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venerdì 27 novembre 2015

L'apocalisse

Fu proprio nella settimana precedente a Teramo-Siena, importantissimo match di Lega Pro e ipotetica partita della svolta di un campionato troppo dritto, che successe l’impensabile. 


Mentre eravamo tutti impegnati a prenderci a mazzate l’uno con l’altro, schioppettate di qua, coltellate di là, scapaccioni per un parcheggio e bullismo nelle scuole, i membri del celeste C.d.A. del potere spirituale riuniti in una beata seduta plenaria decisero finalmente di provare a porre un freno alla pazzia dilagante della razza umana. 
Certo, cari amici bianconeri in attesa di vedere il Gran Sasso stagliarsi fiero all’orizzonte, la decisione fu molto combattuta: il consigliere cristiano spingeva per rimandare tutto a dopo Natale – idea che piaceva molto anche ai delegati ebrei (d’altra parte il soldo non conosce religione) – ma Osiride, Giove e Odino minacciarono scioperi generali e barricate ad oltranza e la decisione fu inevitabile. Dopo migliaia di anni eravamo finalmente giunti all’Apocalisse. Ricevuta la notizia via Twitter, i capi di Stato dei 5/6 paesi che contano (gli altri servono solo per allestire padiglioni all’Expo) organizzarono immediatamente un summit disperato durante una sessione di acquisti prenatalizi delle proprie signore. Altro che conferenze o G8: le sorti del mondo si sarebbero decise fuori dai negozi. 
I potenti erano uomini di successo, abituati alle decisioni difficili e con un pelo sullo stomaco lungo da qui all’Abruzzo: niente poteva spaventarli. Per arrivare al potere avevano corrotto, rubato e fatto uccidere, erano criminali senza scrupoli e pericolosi psicopatici ma adesso il destino del mondo passava per le loro mani. 
La mediazione fu serrata: mentre la popolazione mondiale seguiva la vicenda col fiato sospeso, divinità e capi di stato arrivarono ad un “compromesso storico”: tutte le etnie, tribù, religione, associazione ONLUS e circoli Arci della terra si sarebbero sfidati nell’ultimo torneo di calcetto della Prima Umanità. La squadra vincente avrebbe salvato la vita a tutti i suoi simili mentre per le altre si sarebbero spalancate le voragini dell’Ade. Soltanto la divinità maya Xbalanque si dimostrò contraria all’accordo; ma d’altra parte con quel nome sarei stato contrario anch’io. 
Sky bruciò sul tempo Mediaset e per una ballata di miliardi si accaparrò i diritti televisivi delle prime due edizioni. Appena l’amministratore delegato si rese conto che la seconda edizione non ci sarebbe mai stata, tentò di rivenderli ad Al-Jazira, ma senza tanto successo. 
L’appalto per l’accoglienza degli atleti fu vinto con mezzi discutibili dall’Associazione “Primo Pelo” - agenzia di modelle allegre e brillanti, che riuscì sul filo di lana a soffiare la commessa alla PonyPini srl, controllata da una di(s)cinta senese, nota alle cronache per la sua abilità nel commercio di cavalli di piccola taglia e alberi di alto fusto (e tanto tanto tanto altro). La popolazione mondiale era atterrita: Bruno Vespa fece costruire un plastico dell’Inferno ed Emilio Fede ogni tre ore diramava exit-poll basati – come sempre – sul niente. Dalla curiosità di vedere il vincitore, per venti giorni la gente smise anche di morire.
Valutate le iscrizioni e fatti i sorteggi, furono finalmente resi noti i tabelloni: il torneo sarebbe stato inaugurato con la partita Sunniti contro Zingari, seguiti da Idraulici contro Atzori. Quest’ultimi non erano una vera e propria squadra, ma l’unione di Atzechi e Maori. Dall’altra parte del tabellone la sfida in famiglia tra Cristiani Maroniti vs Cristiani Copti rappresentava sicuramente la partita più interessante, anche se a far notizia fu il drammatico match Talebani contro Astigmatici, sospeso per ben tredici volte e poi definitivamente rimandato: ad ogni fallo fischiato contro la compagine islamica seguiva la decapitazione dell’arbitro. Vescovi contro Massoni e Feticisti contro Fiamminghi chiusero la prima settimana di gara. 
Alla ripresa delle ostilità il torneo fu interrotto per un sospetto giro di scommesse e a tutt’oggi siamo ancora in attesa dei risultati delle indagini del pm Guariniello. Le divinità schifate lasciarono gli esseri umani a scannarsi tra di loro e se ne scapparono sul Monte Olimpo, qualche ore prima che la Grecia lo vendesse alla Germania.
In tutta quella confusione, i tanti cuori bianconeri non si persero d’animo, si frugarono in tasca, fecero il pieno all’automobile e puntarono verso sud. Per non smarrirsi presero la direzione del sole al mattino, oltrepassarono gli Appennini e puntarono verso il mare. Una volta giunti a Teramo cantarono come se fosse l’ultima partita della storia e provarono spingere il Roburrone oltre all’ennesimo ostacolo.

Teramo – Siena: sarà svolta o sarà apocalisse?

Tutti insieme uniti avanzeremo.


Mirko

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