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venerdì 11 dicembre 2015

Caro Babbo Natale...

Caro Babbo Natale,
vorrei tanto portarLe il rispetto che merita, sia come essere umano (perché Lei è un essere umano, vero?) che come istituzione, ma al tempo stesso mi farebbe anche piacere mantenere quel livello d’intimità che dovrebbe esistere con un qualcuno che si fa chiamare babbo, quindi: posso darLe de "tu"? Che dice? 

Ho davvero tante domande da farLe e non so proprio da dove cominciare. 
Lei di nome fa Babbo o Natale? Me lo dica La prego, perché altrimenti mi pare di scrivere un verbale dei carabinieri. 
Scusi sa se sono indiscreto, ma l’albero lo addobba a dicembre come noi o lo lascia in soggiorno tutto l’anno? 
E la mattina del 25, qualcuno si ricorda di recapitarLe i doni? No? Boh, pensavo che almeno la Befana potesse farlo.. 
Che sciocco che sono, me ne stavo quasi dimenticando: io a Lei devo anche delle scuse, perché per tutti i doni non desiderati ho sempre incolpato Lei. Diciamo che nel tempo la sua esistenza è servita per scaricare le mie frustrazioni. Ma d’altra parte con qualcuno dovevo pur prendermela. 
Come la passerà quest’anno la sera della vigilia? Sì lo so, Le ho fatto una domanda stupida, ma volevo soltanto fare una battuta per sciogliere un po’ il ghiaccio; che detta ad uno che abita al Polo Nord, può sembrare anche piuttosto assurda. 
Ha visto che cosa buffa succede in questo periodo? Compriamo il panettone, ma non lo mangiamo. Ne tagliamo qualche fetta e poi lo lasciamo dentro al sacchetto fino a Pasqua, quando lo gettiamo nell’immondizia per far posto alla colomba. E allora sa cosa faccio io? Compro solo cavallucci e ricciarelli, che sono roba di casa nostra e fanno parecchio Natale. Ricordo ancora quando in casa arrivava la roba della Pepi. Che bei tempi. Anche il panforte mi piace parecchio. Quasi quasi quest’anno gliene faccio trovare un pezzettino sotto l’albero. Almeno lo assaggia anche Lei e mi dice che ne pensa. Magari quando passa da casa mia, non stia ad infilarsi dentro al tubo della caldaia (il caminetto, tanto lo sa, non c’è): mi suoni il campanello. Almeno ci facciamo un bel selfie assieme e lo postiamo sul facebook di mia moglie. Sa quanti “mi piace” prendiamo? 
Sa Babbo, ho paura a raccontarLe i miei desideri, perché ho io il timore che se li scopre qualcun altro, poi magari non si avverano più. Forse mi verrebbe molto più facile scriverLe quello che non voglio. E magari Le faciliterei anche il lavoro.
Non Le chiederò la pace nel mondo, nè io nè Lei siamo i soggetti deputati a tale scopo. A chi di dovere, basterebbe volerlo. Ma temo non lo voglia. Quindi sarebbe inchiostro sprecato. Anche la felicità, non la chiederò a Lei, perché credo la debba ricercare nella vita di tutti i giorni e nelle persone che mi circondano. Non Le chiederò nemmeno una Aston Martin nuova fiammante, tanto Lei non può permettersela e io non sono James Bond. E poi la Cassia è piena di buche per un auto del genere. Non Le chiedo nemmeno di rivedere il Siena in serie A (almeno per il momento) o sempre vittorioso, mi accontenterei di avere la sicurezza di un futuro certo, senza i banditi che hanno gettato nel water 110 anni di storia, per poi tirare l’acqua come niente fosse. A loro auguro di passare proprio un brutto Natale. Lei, se può, mi faccia un piacere: non gli porti nessun dono. Certa gente dà tutto per scontato e qualche musata ogni tanto gli farebbe bene. Come gli farebbe bene un po’ di galera. 
Se volesse regalarmi qualcosa di originale, mi piacerebbe ricevere uno skybox con le luci viola. Però non uno di quelli dello stadio, ma uno in scatola, da montare in giardino accanto al barbecue. Sai che invidia i vicini? E poi la domenica, mangerei fuori anche quando piove! Magari cambierei il colore dei faretti, quello sì.
Chi ci porta quest’anno a noi della Robur? Dato che l’anno scorso tirò fuori dal sacco un gradito Portanova, per quest’anno vedrei bene Sciaccaluga e Tudor. Almeno si potrebbe riaprire la campagna abbonamenti a gennaio e il nostro presidente potrebbe fare qualche soldino, visto che ogni due per tre dice di essere alla canna del gas. Per caso ha già ricevuto la sua letterina? E ha capito quello che ha chiesto? E mi dica, per scrivere ha usato un foglio nuovo o per risparmiare ha scritto dietro alla lettera dell’assicurazione? Lo perdoni: non è cattivo; è soltanto un po’ confuso. Talmente confuso che non ha aspettato nemmeno il 6 di gennaio per regalarci Carboni. E qui vorrei capire se assumendolo, il regalo l’ha fatto al Siena o a qualcun altro. Lei lo sa?
Caro Babbo Natale potrei chiederLe come sarà il nostro futuro, ma non lo farò, perché tanto noi siamo gente abituata a cavarsela da soli. Siamo stati a Villa Biagio e siamo ancora in piedi, quindi saremo in grado – forse – di stringere i denti e andare avanti. Dice che solo chi è stato all’inferno può apprezzare il paradiso. Vedremo. Ma non mi dica niente, altrimenti mi rovina la sorpresa.

Savona – Siena: Babbo Natale sono troppo sfacciato se Le chiedo i tre punti? La prego, poi prometto righerò dritto, porterò via la spazzatura tutte le sere e non dirò più parolacce. Tuttavia, almeno Lei, ci dia un motivo per sperare.

Grazie per l’attenzione e mi scusi per il tempo che Le ho fatto perdere. Le auguro un proficuo lavoro e… un sereno Natale!

Tutti insieme uniti avanzeremo, perche anche Babbo Natale sta con la Robur!

Ps.Ma ci possiamo dare del tu?



Mirko

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