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giovedì 15 dicembre 2016

Storia di un esonero annunciato

E così, in questa fase di scarsa stabilità e di palese fluidità che ci caratterizza da quando abbiamo messo piede in Lega Pro - tema che meriterebbe un approfondimento - diamo l'addio ad un altro allenatore (e sono appunto quattro in neppure due anni di campionato) e salutiamo l'avvento di un nuovo Mister.
Addio Colella, dicevamo.
Wiatutti aveva spesso avanzato dubbi sulla capacità del Misterone di gestire un ambiente, più che una squadra, come quello nostrale. Colella, ci dicono i ben informati, è un brav'uomo, onesto e schietto. Ci crediamo, sebbene ci importi poco, poichè il nostro compito, da tifosi semplici, è solo (sottolineo: solo) quello di valutarne le prestazioni sul terreno di giuoco; prestazioni di tipo quantitativo (punti in classifica) e qualitativo (qualità del gioco proposto).
Al momento dell'esonero, La Robur ha 23 punti, è 13esima in classifica, è a 1 punto dai play-off ed a 5 punti dai play-out, 23 reti segnate e 21 subite: quando parlammo tempo fa di "aurea mediocritas duriana", facevamo evidentemente riferimento anche alla condotta della compagine bianconera.
Sono numeri tali da sostenere un esonero di un allenatore? Dipende. Dipende tutto dai programmi e dalle aspettative della società. Ne trattiamo fra un momento.
La sensazione è che Colella paghi anche altri aspetti, riferiti al giudizio del pubblico pagante.
Il primo riguarda l'atteggiamento sul campo della Robur. Squadra noiosa, sempre uguale a se stessa, senza cambio di velocità, con grossi problemi soprattutto quando c'è da impostare una partita d'attacco, con una difesa che chiappa rete più o meno sempre nella stessa maniera. La staticità del 3-5-2 colelliano ha irritato un po' tutti, soprattutto in relazione alla totale mancanza di alternative tattiche. Vedremo adesso se tutto ciò sia dipeso dalla scarsa qualità della rosa composta da Dolci, ovvero se sia stato l'ex Mister a rappresentare un piccolo/grande freno a mano.
Il secondo aspetto è una tendenza colelliana alla battuta salace che non sempre ci è parsa opportuna. Un esempio per tutti: l'infelice uscita sulle scoppole che l'anno passato "vi" ha rifilato il Tuttocuoio. Pare un aspetto marginale, ma a lungo andare questi dettagli logorano un rapporto di fiducia già abbastanza risicato.
Fin qui abbiamo fornito spiegazioni soggettive, ancora una volta - lo ripetiamo - da tifoso semplice, anzi semplicissimo, in stile chiacchiera da bar.
Passiamo invece su un piano più oggettivo, quello dei rapporti intercorsi fra Colella e la società.
Colella fu presentato, un po' fra lo stupore di taluno, come nuovo allenatore di una nuova proprietà che così tanto aveva tribolato per venire a capo di una trattativa estenuante avviata a febbraio 2016. Logica avrebbe voluto che fosse selezionato un allenatore più conosciuto, di grido e di appeal, fosse solo per ingenerare nel pubblico quell'entusiasmo che ancora oggi tanto manca. Ed invece fu scelto il parvenu Colella, dal CV scarno. E siccome difficilmente i CV mentono, ecco che ad oggi Colella può essere considerato un fallimento annunciato del duo Dolci-Trani (con Dolci recidivo, dopo l'esonero di Como).
Molto anomalo è stato poi l'iter dell'allontanamento. Colella, per ben due volte, aveva fatto rimarcare a chiare lettere negli ultimi giorni di essere perfettamente in linea con i programmi societari, che evidentemente prevedono per questa annata un tranquillo stazionamento nella parte centrale della classifica, sebbene ciò non sia mai stato ufficialmente comunicato a noi comuni mortali; ripetendo, in pratica, un loop dell'anno passato, quando la stessa situazione capitò ad Atzori, giubilato da Ponte sulla spinta della contestazione della tifoseria. E su tali premesse, l'allontanamento di Colella risulterebbe oggettivamente misterioso.
Ma ancor più anomalo (ed un po' inquietante, se mi permettete) è stato l'addio ufficiale della società, per bocca di Dolci e del ggggiovane Bomber Trani, nella conferenza di presentazione di Scazzola, nuovo allenatore. In pratica, sia Dolci sia soprattutto Trani non hanno fornito una spiegazione logica e plausibile dell'avvicendamento in panchina bianconera. Anzi...
Quel: "Non to'o posso diiiiiiiii" a mo di battuta di Trani alla terza domanda di un giornalista che (giustamente) non aveva capito un cazzo dei motivi dell'allontanamento di Colella, anche per me che ormai prendo tutto a ridere è un segnale pericoloso, sia perchè non fornisce a noi tifosi una spiegazione plausibile, sia perchè ci nasconde di fatto qualcosa che non conosciamo. Certa stampa ci racconta (forse perchè sa qualcosa che noi poveri mortali disconosciamo?) che Trani avrebbe un progetto (?) a lunga scadenza... Ma non avendo mai definito il termine "progetto" e soprattutto non avendo mai dato un contesto alla "lunga scadenza", oggettivamente per noi queste parole suonano ancora oggi come slogan e non come programmi di un'agenda da seguire.
Logica vuole, comunque sia, che si cambi allenatore per migliorare. E logica vuole che Scazzola sia messo in condizione di lavorare con una rosa di qualità, ancor più di quella che abbiamo adesso in rosa.
Come già detto, l'ambiente giornalistico ci sta ripetendo come un mantra un qualcosa che nessun tifoso semplice come me ha mai visto giustificato: e cioè che anche questo avvicendamento ricadrebbe nell'ottica di un "programma" che ci farà puntare in alto. Bene, registriamo e rilanciamo sulla fiducia: vogliamo dei miglioramenti. E non vogliamo vedere il Rastrello che progressivamente si svuota, vogliamo vedere una squadra che diverte e che lotta come sempre abbiamo avuto (anche nei campionati del "ricordiamoci da dove veniamo"), vogliamo iniziare a vedere i primi segnali della promessa programmazione sui noti punti condivisi (settore giovanile, campi di allenamento, centro sportivo, bla bla bla).
Vogliamo cioè vedere lo scatto di qualità che questa proprietà ci aveva promesso al momento dell'insediamento. E che ancora non percepiamo.


