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martedì 29 agosto 2017

Web, un mostro tentacolare

Eccoci qua nella redazione di Wiatutti!
Il gruppo è di quelli belli tosti: oltre a me (l’Irlandese Volante), ci sono Cappellino - che non ha bisogno di presentazioni essendo anche stato invitato a diverse trasmissioni TV - Nini e Palle - anch'essi famosi perché facenti parte integrante della rubrica “Vocabolario della lingua roburriana dei nostri avi” e di altri pezzi “pregiati”, come quello che narra della loro avventura alla Porta del Cielo. Insomma, un bel Parterre de Rois!

Siamo insomma qui riuniti per redarre un pezzo sui clamori sollevati da un noto sito web che mercanteggia con le nostre passioni. Qualcuno dirà a questo punto che “il business è business”, ma c’è un però, un però grosso come il facciatone del Duomo Nuovo: bisogna portare rispetto!
Perché, sempre parlando di affari, anche le bancarelle di Piazza del Campo fanno commercio con i simboli delle Contrade, ma almeno gli oggetti che vendono sono stati approvati da organi cittadini preposti allo scopo, nel rispetto delle Contrade e della loro Araldica!
Ah, dato che sono uno sfaticato, il pezzo non lo scrivo, anche perché è stato molto più esilarante ascoltare e registrare i commenti dei nostri miti, Ninni e Palle appunto. La super tecnologia ha raggiunto infatti anche i nostri due prodi personaggi, che recentemente si sono regalati due cellulari di ultima generazione, quelli che fanno ogni cosa, tranne il caffè! Ed allora Nini e Palle hanno scoperto anche internet, i social e la foto digitale col telefonino. Grandi, grandi e basta!
Nini: "E poi caro Irlandese Volante, hai visto che forza Google (letto come è scritto)?”.

