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giovedì 9 giugno 2016

Il paradosso

Leggo oggi sul profilo FB dell'amico Luciano Sardone: "Certo solo a Siena un preliminare di vendita di 2 milioni di euro lascia ancora dubbi e margini di trattativa/speculazione".

Ecco, ragioniamo un po' su questa (sacrosanta) frase.
Il lato paradossale della questione è evidente, come altrettanto palese è l'anomalia.
Siamo al 9 giugno ed ancora, in grandissima parte, noi tifosi comuni mortali brancoliamo nel buio: non sappiamo niente sui conti, non sappiamo niente sui reali intenti delle parti in causa, non sappiamo niente sulle prospettive, non sappiamo niente sui tempi di eventuale soluzione.
E per iniziare davvero a fare sul serio, ricordiamo che mancano ormai solo una ventina di giorni; il tutto mentre le altre squadre si attrezzano per il campionato prossimo venturo.
Federico Trani continua imperterrito a dirci che, alla fine, il passaggio si farà: ci crediamo, per carità, ma ogni giorno che passa lo stress sale e le certezze diminuiscono.
Siamo adesso davanti ad un bivio, ovvero il tentativo di chiudere in modo bonario la questione davanti al sindaco, che ha chiamato a raccolta i due contendenti (a proposito, Wiatutti si complimenta con l'iniziativa del primo cittadino, logica sebbene tardiva ed abbarrocciata). Per Ponte, pari che si manifesti finalmente l'avv. Sallustio, ovvero il deus ex machina che probabilmente ha messo nel sacco i consulenti dell'imprenditrice ligure.
Utilizzo l'avverbio di probabilità poiché, ripeto, di certezze non ne ho.
L'ipotesi più ovvia e logica tuttavia è quella che vorrebbe una certa superficialità di Durio & C. nell'andare a firmare un contratto denso e ricco di insidie, ragione per cui chi ha versato a febbraio 2 milioni di euro per una squadra di Lega Pro non riesce ad entrarne in possesso definitivo dopo quattro mesi.
Ma si può pensare davvero di tutto, vista l'assensa di notizie fondate, finendo per lanciarsi in teorie iper-complottiste.
E se Ponte e Durio fossero d'accordo per far terminare definitivamente il movimento calcistico cittadino?
E se i denari della Durio non provenissero dalle sue tasche?
E se la transazione fosse coordinata dai famosi Poteri forti locali?
E se Ponte stesse tentando di trovare altri pretendenti all'acquisto della società?
E se Antonio Farina tornasse a proporsi come responsabile del settore giovanile?
Insomma, come vedete ad oggi, utilizzando parecchia fantasia, tutte le ipotesi - anche fra loro combinate - possono avere un minimo fondamento.
Per cui sbrighiamoci, anche perché avrei voglia di parlare delle prime mosse della Durio in veste di presidentessa bianconera.
Ah, una nel frattempo è già stata effettuata e riguarda l'affare concluso per la concessione del greppo della Polisportiva Mensana da utilizzare come terreno per i campi di allenamento: unico caso in cui qualcuno a Siena investe (anche pesantemente) sulle infrastrutture del calcio prima di avere la matematica certezza di divenire presidente della Robur.
Boh...

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