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martedì 30 luglio 2019

"Angeli e demoni": "Carletti era sicuramente consapevole"

Io questo articolo non lo volevo scrivere. Perché ho davvero timore delle denunzie (brrrr!) degli psico-poliziotti di Zingaretti, che segnalano i reietti per i loro psico-reati (vedi Orwell). Ma poi alla fine mi è scappata la mano, soprattutto per la difesa ad oltranza di ciò che (al momento) pare indifendibile... Ma giuro che, dopo stavolta, non scriverò più su questo caso.
Andrea Carletti (in foto), sindaco di Bibbiano, non è finito agli arresti domiciliari solo per aver dato una sala in affitto, come detto impropriamente da alcuni politici e dai cani da guardia del partito. "Non è coinvolto nei crimini contro minori", ha spiegato il procuratore Mescolini, ma nelle carte appare come "copertura" politica dell’attività del gruppo, anche perché gli affidi che si praticavano nella Val d’Enza erano ritenuti il fiore all’occhiello della zona, incensati e finanziati da Comuni e Regione.
Prova - indiretta - ne sia il fatto che con lui sono indagati anche gli ex sindaci dem di Montecchio Emilia, Paolo Colli, e quello di Cavriago, Paolo Burani, entrambi in carica all’epoca dei fatti.
Il sindaco di Bibbiano, delegato ai servizi sociali dell’Unione Val D’Enza, trova spazio nelle carte per diversi aspetti. In primis risulta indagato perché, insieme ad Aghinolfi, Monopoli, Nadia Campani (responsabile ufficio di piano Unione Val d’Enza) e Barbara Canei del servizio sociale (tutti "in concorso tra loro" e "unitamente ad altri membri della giunta" in "corso di individuazione") avrebbe omesso di effettuare la procedura ad evidenza pubblica "per l’assegnazione del servizio di psicoterapia avente un importo superiore a 40.000 euro", procurando "intenzionalmente" un "ingiusto vantaggio al centro studi Hansel e Gretel". I membri del centro studi, poi, che collaboravano con "La Cura", ne utilizzavano gratuitamente i locali per le terapie pagate a prezzi gonfiati rispetto al mercato (135 euro l’ora contro 60-70 euro).
E questo è avvenuto "nonostante la Asl di Reggio Emilia potesse farsi carico" dello stesso servizio, evitando un danno "per la pubblica amministrazione ad oggi stimato in oltre 200.000 euro". Per evitare la procedura pubblica, inoltre, Carletti avrebbe contribuito con gli altri indagati a "spacchettare" l’affidamento del servizio (preventivato a 57.200 euro per l’anno 2019) in due periodi da sei mesi, così da abbassare "fraudolentemente" un valore che avrebbe richiesto necessariamente un’altra via e proseguire con la collaborazione.
Di tutto ciò, "Carletti era sicuramente consapevole".
Il coinvolgimento del sindaco, sempre in concorso con altri, riguarderebbe inoltre gli affidamenti diretti ad un avvocato (Marco Scarpati, anche lui indagato) come consulente giuridico e "difensore di fiducia dei minori affidati ai servizi" (incassando così oltre 70.000 euro dal 2014 al 2018). Ma il nome di Carletti figura anche nelle ultime pagine dell’ordinanza, dove si spiega meglio che "egli era di certo consapevole del coinvolgimento della associazione Hansel e Gretel nel progetto dello spazio La Cura, tanto da darne ampia pubblicità". Ne parlava come "uno dei centri maggiormente qualificati su questi temi", partecipava a convegni con Foti e Bolognini e "forniva copertura politica, omettendo di indicare il costo di tale collaborazione e le modalità illegittime della corresponsione dei compensi, anzi falsamente e subdolamente facendo intendere che si trattasse di una mera collaborazione scientifica a titolo gratuito". "Si adoperava per consentire la prosecuzione delle attività ottenendo anche un notevole ritorno di immagine" e soprattutto viene descritto nelle carte come una figura con la quale i principali indagati (compresa Sara Testa, psicoterapeuta di Hansel e Gretel) avevano "familiarità e comunanza di intenti", essendo inoltre a conoscenza di debiti fuori bilancio da parte dell’Unione proprio per garantire la continuità del servizio. "Se hai bisogno di vedermi e parlarmi, per te mi libero sempre" dice in un’occasione alla Anghinolfi, la quale, come gli altri, vedevano in lui un importante punto di riferimento per questioni amministrative e politiche.
Tutto ciò per la precisione, chiaramente basandoci sugli atti della pubblica accusa, i soli ad oggi disponibili.
Ma ogni fatto, ogni evento, ogni particolare sarà chiarito, ne siamo certi, da una commissione d'inchiesta varata in questi giorni dal Consiglio Regionale dell'Emilia-Romagna, a trazione PD. Verrebbe da riderci su, ma forse stavolta è meglio piangere.

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