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giovedì 29 agosto 2019

Accoglienza & non accoglienza

"Ciao Simone. Riflettevo con gli amici sull'incredibile esperienza che ci hai fatto vivere. Un regalo da parte tua che porteremo sempre nel cuore. Abbiamo capito prima di tutto che il Palio non è solo una corsa di cavalli".
Da qualche anno gira un opuscolo in forma digitale scritto dal Prof. Balestracci, intitolato "Guida per forestiere avvertito". Scritto benissimo, fossi io in Comune a gestire il mondo del turismo nei giorni di Palio ne stamperei a migliaia e cercherei il modo più efficace per distribuirlo nelle mani di chi viene a visitare il borgo polveroso in questi tempi caotici.
Il pamphlet raccomanda, fra l'altro, di affidarsi agli autoctoni, con le dovute maniere e con il rispetto che si deve concedere a gente che patisce, per comprendere meglio le complesse dinamiche del giochino. Sempre che, chiaramente, si venga a Siena per comprendere ciò che sta succedendo...
Ecco, questo messaggio in incipit virgolettato me lo ha mandato un mio collega di lavoro, che insieme ad altri amici è venuto a visitarci proprio per capire meglio un qualcosa sempre visto con gli occhi del profano, che tuttavia aveva volontà di verificare cosa si nascondesse nel profondo della tana del Bianconiglio paliesco. Ed io, come ogni lettore di questo blog, mi sono volentierissimo prestato, per ciò che possa fare, a spiegare perlomeno la superficie delle cose che accadono, al di là di un minuto di corsa.
E' un piacere per noi fare da guida; è un piacere, evidentemente, riuscire a scoprire la magia non tanto del Palio, quanto delle contrade per chi ascolta. Soggetto la contrada che, anche a ospiti così attenti come i miei - erano venuti già avendo "studiato" qualcosa - risultava poco conosciuto, anche in ottica paliesca.
Allora, queste sono le persone di cui Siena ha bisogno. E non di altro. Queste persone consumano, dormono, mangiano per più giorni, fanno girare giuste informazioni, allargano la voce positiva, capiscono la follia degli animalai, saranno esse stesse il nostro baluardo all'estero, in difesa della tradizione e di tutto quanto ci è più caro. Su loro - e solo su loro - Siena (Comune, contrade, noi stessi) deve investire pesantemente, tagliando fuori definitivamente coloro i quali hanno in questo momento il pallino in mano della comunicazione di chi noi siamo, catapultandoci addosso la marea di gente inconsapevole e quindi potenzialmente "pericolosa" per noi.
Sto ancora una volta parlando di chi è (ahimè) autorizzato ancora oggi (e fino al 2020) a mandare in onda in diretta la corsa; oggi la RAI. Non basta ai nemici della RAI avere a disposizione persone, come Nanni Mazzini, che spiegano con dovizia di particolari ciò che succede. No, si deve attendere, come anche stavolta, di mandare durante il TG un filmato con le peggiori cadute degli ultimi anni, favorendo in modo palese l'emotività di tutti coloro che ci vogliono male.
Orbene, Wiatutti, come saprete, non è (solo) anti-RAI, ma è proprio anti-diretta TV, da garantire al massimo solo alle TV locali, dove lavora gente come noi. Dopo la pantomima primaverile post-strappo demossiano concernente la rimessa in discussione del contratto con la RAI e successivo accordo con Magistrato e Consorzio con rinnovo ai nemici della RAI fino al 2020, spero che questo (ennesimo) episodio che ci danneggia pesantemente faccia riprendere in mano la questione prima del termine dell'accordo e si rescinda questo legame che non ha nulla di sano.
Non contano i 50.000 euro e spiccioli che una diretta televisiva può garantire al Comune; non si fallisce e siamo poveri uguale, avendoli o non avendoli a budget. Anche perché, con calma, saranno gli stessi denari che porteranno persone come i miei ospiti.
E' l'ora di smetterla, non abbiamo più la facoltà di accogliere tutti, compresi quelli che ci vogliono male.

2 commenti:

  1. Gli ospiti corretti ed educati sono ben graditi, cosa che consiglio sempre a quelli che vogliono venire a vedere il Palio: stare al loro posto. Non può il romano, il milanese, il lucano, lo svizzero, il congolese, etc...essere come un ragazzo o una ragazza di Siena, per la Contrada. Se anche uno è tipo rain man che si ricorda i cavalli e i fantini dal 1800 ad oggi o le mosse, neanche se sottoscrive un miliardo di protettorato...purtroppo nelle Contrade, manca la qualità...ormai è tutto riconducibile al soldo...conta più una discoteca che un bel racconto dei vecchi...il mettersi il fazzolettone griffato da artisti invece di quello con cui si è stati battezzati... ripeto ognuno deve stare al suo posto..il turista deve fare il turista...il contradaiolo il contradaiolo...non l'esattore o l'arrivista...o peggio ancora l'opportunista...leggi certi numeri nei battesimi che fanno inorridire...3 cifre quasi...quando a Siena non nasce più nessuno...e pensare di sostituire ai contradaioli i polli da spennare o i tifosi è la peggiore soluzione...ripeto anche se sanno tutti i palii a memoria dalle bufalate in avanti...io se vado in altri luoghi dove fanno manifestazioni storico culturali, parteggio ma non mi permetto di chiedere di essere come uno di loro...anche se l'obolo da pagare è minore...purtroppo da quando si è aperto le "frontiere" si va verso la fine...cavalli, cazzotti, cariche...ormai tutti si sentono abilitati a parlare e dire e fare...ed a chiedere...il chiudere la tv è un di cui...la realtà è chiudere i senesi...a riccio come eravamo un tempo...

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  2. Mi piace sottolineare un aspetto del tuo bel pezzo: ho sempre notato in quasi tutti i contradaioli il piacere di raccontare alle persone educate e rispettose dei piccoli spaccati di Palio, magari correggendo strafalcioni o rispondendo a domande malposte ma innocenti. Ho vissuto quei momenti con affetto e gratitudine, da forestiero appena arrivato, a domiciliato a tempo determinato ed infine da cittadino innamorato di questa città. Chiudersi è triste ed inutile, la chiusura è tipica delle società decadenti e destinate a morire. Siena no, Siena deve vivere, basta solo trovare la giusta misura. Quella misura che può essere utile a distinguere, per rispondere al commentatore anonimo, il turista mordi e fuggi da quello entusiasta e stabile, al quale un battesimo contradaiolo, se prorio lo desidera, lo si potrà anche concedere. La stessa misura che potrebbe portare ad accogliere, per quanto con lo scetticismo tipico del senese, persone che vivono da decenni in città pur non avendo il codice fiscale giusto. Se poi il saper stare al proprio posto dei veri contradaioli senesi è quello del mitico consigliere comunale nostalgico...
    AB

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