che intimamente più mi preoccupa è l'ambiente.
Di Robur ormai se ne parla pochissimo in città, Wiatutti è forse uno dei pochi spazi dove ancora si tenta di argomentare un dibattito fuori dai soliti e consueti schemi, molti non vengono più - dichiaratamente - allo stadio, tanti se ne stanno allontanando (stante lo "spettacolo" poco edificante cui stiamo assistendo), in curva c'è un gran bel manipolo di ragazzi giovani che però necessitano di una guida (che potrebbe essere trovata anche al proprio interno) per capitanare qualcosa di più rispetto ad un grande tifo durante i 90 minuti, i tifosi "storici" stanno rincoglionendo o hanno un po' di cazzi propri dopo aver tirato la carretta per tanti anni.
Tante ragioni, tutte plausibili, del perché di questo diffuso disinteresse. Sulle quali io non mi permetto di discutere. Così è la situazione, prendere o lasciare.
Però qualcosina bisogna che la dica, a proposito di un'altra parte del racconto.
Questa società, fin dall'inizio e continuando fino ai nostri giorni, poco ha fatto nel corso degli anni per attirare entusiasmo intorno alla squadra. Forse hanno pesato i non brillantissimi risultati, ma una delle spiegazioni all'emorragia dei famosi 4.000 abbonati della Serie D mi pare da attribuire alla distanza della famiglia Durio dalle "esigenze" elementari della tifoseria, costantemente dipinta con i "buoni" (quelli che sono d'accordo con la famiglia medesima) ed i "cattivi" (quelli che non sono d'accordo con la famiglia medesima), negli anni apostrofati in vario modo. Molte le divisioni in seno ai tifosi. Poche le persone che hanno tentato di fare da pacere. Tantissime le incomprensioni. Il tutto mentre il Rastrello si stava appunto progressivamente spopolando.
Ecco, oggi siamo ad iniziare a raccogliere i frutti di questi anni di continue tensioni, chiaramente non tutte create dai Durio, ma mai a mio avviso da essi ben gestite. Scopo di un presidente di calcio in terza serie, a mio avviso, dovrebbe essere quello di creare anzitutto un ambiente bello coeso, felice di partecipare, non divisivo, includente, teso all'ascolto verso l'esterno. Un po' il contrario - ahimè - di quanto finora intrapreso.
PS. Quanto sopra è frutto di una mia soggettivissima interpretazione dei fatti. Posso sbagliare - anzi sicuramente lo sto facendo - per cui qualcuno mi potrà dire che Anna La Qualunque è invece sempre stata a disposizione, che ha applicato una politica di scambio con la tifoseria, ecc ecc. Fatto sta che da Gionni ci si contava sulle dita di una mano...
Di Robur ormai se ne parla pochissimo in città, Wiatutti è forse uno dei pochi spazi dove ancora si tenta di argomentare un dibattito fuori dai soliti e consueti schemi, molti non vengono più - dichiaratamente - allo stadio, tanti se ne stanno allontanando (stante lo "spettacolo" poco edificante cui stiamo assistendo), in curva c'è un gran bel manipolo di ragazzi giovani che però necessitano di una guida (che potrebbe essere trovata anche al proprio interno) per capitanare qualcosa di più rispetto ad un grande tifo durante i 90 minuti, i tifosi "storici" stanno rincoglionendo o hanno un po' di cazzi propri dopo aver tirato la carretta per tanti anni.
Tante ragioni, tutte plausibili, del perché di questo diffuso disinteresse. Sulle quali io non mi permetto di discutere. Così è la situazione, prendere o lasciare.
Però qualcosina bisogna che la dica, a proposito di un'altra parte del racconto.
Questa società, fin dall'inizio e continuando fino ai nostri giorni, poco ha fatto nel corso degli anni per attirare entusiasmo intorno alla squadra. Forse hanno pesato i non brillantissimi risultati, ma una delle spiegazioni all'emorragia dei famosi 4.000 abbonati della Serie D mi pare da attribuire alla distanza della famiglia Durio dalle "esigenze" elementari della tifoseria, costantemente dipinta con i "buoni" (quelli che sono d'accordo con la famiglia medesima) ed i "cattivi" (quelli che non sono d'accordo con la famiglia medesima), negli anni apostrofati in vario modo. Molte le divisioni in seno ai tifosi. Poche le persone che hanno tentato di fare da pacere. Tantissime le incomprensioni. Il tutto mentre il Rastrello si stava appunto progressivamente spopolando.
Ecco, oggi siamo ad iniziare a raccogliere i frutti di questi anni di continue tensioni, chiaramente non tutte create dai Durio, ma mai a mio avviso da essi ben gestite. Scopo di un presidente di calcio in terza serie, a mio avviso, dovrebbe essere quello di creare anzitutto un ambiente bello coeso, felice di partecipare, non divisivo, includente, teso all'ascolto verso l'esterno. Un po' il contrario - ahimè - di quanto finora intrapreso.
PS. Quanto sopra è frutto di una mia soggettivissima interpretazione dei fatti. Posso sbagliare - anzi sicuramente lo sto facendo - per cui qualcuno mi potrà dire che Anna La Qualunque è invece sempre stata a disposizione, che ha applicato una politica di scambio con la tifoseria, ecc ecc. Fatto sta che da Gionni ci si contava sulle dita di una mano...
L'Annus Horribilis 2019 al Rastrello:
RispondiEliminaPistoiese 2-3
Arzachena 1-3
Novara 0-1
Mantova 0-2
Olbia 1-2
Carrarese 0-2
Pro Patria 0-1
campionato 16/17 in casa: 8 V - 2 N - 9 P (19 gare)
campionato 17/18 in casa: 9 V - 5 N - 4 P (18 gare)
campionato 18/19 in casa: 11 V - 4 N - 3 P (18 gare)
campionato 19/20 in casa: 0 V - 0 N - 3 P
rassegnati ---> si
presi per le mele ---> no