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martedì 30 ottobre 2018

Cronache di nera

Un articolo ha colpito i miei sensi qualche giorno fa, a proposito di sport & dintorni. "La Nazione", 12 ottobre 2018, alla pagina intitolata "Le storie di nera" (sic!), si può leggere degli indagati per il post partita Siena-Reggiana.
Articolo a firma di Laura Valdesi.
Ordunque, capita che quella sera il sottoscritto fosse presente in curva, per cui posso dire di essere un testimone oculare di quanto successo. E di testimoni oculari quella sera ce n'erano migliaia.
Ciò che accadde è pertanto sotto gli occhi di tutti: finita una turbolenta partita, dal settore ospite partì una invasione massiccia, che costrinse fra l'altro i giocatori bianconeri ad una cautelativa ritirata negli spogliatoi. La Curva Robur stava festeggiando (no meglio...), fino a quando non si accorse che i tifosi reggiani non avrebbero avuto l'intenzione di fermarsi a centrocampo (e già la cosa sarebbe stata di per sé gravissima). E solo quando essi si rivolsero minacciosi verso la curva bianconera ci fu la reazione, con la discesa in campo di alcuni dei nostri tifosi, per lo più stazionanti nei pressi della linea di fondo.
Questa sopra la verità, fra l'altro suffragata da immagini, foto, ecc ecc.
Ecco invece come descrive il tutto la Valdesi: "Dopo il gol segnato su rigore dai bianconeri all'ultimo minuto di recupero, che assicurò la qualificazione per la semifinale, un centinaio di tifosi della Reggiana avevano invaso il campo di gioco. Come si ricorderà, erano intervenuto immediatamente i reparti di rinforzo della polizia, riuscendo a farli rientrare nel settore riservato agli ospiti in attesa di organizzarne l'uscita e poi la partenza per Reggio Emilia. Ma dall'altra parte, alcuni tifosi della Robur Siena erano corsi nel rettangolo verde a loro volta".
Insomma, tante piccole parole messe fuori posto, che vanno a comporre una storia diversa da ciò che sul Rastrello avvenne davvero quella sera.
Anzitutto, resta da capire come "un centinaio" (e coda...) di tifosi reggiani avessero potuto entrare indisturbati sul terreno di gioco.
Non si narra poi delle continue provocazioni degli stessi già sul rettangolo di gioco verso i tifosi bianconeri della gradinata prima e della curva poi.
Si descrive l'intervento della polizia, che certo avvenne, seppure non "immediatamente" così come citato: i tifosi amaranto difatti ebbero la possibilità di attraversare tutto il campo e di oltrepassare la linea mediana, in direzione Curva Jolly.
Mentre tutto ciò accadeva (e non dopo), intanto, alcuni tifosi bianconeri si erano schierati con l'obiettivo di difendere i giocatori bianconeri e la curva medesima, in virtù dell'avanzata minacciosa dei tifosi avversari.
Insomma, fosse stato per noi, quella serata sarebbe finita fra cori e gotti, per la clamorosa vittoria che proiettava il Siena verso le fasi finali dei play-off. Nessuno della Curva Robur si sarebbe mai sognato di fare casino, ma solo di festeggiare una partita fra l'altro indimenticabile. Ciò che successe fu solo un moto di reazione ad uno sconsiderato attacco dei supporter reggiani. Ciò andava scritto, perché questa è la verità. 
Non sappiamo se la Sig.ra Valdesi fosse o meno presente quella sera. Ci auguriamo di no, perché se davvero avesse presenziato al Rastrello, quanto da lei riportato sarebbe ancor più grave di un evento mal narrato in assenza dello scrittore.

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