Bene, ma non benissimo

Grandi! Ancora una volta, la corsa di cavalli nostrale ha potuto deliziare gli innumerevoli ospiti accorsi sul tufo... ops... sul terreno del Campo, mai come stavolta compatto e duro, come un cazzo da sposalizio.
Insomma, tutto è funzionato alla perfezione. "Risse" (cit.) fra merdosi contradaioli (ah, che schifo!) non ce ne sono state, gli occhi del mondo sono stati rassicurati, niente "violenza", niente sangue, niente di niente. Lotto di cavalli di alto livello (e si è visto bene), fantini eccezionali che nel pagellone di fine carriera ottengono minimo un 8, per atteggiamenti improntati all'estrema professionalità e traiettorie impressionanti, a limare la superficie levigata dei palchi... ops... delle tribune (a proposito, ma perché non farle di un colore un po' più vivo, per rendere meglio nelle moderne tv HD?). Mossa archiviata in una ventina di minuti, in modo tale da permettere agli ospiti di godersi il dopo corsa con la luce adatta al selfie di rigore, quello da far poi vedere nell'inverno durante i ritrovi rettiliani.
I più critici, che non vogliono il bene di: 1) Siena. 2) la Festa. 3) l'Amministrazione Comunale e che aprono bocca (o scrivono) solo per attaccare strumentalmente persone a loro non gradite, questa volta se ne vanno con le pive nel sacco!
Oddio... forse (forse) qualche dettaglio è da mettere a fuoco... anzi, cambiamo espressione... da limare, da limare... Peccato, sono sottigliezze che non inficiano chiaramente il quadro generale di eccezionale livello. Proprio per minimo dovere di cronaca, le elenchiamo, queste cazzatucole. Ma così, tanto per fare qualcosa.
A) La Torre del Mangia che brucia. Caso minimalista capitato ad un monumento di secondaria importanza, frutto di piccoli fraintendimenti fra gentiluomini. Le immagini apocalittiche delle lingue di fiamme ricordano disastri da scenari da 11 settembre, o da invasione barbarica di Unni o Ostrogoti. Ma che volete che sia, la Torre del Mangia in fiamme? A proposito, pare siano del tutto infondate le maligne voci di un coinvolgimento di certi ecclesiastici dediti a pratiche incendiarie.
B) L'automobile in pista. Ormai è una consuetudine, per cui vorremmo davvero che questa comparsata fosse istituzionalizzata. Se i Carabinieri a cavallo hanno conquistato un loro spazio con esibizione da parata militaresca, perché non replicare con una mini-paliata di autovetture sul tufo? Meglio se elettriche.
C) I parcheggi selvaggi. Siena d'agosto è ormai presa d'assalto dai turisti, per la felicità di certe assessore, che hanno posto un contatore agli ingressi delle strade di approdo, per snocciolarci numeri da capogiro a fine anno. Problemino: non ci sono parcheggi. Vabbè, anche questo è un dettaglio. Vedrete, fra pochino, quando apriranno la ciclabile Isola d'Arbia sud-Isola d'Arbia nord, tutto si risolverà.
D) Il Carabiniere a terra. Quando si dice la sventura... Il magico drappello dei Carabinieri a cavallo, che delizia gli occhi della piazza, stavolta perde un proprio membro, spatafasciatosi sui palchi, pare per un problema alla cintura della sella. Il carabiniere riporta qualche escoriazione, a lui vanno i nostri auguri di pronta guarigione.
E) La rospata ai turisti. Mannaggia, eccoli qua, i mostri contradaioli! Ti pareva che anche stavolta non si distinguessero per maleducazione nei confronti di un simpatico gruppo di turisti che pretendeva (giustamente) di vedere e commentare a proprio piacimento uno dei momenti più solenni del rito paliesco, la benedizione del cavallo? Ma la prossima volta, cazzo, che siano chiamati immediatamente le forze dell'ordine e che siano puniti i contradaioli zozzi!
F) Lo striscione animalista. Un gruppo di femen animaliste, collegate ad un ex ministra benefattrice, che ama gli animali (soprattutto gli uccelli) e che solo per sbadatezza fattura migliaia di euro vendendo pesce surgelato (ma i pesci, lo si sa, sono animali atipici), srotola ed esibisce in piena Piazza del Campo uno striscione di due metri, sfuggito per caso all'ambaradan che garantisce la nostra sicurezza, composto da cecchini, franchi tiratori, truppe anti-sommossa, aggeggi anti-drone, ecc ecc ecc.
G) Il racconto del Palio. Molto intelligenti i Senesi che continuano imperterriti a mettere sui social foto, video, curiosità pelose relative alle Contrade, in un impulso patologico volto a dare l'impressione di esistere. Altrettanto impavidi taluni giornalisti, fra commenti superficiali e chicche come queste: "Sono caduti poco dopo la mossa sia l'Istrice con Mari che la Torre con Tittia" e "Chiocciola, partita come un razzo allo start, deve accontantarsi della piazza d'onore davanti a Valdimontone". Avanti così.
Ci sarebbe un altro punto interessante, che tuttavia tocca nello specifico le sorti di una Contrada. Per cui questo blog, come ampiamente dimostrato, si ritira di buon ordine, non amando i racconti specifici su singoli eventi riferibili a soggetti determinati, ma preferendo concentrarsi su dinamiche di comportamenti o di politiche applicate al mondo paliesco. Attività che pensiamo possa essere di aiuto per decifrare ciò che è stato messo in atto da anni.
Che questa Siena surreale sia comunque con voi (e con il vostro spirito). Perché ci fa divertire abbestia, fra sorrisi sarcastici e silenzi colmi di tristezza.


"La sera i fuochi inondano i contorni di luce"
(F. Battiato, "Aspettando l'estate", 2007)