Io: “Sì Nini, ma si dice Gugol”.
Nini: “Sie meglio, c’è ma scritto Google”.
Io: “Sì, ho capito, però è inglese e le parole hanno una pronuncia, non si leggono come si scrivono”. 
Nini: “Eccoci! Ma è possibile che si deva ‘ompli’a ‘gni cosa?”.
Io: “Ti fo un esempio (avvicinandomi alla finestra)... che è quello?”.
Nini: “Un barre”.
Io: “No, è un bar! E quello?”.
Nini: “Uno stoppe”.
Io: “No, uno stop. Lo vedi che anche noi a Siena si scrive in maniera diversa da come si legge?”. 
Nini: “Ma vai in tasca, bischeraccio! Allora anche il senese è internazionale come l’inglese".
Questo per capire i nostri personaggi, la loro visione semplice delle cose, che è al tempo stesso essenziale e genuina, quale banco di prova per il test che andiamo ad operare. Metodo geniale ed efficace!
Intanto i due mitici si mettono a nazzicare con l’indirizzo del sito web che andranno a sfogliare.
Palle: “Zitti zitti, eccolo... aspetta... ecco, siamo in prima pagina. Boia, c’è anche il tastino per leggerlo in inglese”.
Cappellino: “Siamo nella Home, da qui si può andare in tutte le sezioni”.
Nini: “Dove siamo? Parla come mangi, ciccio! Che io ‘un t’intendo!”.
Palle: “Ora basta, fatemi legge', così voi ascoltate e ‘un ci si rompe a vicenda”.
Palle comincia a leggere. Vi ometto il contenuto che non ha attirato l’attenzione degli astanti, inserirò solo i commenti topici dei nostri. Considerando la prima pagina accettabile ed abbastanza ben strutturata, con ottimi richiami storici sull’evoluzione delle feste senesi fino al Palio attuale, potremo passare a quelle successive con le varie offerte che il sito propone.
Palle: “Ecco, si prencipia bene, "eccentrici contradaioli". Eccentrica sarà… (ometto, perché Palle si era un po' alterato), o che c’entra questo aggettivo? Se ‘un ci capite voi che lo dovete spiegare ai turisti, che cavolo ci capiranno loro? A me questo che scrive mi sta già sui gioielli". (Qui infilerei un bel "telo alla Senese", cit. Pappio, noto barbaresco del Drago, "te lo vappiglià nel...).
Palle prosegue dopo le nostre sollecitazioni: “Ecco una bischeratina: ognuna ha una contrada rivale, così Bruco, Drago, Giraffa e Selva leti’ano in casa da sole?”.
Nini: “Ovvia palloccoloso, questa gli si può abbonare, dà colore al testo, dai capiscilo.”
Palle: “Che coglioni mi fai, le informazioni si danno complete, altrimenti che informazioni so'?”.
Nini: “Gnamo, continua che ci si fa notte”.
Palle prosegue a leggere ad alta voce: “Mira, poi dice che andando nelle Contrade, faranno vedere luoghi che in genere so' chiusi al pubblico... ma che vuol dire? Che le Contrade a questi gli aprono il museo? Ditemi che non è vero! Ah nella mia ‘un ci vanno, ci si veste i monturati! Se entra uno che ‘un deve, chiappa certe fogate dall’Economo che lo spella al volo. Senti senti, poi li portano anche alla benedizione del cavallo... la vedo dura, certe chiese so' così piccine... Ma poi mi domando, se la ditta ci chiappa il burro, lo girano anche alla Contrada dove vanno? Per me prenderebbero ma du' druscioni! La benedizione è un evento privato! Ti ci porto io se te lo meriti e dopo che hai capito tante ma tante cose. Ma te Nini ti sei mai imbucato ad un battesimo di una famiglia che non conosci?".
Nini: “Perché tiri in ballo me per gli esempi peggiori? Che vuoi, un bombolone?”.
Palle: “No Nini, era per dire, te ci andresti ad una cerimonia privata senza invito? Io no”.
Nini: “Figurati io! Leggi vai, che è meglio”.
Palle: “Qui dice che saranno ospiti della città e dei Contradaioli, ma io ‘unnhò invitato nessuno. Figurati che quando mi s’invitano i parenti, li mando in culo perché ‘un ci voglio nessuno tra le scatole in quei giorni”.
Nini: "Aahaha, anche io Palle... ma che siamo matti?”.
Palle: “Vai, qui prencipiano bene, mi pare lo slogan di una vecchia pubblicità della Sapori che andava sulla Rai quando ero bordello”.
Nini: "Ahahaha vero, me la ricordo anche io (proseguendo con voce artatamente nasale): Chi dice Palio dice Siena, chi dice Siena dice Sapori”.
Palle: “Buuuum, ecco la prima vera e grossa cazzata! Ora che c’entra Salvani con la Madonna di Provenzano, se nel 1594 era morto da 325 anni? Questa è grossa, la storia la trovi anche su vicchipedia”.
Io: “Si dice uikipedia, è inglese”.
Palle: “Oh Irlandese, vai in quel posto pure te”.
Nini: “E poi dicano che è in una chiesa della Contrada della Giraffa: bisogna lo chieda a dei miei amici di Via delle Vergini se oltre alla Chiesa del Suffragio hanno anche quella di Provenzano”.
Palle: “Ecco, quando dice che il Palio non è una rievocazione organizzata per i turisti gli do ragione: una rievocazione di che? Il Palio s'é sempre fatto, ‘unnè che s'é smesso per secoli e poi s'é spolverato per riempire la città di bischeri venuti da fori”.  
Nini: “Quando il sito sbeffeggia chi è in piazza per due ore sotto il sole cocente mi fa ridere, io arrivavo all’ultimo menuto e piazza era tutta all’ombra”.
Palle: "Una volta Nini, ora ci devi essere più di un'ora prima, nemmeno tu fosse all’aeroporto per prendere un aereo".
