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venerdì 19 ottobre 2018

ROBUR SIENA - Cuneo 1-1. Le trattarelle

Nel giorno della tratta la Robur gioca in campionato... e già  questo ci turba non poco. Purtroppo il turbamento permane fino alla fine del match. Non riusciamo ancora a vincere e, soprattutto, a tirare un po’ più frequentemente verso la porta degli avversari. Avversari che, a dirla tutta, sono davvero poco, a parte una decente organizzazione di squadra e un paio di gioattori agili e svelti. Noi invece, pur provando a cambiare moduli in corso d’opera, persistiamo nel nostro gioco tutto per linee orizzontali, dove l’unico balzo in verticale lo proviamo con i lanci dei difensori, che in genere, accoppiati ad un niente, fanno due nienti.

Tutto questo permette agli avversari di turno di fare un figurone, visto che hanno tutto il tempo per piazzarsi al meglio. Anche perché il suddetto gioco per linee orizzontali scorre lento come un film di Tarkovskij senza che quasi mai si salti un compagno: da terzino destro a primo centrale, da primo centrale a secondo centrale, da secondo centrale a terzino sinistro (e a volte si rincomincia in senso opposto…). Come disse un mio amico (o forse ero io…): la squadra più noiosa del sistema solare. Nel secondo tempo riusciamo a stringere di più il Cuneo nella propria area e alziamo il ritmo, ma non siamo continui e alla fin fine di occasioni ne creiamo ben poche. A proposito degli attaccanti del Cuneo, ma davvero i nostri dirigenti non sono capaci di cercare/trovare all’estero qualche giocatoretto a poco prezzo e discreto  futuro?

KRUSCIOV – Nikita non viene pesantemente impegnato ma appare comunque sempre sicuro. Viene sorpreso, forse in contro tempo, dal tiro della rete. 6,5
DE SANTIS  – Il debuttante non se la cava male anche se il salto di qualità rispetto a Brumat è limitato quando prova a spingere. Però ci rincuora il fatto che manteniamo la tradizione di avere un terzino con la mano fasciata. 6
ZANON – Lui invece sembra avere un passo in più rispetto a Imperiale. Si vede che ha nel DNA la spinta sulla fascia ma non se la cava male neppure in copertura. 6,5
RUSSO – Ha il merito di farsi trovare al posto giusto al momento giusto. Per il resto un compito svolto diligentemente (a parte che con tutta la difesa resta un po’ immobile sulla rete del Cuneo). 6,5
ROSSI – Vedi Russo, ma senza la rete. Complesso nei movimenti. 6-
CRISTIANI – Lo vediamo pochissimo nel suo numero migliore, la penetrazione verticale in area e la capacità di diventare all’occorrenza una punta in più. Purtroppo il suo apporto è invece davvero minimale. 5
GERLI – Non sarà un fulmine di guerra ma sa il fatto suo nel senso della posizione. Uno dei pochi che prova a tirare. 6,5
VASSALLO – Non efficace come nel suo standard dell’ anno scorso. Si sacrifica nel secondo tempo quando siamo più sbilanciati, a coprire. Troppo nervoso. 5,5
ARAMU – Non si capisce bene quale sia la posizione che debba tenere in campo. Lo vediamo spesso (troppo) sulla fascia e poco a incidere dove dovrebbe (e saprebbe). E’ quello con i piedi buoni ma a conti fatti i risultati sono scarsi. Visto il potenziale non possiamo che essere severi: 5,5
FABBRO – Non ne comprendiamo né l’uso né il tipo di utilizzo…Sulla fascia dà noia a Zanon, in mezzo non vede palla. Solo uno spunto degno di nota. 5-
GLIOZZI – Qualche buon movimento ma non una gran prestazione. Colpisce malamente di testa una palla in cui era praticamente solo in mezzo all’area piccola. 5,5
DI LIVIO – Vivacissimo, ma solo se trova spazi, perché se si arriva al contrasto risulta imbarazzante, vista l’immaturità della struttura fisica. 5,5
CIANCI – Segna un gol regolare che ancora non capiamo perché sia stato annullato. Come direbbero i telecronisti del rugby: pone sempre enormi interrogativi alla difesa. Deve giocare di più. 10
GUBERTI – Sembra migliorato rispetto alla precedente uscita ma non è ancora lui, specie quando dopo i primi due dribbling perde la manovella.  Fa cascare una palla d’oro  per la nostra rete (ma perde anche una sanguinosissima palla in fase difensiva). 6+
BRUMAT – Ci prova ma cambia poco rispetto a prima. 6-
ARRIGONI – S.V.
MIGNANI – Alcune delle “lagnanze” che gli facciamo le ho descritte nel commento alla partita. Qui aggiungo solo che se proviamo a spingere con i terzini, far trovare davanti Aramu da una parte e Fabbro dall’altra ne sfavorisce la loro corsa e crea intasamento sulle corsie. Per il resto… Michele forza su… una manciata di cattiveria in più perché se no si va poco lontano. 5,5 (mentre do un 4 per le interviste dopo partita: sempre questa soddisfazione quando si compiccia poco contro squadrette in casa, uffa…)
FABBRICINI - Vai in culo. 0

3 commenti:

  1. Continuate a chiamarlo x nome,del resto gli avete messo anche il fazzoletto al collo.Con la vostra mentalità zero tifosi allo stadio e contradaioli veri al bar Diacceto invece che in Contrada.Bravi eh

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    1. L’estensore dell’articolo conferma che siamo davvero gli ultimi a mettere i fazzoletti al collo a giocatori, dirigenti, ecc. Non abbiamo mai avuto numeri di telefono, il fatto che si sia chiamato “Michele” nell’articolo ci pareva chiaro che fosse roba giocosa...

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  2. Mignani basta per favore… sei un disco rotto… Come allenatore vali meno di Zero!

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