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martedì 3 aprile 2018

Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo

Ammetto: neppure la Pasquaccia mi ha ridotto la bollente incazzatura (in ambito sportivo, chiaramente) della sconfitta di Pontedera. Tanto che ho ripensato a qualche dettaglio.

E, si sa, nei dettagli si nasconde il diavolo!
Parlo di una frase, nello specifico, detta da Mignani nel dopo gara di giovedì scorso.
Ah, una premessa, importantissima. Prendiamo la frase del Mister come un mero esempio che vale per inquadrare l'intero ambiente bianconera: squadra, staff, società, pubblico. Tutti, insomma (me compreso). E non "colpevolizziamo" il buon Mignani per averla proferita, perché essa rappresenta benissimo, a nostro avviso, lo stato dell'arte del contesto calcistico senese; per cui, in un certo senso, ci sentiamo di "ringraziare" il Mister per averci donato un assist per un nostro ragionamento.
Ovvia, dopo questo pappardellone, eccovi qua il periodo incriminato: "Un punto faceva comodo, quando non si può vincere non si deve perdere".
Comprensibile il ragionamento di Mignani: invece di prendere rete alla fine, sarebbe convenuto rimanere un po' più guardinghi ed accontentarsi del pareggio. E fin qui, se la matematica non è un'opinione...
Tuttavia, io non riesco a comprendere alcuni passaggi e pertanto mi sovvengono due domande: 1) quando non si può vincere? 2) perché non si può vincere contro il Pontedera?
Arrivo a capire quando il Mister proferì più o meno le stesse parole in un post partita contro il Livorno in casa, con sconfitta oltre il 90esimo, proprio perché giocavamo contro la prima della classifica e pertanto in quel caso ci stava di non poter vincere (ma anche no). Ma contro il Pontedera?
La sensazione è che, dietro alla frase suddetta, ci sia tutto un mondo del "non vorrei e non posso". Sì, perché il non poter vincere non sta scritto da nessuna parte, soprattutto quando si parla di una squadra che in trasferta ha sempre giocato benissimo e soprattutto quando si parla di due squadre fra le quali intercorrevano più di venti punti di distacco in classifica.
Col cazzo che non si poteva vincere contro il Pontedera! Diciamo piuttosto che non c'è stata (e non solo nell'ultima partita) quella bava alla bocca propria di una compagine che deve vincere tutte le partita che rimangono da qui alla fine del campionato. Sì, confermo: deve vincere.
Wiatutti non si accontenta di un piazzamento, dato che questo che passa è un treno che bisogna prendere, montandoci sopra a costo di fermarlo, di modificare le regole del gioco, di fare qualcosa di inusuale. Questa deve essere la nostra mentalità. Per cui non vogliamo più sentire frasi sul "non posso", dato che non siamo quelli del "non posso".

Pro Piacenza - Robur: nemmeno voglio ragionarci sopra più di tanto. Due fisso e pensiamo alla prossima.

1 commento:

  1. Mignani è un' allenatore che non da la carica. Ragazzi, quando parla ti fa addormentare da quanto è moscio.
    Carlino

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