Palle: "Ohi ohi, qui parla di tifo acceso...”
Nini: “Quanto sei palloccoloso, ora ho capito perché ti chiami Palle! Dimmi te come si fa a spiegare ad un foresto quello che vede e sente in piazza, i suoni, i colori, i fazzoletti che si agitano quando passa il Cencio".
Palle: "Ora io ‘un leggo più, quando dice che i Contradaioli saranno felici di adottarvi mi piglia male. Ma siamo dei pagliacci? Ora s’adotta uno a caso, così perché siamo colorati come dei pori cocchi beoti? Ma vai in culo, vai”.
Nini: "Niamo Palle, ‘un t’arrabbia'. Li pigliano per il culo 'sti pori turisti, chissà quanti so' andati a scende' il fantino vittorioso ed hanno preso du' druscioni fatti bene. Dai, seguita che so' curioso”.
Palle: “Maremma indiana, ma quello è il prezzo? Ma che so' scemi? Mira che cannata! E pensare che un posto in quei palchi andrà sui 180 euri. E poi che devo continua', è fenita la pagina”.
Nini: "Allora girala e si passa a quella dopo! Aspetta aspetta, fammi leva' una curiosità: pigia il pulsante in inglese, l’Irlandese ci traduce qualcosa per vedere se torna”.
Palle: “Bono l’hai trovato, ‘un sa nemmeno l’italiano, saprà l’inglese? E poi è Irlandese, saprà quello, no?”.
Nini: “Vero, ‘un c'avevo pensato. Che ci dici, Irlandesaccio?”.
Giuro che ero con le lacrime agli occhi, per cui mi c’è voluto un pochinino per leggere la pagina in inglese (che anche un Irlandese poteva capire). Ma, con mio sommo stupore, la storia dell’adozione era fedelmente riportata anche nella versione inglese. Ora capisco le sberle che hanno preso certi turisti americani in una Contrada: volevano essere adottati e mantenuti ed invece hanno trovato duro. Intanto Palle passa alla pagina successiva.
Palle: "Qui si prencipia meglio, via, dice anche delle cose carine, che è storia etc etc. Però mi casca ancora sul tifo e lo paragona a quello da stadio. Io a questo gli do un golino”.
Nini: “Palle, io ‘un so te, ma la definizione "costumi tradizionali" mi dà proprio noia. Ma ‘un siamo mica dei Seminole o dei Sioux... Questi ci considerano come se si fosse in una riserva, gnamo”.
Palle: "Oh, ecco il chicchiero. Da Fonte Gaia parte la rincorsa... questo è indietro di più di un secolo! E poi a me "cavaliere" è un termine che sta sui coglioni; nell’800 i fantini erano definiti assassini e non avevano nemmeno diritto di voto, altro che cavalieri”.
Palle: “Bella quella sul Palio che entra in Piazza al primo rintocco del Campanone. E pensare che io, che tutte le volte che sento Sunto, patisco così tanto che mi pare duri anche un par d’ore a rimbombarmi nell’orecchi. E poi questo dice che il Carroccio lo tirano due mucche chianine: gnamo ‘un si pole senti'”.
Nini: “A parte il fatto che so' quattro, ma io le mucche con la miccia ‘un l’ho mai viste, l’ho sempre chiamati "buoi": E poi, che buoi!”.
Passiamo alla pagina successiva.
Palle “Ritonfa, si parla ancora di "variopinti costumi tradizionali"; questo non lo strozzo”.
Palle: "Ovvia, qui seguitano a di' che so' due bovi, ma due ce li vedi te su per il Casato con il Carroccio?”.
Nini: "'Un arrivano nemmeno daccapo all’Onda”.
Palle: “Passi quartiere invece di contrada..., ma questa è bellina! Qui dice che i figuranti entrano nello stesso ordine in cui vengono allineati i cavalli alla partenza: questa è davvero sublime".
Cappellino:  “Questa è fina: Gottuso, Gattuso o Guttuso? Dai che è un refuso”.
Nini: “Refuso? Gattuso? Ma te sei fuso! Che hai bevuto?".
Cappellino: “C'è un errore di stampa”
Palle: “Eccoci, ma parla come mangi! Certe volte io ‘un ti seguo”.
Tra una battuta ed un’altra, i nostri passano alla pagina successiva, senza tralasciare i commenti sui prezzi dei servizi offerti, che sono definiti terribilmente esosi.
Palle: "Oh, le Contrade esistono fin dal 1729! Sie, meglio: c’erano ma da prima, altrimenti le cacce nella piazza con le macchine nel XV/XVI° secolo chi le faceva, Biccichicchi?”.
Cappellino: "Giusto Palle: le Contrade non esistono dal 1729, questa è la data di una tuttora controversa rivisitazione dei confini attuali. E poi passi anche il termine sbandieratori, ma io aggiungerei che a Siena si chiamano alfieri”.
Palle: "Qui dice che gli fanno vede' un video esplicativo, ma l’hanno fatto con i Pupi o ci so' delle immagini del C'onsorzio? Bisognerebbe capire se hanno pagato i dirittti, visto che loro lo usano pe' fa' quadrini”.
Nini: “Giusto, io non lo potrei fare e loro sì? Ci manderei la Finanza a fa' du' controllini”.
Palle: “Anche qui dice che visiteranno il Museo di una Contrada, che solitamente è chiuso al pubblico. Mah, nella mia, nei giorni del Palio, il campo è minato: la vedo dura!”.
Nini: "Vorrà di' che qualche Contrada si presta... Comunque Museo, Fontanina, Oratorio, per quella cifra lì mi sa che alle Contrade non resta niente, e non va bene. Gira pagina, vai”.
Palle: "Questi so' anche daltonici”.
Nini: “Dal che? Tonici... o che contrada è?".
