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martedì 29 maggio 2018

La convenscion a Bagnaia

Siamo tutti più garantiti stamattina, tutti più tranquilli, tutti più sicuri. Dopo che a Bagnaia si è svolta la decima edizione di "Crescere fra le righe", convenscion sul buon giornalismo, quest'anno molto rivolta alla lotta delle fake news.
Nomi altisonanti risuonavano nella splendida tenuta davanti a Filetta, locus amenus di decine di merende di ritorno dalla strada del mare, con formaggi e baccelli attraventati sui tavolini di marmo su carta da macellaio, oggi trasformata in sito fescion, a disposizione di ricchi avventori. Gente che, fra l'altro, ha sempre fatto del buon giornalismo e non ha mai scritto cazzate o si è mai schierata dalle parti del proprio editore e del Potere costituito; gente libera, insomma. Cairo, De Benedetti, Elkann, Riffeser Monti, Moscetti, ecc ecc: tutti professionisti che ci hanno garantito una informazione pertinente e puntuale in questi anni, tanto da essere compartecipi della posizione n. 46 nella classifica della libertà di stampa mondiale, risultato di cui vantarsi. Ed a corollario, un vero e proprio parterre de roi fra i prestigiosi ospiti, fra i quali spicca quel Profumo che così bene ha fatto a Siena e che, giustamente, si continua ad interpellare per farci spiegare come si riesce ad avere successo nella vita.
Lotta a tutto spiano contro le fake news, questa la parola d'ordine dei capoccioni, divulgata ad una platea di neo patentati sulla via del giornalismo.
Poche ore prima, Conte si mostrava al grande pubblico con la conferenza post insediamento al Quirinale, attraverso un discorso di presentazione che tentava di bilanciare opposte tendenze, quelle dei gialloverdi e quelle di Mattazombie. Discorso che tutti abbiamo sentito almeno una decina di volte. Discorso deludente per alcuni (il sottoscritto, ad esempio), esaltante per altri.
Discorso nel quale, tuttavia, non ci sono molte frasi al contrario riportate da qualche quotidiano importante, di quelli che sponsorizzano ad esempio la convenscion di Bagnaia contro le fake news.
Conte non ha MAI detto: "L'Italia resterà sempre nella UE" (fonte: ANSA).
Conte non ha MAI detto: "La necessità di garantire agli italiani sicurezza finanziaria e all'Italia la fiducia dei mercati", oppure "La necessità di rispettare i principi della Costituzione, compreso l'articolo 81 sui vincoli di bilancio" (fonte: Repubblica)
Insomma, Repubblica e ANSA avrebbero scritto notizie fake, riportando in virgolettato, cioè in citato, parole che Conte non ha mai pronunciato.
Oppure, come ci spiega ancora Repubblica a firma di Umberto Rosso, i giornalisti hanno commentato un testo che Mattazombie avrebbe corretto, "rivisto e riscritto in alcuni passaggi quasi "sotto dettatura" insieme al presidente della Repubblica"? Questa ipotesi - gravissima - poi smentita dal Quirinale, può essere comunque approfondita?
Magari direttamente a Bagnaia...


"E' fantastico leggere gli articoli che riferiscono di quello che Conte evidentemente avrebbe dovuto dire e non ha detto. E lo fanno come se lo avesse detto davvero!".
(C. Borghi)

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