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martedì 8 agosto 2017

Un primo accenno di programma

Fra trippole e trappole, non manca tantissimo alle elezioni comunali del prossimo anno.
E mentre attendiamo una decisa accelerata della propaganda politica dopo l'estate, andiamo a verificare il primo abbozzo di programma che mi viene proposto.
Penso davvero di essere un elettore medio contemporaneo. Uno di quelli cioè, soprattutto in occasione delle elezioni comunali, che da tempo ha iniziato a scegliere non in base ad una griglia ideologica (che tuttavia esiste ed anzi, più passa il tempo e più si rafforza, nella convinzione di aver sempre avuto ragione), bensì basandomi sulla bontà delle persone e sul programma che esse propugnano. Insomma, so di sicuro chi non voterò. Ma non so ad oggi chi voterò.
Anche perché, onestamente, mi pare che in molti casi si stia giocando a rimpiattino. Fra la maggioranza che non si scompone, fra l'opposizione che non osa.
Una prima parvenza - e chissà se, come ci insegnavano da piccini, non sia anche questo il caso del "primo che picchia picchia due volte" - di dove bisognerà mettere le mani ce lo consegna l'Unione Popolare Senese, attraverso un Manifesto di intenti.
Wiatutti guarda con simpatia e con curiosità questa banda di persone per bene, più o meno lontane da ciò che è stato Sistema a Siena ("siamo coloro che sono stati estranei, non coinvolti od esclusi dal sistema di potere"), che un po' a destra, un po' a sinistra ed un po' in mezzo stanno tentando di coagulare proposte e poi consenso, partendo da una reale base civica. Insomma, differenziandosi dagli impresentabili partiti tradizionali e da quelle liste civiche finte che già stanno saltando fuori a rinforzo degli impresentabili partiti tradizionali.
L'Unione Popolare Senese, se me lo permettete, rimanda molto al lavoro svolto in questi anni da Wiatutti, che ha voluto dimostrare come Siena abbia risorse e competenze importanti non solo fra le elites che finora ci hanno dominato, ma anche fra gli strati popolari che sempre più sono stati lasciati alle prode in questi ultimi decenni. Articoli, esempi, Leopoldelle: tutto è servito a chiarificare un grigio che pareva non interessare più nessuno.
Plaudiamo pertanto al tentativo dell'Unione di parlare a questo strato popolare, nel linguaggio semplice del popolo. Per un progetto che dovrà essere "comune, condiviso e partecipato": ipotesi del tutto nuova, al contrario di anni in cui i progetti ci sono piovuti dall'alto, in nome di competenze di intelligenze superiori (che poi hanno causato disastri, ma questo è un altro discorso...).
Ed andiamo allora a leggerlo, questo "elenco di priorità di interesse generale" che l'Unione Popolare Senese intenderà discutere, dopo aver raccolto i pareri e le opinioni, in questi mesi, di centinaia di persone che hanno pensato di poter contribuire: 1) La città aperta; 2) Lavoro opportunità per tutti; 3) Laboratorio di futuro; 4) Ogni strada centro-città; 5) Servizi intorno alla persona; 6) Cultura bene condiviso; 7) Siena nel mondo; 8) Siena solidale; 9) Siena sicura e protetta; 10) Palazzo pubblico aperto.
A settembre si promette un confronto aperto su tali tematiche, con i cittadini invitati a "sostegno e sollecitazione di amministratori appassionati al bene della città" (e mi piace molto il termine "sollecitazione", dato che, quando si sente il fiato alitare sul collo, di solito siamo disposti di più a fare le cose per bene).
Insomma, interessante. Con un metodo tradizionale ma al tempo stesso dimenticato. E con dieci punti programmatici stimolanti. Vediamo...

6 commenti:

  1. Risposte
    1. No, non direi. Dovrebbe/potrebbe essere una prima analisi di un qualcuno che si degna di farci capire cosa vuol fare per amministrare la città dal 2018 in poi. Quando anche gli altri inizieranno a stilare un mini-programma (basta poco...), parleremo anche di loro. Se ci fa voglia.

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  2. Io credo che in questa città prendere posizione sia un fatto rimarchevole.
    Soprattutto se la supposta posizione è ben lontana dall’essere ALLINEATA.
    Insomma, evidenziare una nascente realtà (e speriamo altre ce ne siano) che, parrebbe, si presenta con una bozza di programma comprensibile e concreta, non mi pare sia fare outing bensì AUGURARSI che a Siena si muova qualcosa di DIVERSO (sempre che lo sia negli intenti e nei fatti a seguire).

    Ma a Siena, a chiunque tenti di proporre qualcosa di nuovo (in qualsiasi campo eh…) la reazione è sempre la stessa:
    “ehhh… lo sapevo che c’era qualcosa sotto”
    “sie mì, o che crede di fà questo…”
    “o sta a vede che ora arrivano questi a insegnammi a vivé !”

    Insomma, brontolare va bene, lamentarsi pure, ma non si osi ESPORSI CONCRETAMENTE, magari tentando qualcosa, che in tal caso si viene subito “classificati” e non sempre in modo benevolo o ben auspicante.

    Insomma, mi pare il gioco delle RANE al Luna Park… dove appena sporgi la testolina t’arriva una sonora legnata!

    Poi ci sò le rane bollite a fuoco lento… ma quelle vanno benissimo.

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  3. Unione popolare rappresenta quello che io pensavo potesse essere alternativa unica al potere presente..una coalizione che va dal centro alla sinistra e alla destra..i dubbi sono pero0 tanti cosa accomuna Vigni con Neri o Campanini con Di Prisco ? Per adesso solo il desiderio di battere il PD...Posizioni politiche molto diverse da conciliare...d 'accordo un programma comune lo hanno messo giu' ma poi si tratterà di realizzarlo in consiglio comunale con idee non proprio coincidenti dei futuri , vari, assessori..speriamo.. dubbi ci sono sicuramente..

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    1. Mah, io penso che ci sia ormai poco da ponzare. Siena ha evidenti problemi da risolvere. A me pare che questa gente abbia capito una cosa: che se non ti apparenti, smussando i propri spigoli, non vinci mai. Credo cioè che per GESTIRE CONCRETAMENTE le cose comunali non servano più sovrastrutture o vincoli ideologici. Mi pare anzi di capire che la coalizione (chiamiamola così) sia molto aperta, basta apportare idee coerenti e condivise. Inizierei cioè ad allontanarmi dal concetto cui siamo abituati, cioè della delega infinita delle competenze: chi ha volontà, si proponga e dica la sua. Ultima cosa: Vigni, Neri, Campanini, Di Prisco... cosa hanno in comune? Intanto (immagino) ciò che hanno tutti firmato... Che non mi pare "solo" il desiderio di battere il PD, anche perché a Siena se no nessuno li voterebbe. Ci vuole un programma credibile ed un candidato sindaco forte che dimostri che possa governare una città. Infine, le prove in Consiglio Comunale mi pare che siano già instato avanzato: cosa avrebbe legato al tempo, ad esempio, Campanini a Giordano? Eppure mi pare che stiano lavorando benino... Forse basta avere la volontà di farlo.

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  4. Resto Dell'idea che I comuni se li spartiscono a Roma, e Sienina, purtroppo interessa troppo ai cattocomunisti ed agli altri partiti, non so perché, sta bene così. Quindi ci ciucceremo questi in eterno. E' la nostra punizione divina.

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