"Non sono stati soddisfatti certi principi, non potevano esserlo, probabilmente. E abbiamo fatto questo taglio"
(Conferenza di Bomber Trani, FOL, 13.12.2016)

GIORNALISTA.
"Io scusa eh... io forse sarò un po' di mente contorta, però io ripeto... cioè mi pare di aver capito che i rilievi fatti a Colella... non ha ottenuto... non ha fatto rendere... in qualcosa... cioè non ha saputo sfruttare al meglio le qualità del gruppo che avevi messo a disposizione"
TRANI.
"Non to'o posso diiiiiiii"
(Conferenza di Bomber Trani, 13.12.2016)

5 commenti:

  1. Tutto molto bello,tutto giustissimo ma la Messa di Pasqua viene meno lunga.

    El Cinico(con il tanga natalizio di Annona).

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  2. ... personalmente, trovo rilevante l'interesse suscitato dalla cosa scritta e non la sua lunghezza...
    Detto questo,
    Sull'ex mister, non mi va di prendere in esame alcuna indulgenza:
    Ha voluto prendersi la scena con i suoi "tentativi di battutine al vetriolo"?
    Ha voluto fare il "saputo" e asserire di avere la verità in tasca su moduli e difese a 3?
    Ha voluto fare il front man?
    Non mi interessa niente delle sue motivazioni collaterali, degli accordi con la Società sugli obiettivi, di eventuali pressioni o condizionamenti esterni o di quant'altro... Oltre a farci fare diverse figurette, ha fatto di tutto per far vedere che le dimensioni del suo ego forse superano quelle della buzza, quindi: Colella, tanti auguri per tutto e
    CIAAAAONEEEEEEE!

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  3. I giocatori con contratti diennali o triennali, secondo te, Almuna, con Colella in 5 mesi hanno acquisito marginalità (in un'eventuale rivendita) oppure sono deprezzati???

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    1. Mah, dipende. Dipende anzitutto da chi ha giocato o chi non ha giocato (ovvio che chi non gioca si deprezza). E dipende soprattutto dalla capacità del giocatore, più che dell'allenatore: un triennale a D'Ambrosio, ad esempio, ti dà l'idea di cosa hai fra le mani, dato che D'Ambrosio ormai lo conosci e sai quello che ti può o non può dare. Ci è stato detto fin dall'inizio dalla società che l'avere impostato il lavoro su contratti pluriennali doveva essere un vantaggio per la continuità. Certo è che se contemporaneamente mi ingaggi un Colella, allora forse ti assumi rischi proprio per lo sviluppo di tale lavoro. Insomma, dal punto di vista di scelta tecnica, qualche passaggio salta.

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