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mercoledì 23 dicembre 2015

L'ossimoro del fosco

Il cielo sopra la nebbia è sereno. Il sole splende e gli uccelli si tengono a debita distanza da quell'inquietante strato di fumo gelido che avvolge la crosta terrestre. 
Vista dall’alto, la nebbia è uno spettacolo emozionante. Viverci dentro lo è un po’ meno. Gli spazi sono ristretti, i movimenti paiono rallentati e anche il concetto di orizzonte risulta essere stravolto. L'abitacolo della mia auto offre l’unico punto di aria limpida nel raggio di chilometri. Il vapore condensato non riesce ad entrare, seppur tenti comunque di appannare i vetri e isolarmi dal mondo esterno. Procedo lentamente su strade conosciute, che stento a riconoscere. È buffo come possa cambiare repentinamente il paesaggio al mutare delle certezze. Le altre auto mi scorrono vicino, troppo vicino. Osservo il mondo fuori dal parabrezza in cerca di un punto di riferimento che mi faccia capire dove sono: i rami spogli di un albero, un palo del telefono, un cassonetto della spazzatura. 
Osservando le cose che mi circondano, mi accorgo che anche i miei pensieri sono pericolosamente immersi nella nebbia. Il futuro appare sempre più incerto e capire su cosa poggerà il piede dopo il prossimo passo sta diventando impossibile. Anche la mente cammina a tentoni, incerta se proseguire e continuare a sognare, o fermarsi e piangere. Il fioco bagliore delle luci intermittenti di una terrazza addobbata per il Natale mi aiutano ad orientarmi. Forse dopo le feste anche il nostro futuro sarà più chiaro.
A volte mi sembra di essere prigioniero di un ossimoro e di assistere continuamente a gente che accosta nella medesima frase concetti contrari. Se poi tali concetti vengono anche sistematicamente espressi in maniera poco chiara, potrebbe essere lecito cominciare a sospettare l’esistenza di un disegno preciso, mirato a intorbare le pacate acque dello stagno e nascondere la verità. Un disegno fosco, nel quale la realtà appare distorta ed i contorni sfuocati, esattamente come il mondo visto da dentro la nebbia.
L’ossimoro del fosco è un strategia precisa. Semplice nella sua follia e folle nella sua semplicità.
L’ossimoro del fosco smentisce se stesso, per poi smentire la smentita nel giro di pochi giorni. Sembra un difetto di comunicazione, ma non lo è.
Con l’ossimoro, il fosco fa illuminare un punto preciso per poter rovistare indisturbato nel buio. Come un guardiano che punta la torcia verso il cancello, mentre i ladri scavalcano la siepe.
È stato un mese strano dicembre: tanti bassi e pochi alti. Sconfitte amare, umiliazioni cocenti, qualche vittoria un po' così e troppe parole buttate là. 
Sarà mai possibile ottenere un po’ di chiarezza da qualcuno che sappia argomentare chiaramente un concetto, utilizzando un italiano comprensibile? In alternativa andrebbe anche il francese o l'inglese! Abbiamo una rosa competitiva dicevate, adesso va sfoltita e ringiovanita. Boh! Tutte le volte che si punta alla vittoria di un campionato (lo abbiamo fatto quattro volte in quindici anni), a gennaio abbiamo rinforzato e non sfoltito. 
E alla luce degli ultimi – nefasti – accadimenti, quali sono i nostri obiettivi? Senza usare metafore o paragoni, dove volete che arrivi il Siena? Le do del Voi, ma mi riferisco a Lei, presidente. Non le sto chiedendo dove arriverà la Robur, legga bene le mie parole: Le sto chiedendo dove VUOLE che arrivi il Siena! Mi risponda, però. 
Rilasciare una dichiarazione dove parla di Serie B diretta e perdere 4 a 0 in casa la reputo una delle più grosse figuracce della storia del calcio professionistico italiano. Ma si rende conto che popò di risate si saranno fatti i dirigenti del Tuttocuoio? Mi dica: si sfonda l’inverno o si fa la fine della Carrarese? 
Sa, noi abbonati siamo ancora parecchiucci. Potrebbe riunirci tutti in curva Robur e parlarci (oh mamma mia…) del suo operato degli ultimi quattro mesi, tipo una rendicontazione del Ceo al CDA. In fondo gli abbonati ad una squadra di calcio sono nel loro piccolo degli azionisti, ai quali dovrebbe essere data un minimo d’importanza. Anche perché quei soldini anticipati ad agosto sono serviti per diverse cose, immagino. Ecco, cosa direbbe agli abbonati? Che hanno buttato via i soldi, come sostiene qualcuno, oppure confermerebbe l’esistenza di un progetto preciso? 
Lo sa a cosa penso quando La sento parlare del “socio forte”? A un amico grande e grosso ma un po’ stolto, di quelli che vengono chiamati solo quando c’è da lavorare sodo. Presidente, ma lei nel Siena il socio forte lo farebbe? Non ho sentito nessuno farLe questa domanda. Lo sa perché? Perché la risposta è semplice: no, non lo farebbe. Nessuno lo farebbe. Nemmeno il cane che comprò il Pisa tanti anni fa. Lei ci verrebbe a buttare centinaia di migliaia di eurini suoi, lasciando il potere decisionale nelle mani di un altro? Ecco, lo vede? Anche questo suo desiderio in realtà è un ossimoro: “Ricercare soldi freschi” cozza terribilmente con “Andando a prenderli da uno che non comanderà mai niente”. 
Presidente, ma non è che Lei col Siena ha provato a fare l’affare grosso? Prendendo una squadra a zero, facendosi pagare dagli abbonati, vincendo un campionato di ciuchi e sperando nel futuro, che ad oggi s’è rivelato più fosco di quanto non pensasse? No, Paperon de Paperoni non è passato da queste parti e lei i suoi due milioni non l’ha trovati. Adesso deve sfoltire la rosa: avete durato due mesi a fare provini e non vi siete accorti che ne stavate comprando troppi? E poi, sono vecchi? O quando li prendevate, dov’eravate? O forse per Materazzi non erano vecchi ad agosto? Sa, a volte s’invecchia rapidamente...

Siena – Tuttocuoio: 0-4. La considero il primo responsabile di questa figura di merda di proporzioni ciclopiche. Vorrei svegliarmi in fretta da quest’incubo, ma ho paura che il banchetto di Natale mi rimarrà sullo stomaco, togliendomi il sonno e costringendomi a fissare il presepe, nel quale anche i Re, di questo passo, diventeranno Mogi.

Presidente, lo scrissi mesi fa: se la gente smette di emozionarsi allo stadio, il calcio di Siena è finito. Dopo non vende più per davvero! Buon Natale… Ma anche no! Tanto anche Lei prima o poi passerà e diventerà soltanto uno dei tanti tristi ricordi di questi ultimi anni. Il tempo ci dirà tutto, come ha fatto con altri.

Noi, nonostante tutto, proveremo lo stesso ad avanzare uniti. 

Nel bene o nel male, FORZA SIENA!


Mirko

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