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mercoledì 11 aprile 2018

La stampa embedded e le fake news

Qualche giorno fa il famoso sito "Bufale Un Tanto Al Chilo" è stato chiuso dal gip del Tribunale di Bologna per sequestro preventivo.  

Il sito in questione è uno di quelli più citati dai soloni della verità mainstream, quella cioè che appare solo e soltanto sui canali mediatici di massa, vuoi che essi siano quotidiani, riviste o programmi televisivi. Insomma, uno di quelli che, qualora si tenti di citare (con tanto di argomentazioni o prove) teorie distanti dalla verità imposta, rischi che ti sia scaraventato addosso dall'interlocutore tosto per farti sentire come uno sporco complottista, anche un po' scemotto.
Butac.it (tale il nome del sito) è stato chiuso per la querela di un medico oncologo che propone la medicina olistica, in funzione di un attacco indiscriminato - e finalmente punito - dei bacchettoni del debunking, che avevano definito la pratica olistica "una medicina alternativa-fuffa".
Premesso che il qui presente da anni si cura attraverso questo metodo e che, così facendo, non solo ha risolto tanti problemini ma sta parecchio meglio di prima, andando contemporaneamente in culo a farmaci, chimica, cura del sintomo e medici-venditori di medicinali, Butac.it pare sia stato oscurato per recidiva, per aver ricevuto in questi anni un'ondata di querele. Evidentemente, quando è troppo è troppo anche per i giudici, notoriamente poco inclini alla tutela di tutto ciò che è alternativo al Potere costituito.
Sorprendente (ma nemmeno troppo) è stata la reazione della stampa mainstream al recepimento della notizia. Il fondatore del sito Michelangelo Coltelli, accolto a parlare dal Tgcom24, si è definito sorpreso ed amareggiato visto che è stato "interrotto un servizio di pubblica utilità nella guerra alle fake news", ma ha subito ringraziato "tanti colleghi giornalisti, che ci hanno offerto spazi per poter continuare il nostro lavoro anti-bufala". Stizzita la reazione del vate Mentana, che ha parlato addirittura di "censura fascista" (ti pareva...).
Andiamo comunque nel merito, evidenziando i motivi per cui il medico Pagliara ha sporto denuncia e le cause dell'oscuramento del sito. Dice Pagliara: "Basta una rapida verifica per constatare che ho sempre sostenuto che la medicina olistica non è, né deve essere, una medicina alternativa, bensì deve essere integrativa". L'esatto contrario di quanto sostenuto sull'articolo incriminato! Ripetiamo: l'esatto contrario!
Ieri il sito, come volevasi dimostrare, è stato riaperto, sebbene resti ancora oscurato l'articolo che ha generato la querela per diffamazione. Tutto è bene ciò che finisce bene, il sito tornerà a colpire selettivamente le notizie bufala, il vate Mentana non ripeterà il ritornello della censura fascista, le masse con i paraocchi torneranno ad esultare.
Il problemino che mi permetto di porre alla vostra attenzione, che è un po' la morale di questa favola, riguarda un cambiamento di prospettiva imposto da chi ci "informa". Dalla divulgazione della notizia si è passati alla creazione di news; pare un semplice cambio di etimologia, ma non lo è. Dal "comunicare ciò che è noto" (notizia) si passa al "dare nuove forme" (news): un vero e proprio stravolgimento, che implica una subdola manipolazione dell'informazione. Su tale base, i portavoce di ricerche non allineate sono bollati come complottisti, che diffondono appunto fake news, anche quando le menzogne di stato, diffuse e sostenute dai media ufficiali, sono state pubblicamente smentite. Ecco quindi che fake diventa una sigla applicata a qualsiasi cosa non condivisa, non allineata, non gradita ai dominanti.
Ah, un'ultima nota, di colore ma nemmeno tanto. Tale Coltelli, fondatore di Butac.it, insieme ad altri esperti di bufale, fu nominato dalla ex presidentessa Boldrini per stilare un documento che puntava l'indice contro le fake news, sottoscritto da personalità del calibro di Gianni Morandi, Fiorello, Carlo Verdone, Ferzan Ozpeteck. Il documento fu poi presentato dalla Boldrini stessa, insieme alla ministra senza laurea Fedeli, come decalogo contro le bufale ai ragazzi delle superiori. Come vedete, alla fine tutto torna...

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