Palle: "Gnamo... so' daltonici, ‘un riconoscano i colori... Pavimento ocra della piazza che lascia spazio al tufo: ocra la pietra serena?”.
Palle: “Senti senti, so' anche faziosi... Dicono che le benedizioni nelle Contrade sono eventi chiusi e solo grazie a loro i turisti avranno l’accesso garantito: o questa?”.
Cappellino: "Io non so come avvengono gli accessi alle benedizioni in ogni Consorella, ma parrebbe che in questo passo indichino una certa connivenza con le Contrade che si prestano a far accedere i turisti in sicurezza: quindi qualcuno deve sapere che questi vanno fatti entrare, o sbaglio?”.
Io: “Che ti devo dire, anche io non so come vengono regolati gli accessi alle benedizioni, ma nella mia Contrada ci sono tre accessi, di cui due laterali chiusi al pubblico ed aperti ai contradaioli. Ovvio che se c’ho la mi' socera (per esempio), lei viene fatta entrare, ma tali accessi so' chiusi per gli sconosciuti, mentre il terzo viene aperto con l’ingresso del cavallo, per cui c’è un cordone di Contradaioli che si chiude alle sue spalle e fa da tappo a mezza chiesa, per poi risvuotare subito tutto l’ambiente per far uscire cavallo e staff. Quindi per una guida con turisti la vedo dura svolgere il suo lavoro garantito”.
Palle: "Nota positiva, qui dicono che la guida raccomanda sempre silenzio assoluto e divieto di flash quando si assiste alla benedizione: notiamo una certa delicatezza".
Nini: “Delicatezza un par di zeri, se fanno i cretini rischiano un par di druscioni. Sarà che qualche volta ci so' andati vicini tipo anda' per uno con tre cartelle? Poi fanno la fine dei famosi turisti merikani che hanno preso du' scapaccioni ad agosto. Accidenti a quelli andati di fori”.
Eccoci qui, Palle e Nini hanno letto e commentato le pagine incriminate di questo sito web.
Tralasciamo varie considerazioni sparse e concentriamoci sulla sostanza: emerge in generale una mancanza di accortezza che nessuno di noi si aspetterebbe, nemmeno da un ospite a mala pena tollerato. Ricordo che stiamo parlando di Palio e dintorni: ed appunto il Palio e le Contrade per molti Senesi, a torto od a ragione, sono considerati luoghi e tempi “privati” che fanno parte del vissuto personale, in un ambito estremamente delicato che per molti rappresenta un "tabù" estremamente sensibile. Anche il solo affrontare questi temi - e lo si vede bene dai social - è operazione estremamente delicata, condita da pareri contrastanti, per lo più indirizzati verso una forma di chiusura ermetica, sebbene si denoti al contempo un comportamento di certe guide estremamente indelicato e superficiale. Forse la qualità di un servizio del genere sarebbe più garantita dall’utilizzo di professionisti del luogo, con conoscenze e sensibilità appropriate per poter gestire anche situazioni particolari che si potrebbero presentare. Una guida senese con ogni probabilità non si permetterebbe di far passare un gruppo di turisti nel mezzo ad una comparsa schierata, ma una guida "esterna" sa come ci si deve comportare?
Un altro problema da affrontare è l’aspetto economico delle visite. Visti i prezzi, si denota un consistente giro d’affari, che però risulta per lo più estraneo agli attori principali: le Contrade ed il Consorzio non risulterebbero infatti coinvolte, ma l’utilizzo delle immagini sarà autorizzato? Ci sono dei reati che si configurano in questa attività? Qualcuno ha ben controllato? Queste ed altre domande si affollano nelle menti semplici di Nini e Palle, (a proposito, non vi dico l’espressione di Palle alla fine della lettura del sito web, aveva l’occhi di fuori come quando litiga con sua moglie Argia, o come quando manca poco prende per il collo la guida “magenta” che gli era toccata alla visita delle Porte del Cielo). Avere a disposizione guide “esterne” porta inevitabilmente ad avere un servizio a nocumento delle attività terze. Chiaramente, se il turista che non ha un programma vincolante trova una guida che tesse le lodi di altre città (ad esempio Firenze), a fine giro sarà involontariamente indirizzato a spostarsi in quelle località. Se invece le guide locali portassero esempi di opere simili a quelle mostrate con richiamo ad altri musei cittadini, il turista sarebbe solleticato a progettare di allungare il proprio soggiorno per le vie della città.
Sono certo che la problematica in queste righe non è stata affrontata con la dovuta profondità e delicatezza e di questo me ne scuso. Il tema è troppo vasto ed impegnativo, ma si è trattato di una provocazione vista con un angolo di lettura particolare, quello dell’uomo della strada, del semplice contradaiolo. Altro problema enorme è quello riguardante la gestione paliesca del web, cui rimandiamo la trattazione in altro momento.
Arrivato il momento dei saluti, Nini e Palle cominciano a rumoreggiare.
Nini: “Gnamo, si va a dagli uno sprizzino da Pino in Piazza e a vede' se è sempre ocra o grigia”.
Palle: “Ecco, meglio ‘un la potevi di'. Movati, che ho un’arsura la metà basta”.
Io: “Arrivo, chiudo e si va”.


