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venerdì 26 febbraio 2016

Le parole criptate

Alla fine del match di coppa contro il Foggia, in una scena idilliaca che speriamo molto sia mantenuta anche per i prossimi mesi, in sala stampa si sono presentati il presidente in pectore (bisogna sempre ribadirlo, se no si incazza) e colei che, forse, lo diverrà fra poco tempo.

L'intervista congiunta non ha aggiunto niente più di ciò che ad oggi conoscevamo: è in corso una trattativa, la Durio non mette bocca sugli aspetti tecnici, Ponte è al comando fino a giugno (e bisogna sempre ribadirlo, se no si incazza), la Amato è stata nominata per mettere ordine in società e nei conti, ecc.
Sala stampa zipillita di giornalisti, riassunto della conferenza riportato sui giornali e sui siti di informazione, sebbene di notizie che appassionino il lettore, a dire il vero, ce ne fossero pochine pochine.
Se tuttavia vi capitasse di riascoltare o di rivedere il video dell'evento, alla fine della supercazzolissima di Ponte - a proposito presidente, almeno quando è a fianco di una signora, si tolga dal centro della scena, suvvia, che non sta bene - potrete accedere alla spiegazione del perché le cose non abbiano funzionato direttamente dalla bocca dell'imprenditore napoletano-svizzero: "Mancavano i famosi soldini".
Oibò! In che senso "mancavano i famosi soldini", se fino a ieri Ponte rimproverava ai tifosi più critici (la stragrande minoranza, è bene evidenziarlo, se no si incazza) di mettere in giro voci stravaganti su una sua presunta debolezza finanziaria, tacciandoli di gufismo, zizzania e quant'altro?
Boh, forse sbagliamo noi... Ed allora continuiamo a sentire ciò che ci dice il presidente: "Se qualcosa ho sbagliato, è perché ho voluto strafare dal punto di vista finanziario, ho voluto investire in modo troppo forte e mi son trovato in difficoltà perché volevo fare la squadra che vinceva il campionato".
Oibò! Ma sbaglio o sono le stesse parole dei gufi e degli zizzaniosi, quelli cioè che Ponte ha preso in odio da qualche tempo a questa parte?
Seguitiamo: "Lo sforzo finanziario è stato notevole ed è quello che non mi è stato riconosciuto... si dicesse almeno quello, che ho tentato di far qualcosa dal punto di vista finanziario e non ci son riuscito".
Cioè... in pratica Ponte dichiara di aver lanciato contro un muro un treno (la Robur) pieno di gente (i tifosi), solo per una sua mania di grandezza, investendo tendenzialmente le entrate della stagione e terminandole in circa quattro mesi; e si dispiace anche di non avere ricevuto i complimentoni da parte della tifoseria.
E vabbè, lasciam perdere, chè tanto è acqua passata; e rendiamo atto a Ponte di aver detto la verità, seppur fuori ogni limite di tempo plausibile, dopo aver distrutto la libidine di un intero ambiente e discusso più o meno con tutti, curva, gradinata, soci minori, giornalisti, ecc.
Ma LA questione, in tutto ciò, è un'altra.
Di ciò che vi ho riportato virgolettato, niente (o quasi) appare sui reportage dei giornali...
La faccenda a me pare assurda, poiché, da tifoso qualunque, a mio avviso questa è LA notizia, non fosse altro per porre un tassello per capire cosa sia successo davvero, come si sia arrivati al passaggio di consegne con la Durio. LA notizia cioè è che la Robur Siena si trovava in grosse difficoltà, stante la volontà di strafare di Ponte, che è pertanto stato costretto a vendere le quote di maggioranza ad Anna Durio. Tutto ciò cozza, per ultimo, con le trionfanti parole del presidente stesso, che ancora divulga la voce di aver ripianato lui stesso le perdite ed aver immesso nella società i famosi 2 milioni che ci servono per sopravvivere!
Ed allora domando: ma non si vorrà mica tacere proprio per non far capire le cose ai tifosi? O per non riconoscere che forse avevano visto giusto tutti coloro che stavano avvertendo sulle difficoltà presenti e soprattutto future?
A voi la risposta.

1 commento:

  1. Che se ne vada!
    Punto!
    E la smetta di chiacchierare, tanto tutte le volte "viene frainteso"!
    L'Irlandese Volante
    Sarà che lui è di lingua madre TETESCA?

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