Il canale youtube di wiatutti!

venerdì 2 ottobre 2015

Vivacchiamo in terza serie?

L’azzurro sopra il cielo del duomo è coperto da nuvole color panna, tagliate in basso da un insolito vento di tramontana. Stormi di uccelli volano radenti sui campi di periferia; non sanno che la caccia è aperta ma lo scopriranno presto.
Alla Lizza le badanti hanno preso il posto delle mamme e coppie di anziani discutono animatamente del tempo, del sindaco e delle pensioni. La strada è di nuovo interrotta, ancora un semaforo, di nuovo una fila: un altro buco, un altro cavo, un altro pezzo di Siena che se ne va. Davanti al bancomat annoiate signore di mezza età si alternano nel rito sacro del prelievo. Il vigile di fronte alla scuola ferma le auto mentre gli alunni svogliati si trascinano verso il suono della campanella. All’ospedale il profumo di caffè si mischia all’odore di disinfettante. Le strisce colorate sul pavimento conducono verso gigantesche verità: vita o morte, guarigione o sofferenza. Gente entra pensierosa, gente esce sorridente. Alla cassa del parcheggio la solita zingara chiede ancora una moneta. 
La vita scorre, nonostante tutto. I giorni passano, le stagioni si alternano. Feste rosse e date importanti cerchiate sul calendario. Password sbagliate, caselle di posta controllate. Vivacchiamo in terza serie. E forse va bene così.
All’interno dell’appartamento, le solite cose. Oggetti di vita quotidiana ammassati in ordine caotico. Il pc in pausa, la tv silenziosa accesa su un canale musicale, i piatti della cena nell’acquaio. Sulla mensola una scatola aperta. Il coperchio appoggiato di lato sporge per metà e rimane pericolosamente in bilico. Nell’ambiente si diffonde la musica di un vecchio album di Lucio Dalla. La porta finestra della cucina è aperta e dall’esterno arriva il lamento di una sirena del 118, che arrancando si fa largo tra le automobili ferme. All’improvviso il gatto salta dal tavolo alla mensola e con la coda fa cadere la scatola. Il contenuto si rovescia sul pavimento: una sciarpa bianconera, un libro di favole, un orologio e un bicchiere di vetro. Oggetti vari buttati dentro alla rinfusa, senza un apparente motivo. Il gatto guarda stupito gli oggetti sul pavimento e si sofferma un attimo. L’orologio scandisce il ritmo quotidiano, dividendo la vita in ore, minuti, secondi. Dopo quattro partite abbiamo l’impressione che il tempo stia finendo. 
Abbiamo avuto un inizio di campionato soft, come meglio non potevamo desiderare. Sono stati affrontati avversari modesti, quasi mediocri e nonostante ciò non abbiamo raccolto nulla di più che 4 miseri punticini. Pochi? Tanti? Lo scopriremo presto. L’impressione è di aver buttato via un sacco di tempo, dilapidando un patrimonio mentre dentro l’orologio le ore inesorabili si rincorrevano e il domani prendeva il posto dell’oggi. Il destino non aspetta lo sappiamo, vorrei solo che questi punti non ci mancassero il giorno di maggio in cui conteremo le pecore.
Un altro colpo di vento e la porta finestra si spalanca. La brezza solletica le pagine del libro, che sia apre sulla novella della cicala e della formica. Siamo la prima o la seconda. Avremo accantonato punti preziosi in attesa di tempi migliori o sperperato scorte preziose? Non sappiamo ancora chi siamo: saremo la Robur Formichina che piano piano costruisce qualcosa d’importante, semina per il futuro, fa tesoro degli sbagli e accumula riserve per il lungo inverno, o la Robur Cicala che lascia per strada una fortuna, impattando contro squadre “leggere” e mangiandosi tutto senza pensare al domani?
Il bicchiere è rotolato via lontano, non si è rotto ed è già una fortuna. Anche l’amore della gente per i colori bianconeri non si è rotta, nonostante tutto. E anche questa è una bella fortuna. Certo, i numeri della serie B o della serie A sono lontani anni luce, ma d’altra parte è anche normale. Non riusciamo a capire se ad oggi il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto, ma dopo tutto non fa grande differenza: mezzo bicchiere di vino dopo qualche giorno diventerà aceto, indipendentemente dal fatto che esso sia stato mezzo vuoto o mezzo pieno. Vivacchiamo in terza serie. E forse va bene così.

Il gatto adesso la smette di passeggiare tra gli oggetti e si sdraia sulla sciarpa. Sembra aver trovato un posto buono per dormire e non pensa all’ira della padrona. Anche lui vivacchia in terza serie e a lui, sicuramente, va bene così.
Vivacchiare in terza serie non è una canzone di Daniele Silvestri, non è un’onta e non è un rammarico. Non è un punto di partenza, nè tanto meno un punto di arrivo. È uno stallo da evitare velocemente, per non rimanere impantanati per anni in un calcio assurdo, che non ci piace e non ci piacerà. Orari e date fastidiose, prezzi folli, spettacoli modesti. Professionismo solo a parole, dilettantismo nei fatti. Quasi 8.000 abbonamenti in due anni meritano di più. Non parlo di immediata serie B (ci sono squadre blasonate che da anni provano a risalire) ma vorrei chiarezza e meno superficialità. Vorrei che tutte le componenti del quadrifoglio remassero nella stessa direzione e non fossero quattro diverse facce della solita moneta. 
A Lucca non abbiamo fatto una gran bella figura: zero tiri in porta e portiere meglio in campo non sembrano segnali confortanti. E non mi pare corretto parlare di pareggio giusto, prestazione importante e ottima reazione. Abbiamo “rubato” un punto: diciamolo! O forse anche a Siena viene usato il metodo Volkswagen? 
Siamo appena ad ottobre e abbiamo ancora il tempo di fermare l’orologio, rimpinguare la dispensa, riempire il bicchiere e riprendere la sciarpa. Siamo in ritardo ma ancora in tempo per lasciare un segno!

Siena – Rimini: non è più tempo di pareggi. Quelli lasciamoli a gente mediocre. NOI SIAMO IL SIENA.


Tutti insieme uniti avanzeremo!

Mirko

4 commenti:

  1. se riconosco il tratto di penna,e' sempre di Mirko. scrivi bene,davvero, perche' non provi a scrivere un libro (magari sulla Robur)
    un saluto e speriamo di vincere
    bozzon

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Confermo, è lui. Ho aggiunto la firma, che mi era sfuggita.
      Mirko è per me un fuoriclasse della scrittura

      Elimina
    2. Mi fate arrossire... Io sono solo il La Vista della scrittura.

      Obiettivo di domenica: 5 tiri nello specchio della porta, tre dei quali partiti dai piedi degli attaccanti! Sono ben accetti anche i colpi di testa.

      Ma la merenda è compresa nel prezzo del biglietto?

      Mirko

      Elimina
  2. Lontano,si ferma un treno,ma che bella mattina,il cielo è sereno. Già,il cielo è sereno. De Niro in Bronx lo ripeteva spesso che non c'è nulla di peggio del talento sprecato. A volte basta poco,poca autostima,poco tempo,e di tempo per scrivere ce ne vuole davvero molto,così come serve credere. E non è facile come sembra CREDERE in qualcosa,in un'idea,in un sogno,in una speranza,credere è per i più coraggiosi. E cambia certe cose,certe scelte,certe partite..certe o incerte,chi lo sa. Quattro è un gran numero,ma non bisogna affezionarcisi,se proprio quattro deve essere che siano quattro tiri in porta andati a segno,quattro vittorie di file,qualcosa così..

    RispondiElimina