Umilmente Vostro, Irlandese Volante

P.S. La piazza è sempre grigia, non è ocra!

4 commenti:

  1. Caro Irlandese
    bel pezzo, dove però si ride amaro. E, duole dirlo, se siamo arrivati a questo punto è anche colpa delle contrade (parlo ovviamente in generale) che hanno iniziato a "vendere" ad esterni alcuni loro eventi, tipo tessere per la prova generale alle agenzie.
    Anche sto fatto della benedizione assicurata fa pensare: ci sono contrade che fanno passare turisti di alcune agenzie? Se si, tali servizi vengono retribuiti?
    Insomma, mi sembra il caso di approfondire un po' la questione, dal Consorzio in primis, ma anche dalle Assemblee di contrada, se non vogliamo noi stessi contradaioli, come si dice, diventare attrazioni turistiche.
    Si parla sempre di riappriopriarci del nostro Palio, ecco, iniziamo da queste cose, tuteliamo la nostra intimità e i nostri riti. Non sara qualche foglio da 100 euri in meno a pregiudicare il bilancio della Contrada.

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    1. Giustissimo Vomerone, ma i "nostri" non potevano certo darci delle risposte, di domande se ne sono fatte tante, ma per il resto di più non potevano.
      Un abbraccio
      L'Irlandese Volante

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  2. Bel pezzo..un pochino lungo..ci vuole mezza giornata per leggerlo con attenzione ma ben vengano analisi di questo tipo

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    1. Eh, è vero... Ma qui erano concentrati dei bei chiacchieroni, tutti insieme: Nini, Palle, Cappellino, l'Irlandese Volante... Insomma, una chiacchiera tira l'altra...

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