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mercoledì 14 ottobre 2015

La Torre Cazzuta

Cari Signori, egregi Amministratori, pregiatissimi Critici d'Arte, zozzo popolino,
qui sotto troverete una nuova Opera artistica contemporanea, che farà da contraltare ai polli fosforescenti, alle ciccione in bici ed al sorriso di Palazzo Pubblico.
Mancava il Simbolo del borgo, la Torre del Mangia, che evidentemente non poteva starsene intonsa e solitaria, in attesa di qualche "ritocco".
Ed a cosa somiglia la nostra bella Torre, che si staglia nel cielo ed anche più su???
Bene, avete indovinato? Cliccate e lo scoprirete.

By Quixote, of course...







* Kàkami Nakazata, artista post-euclideo, nasce ad Hiroshima il 6 agosto 1945.
Il giorno natale non proprio fausto lo induce subito ad una forte depressione post-parto nei primi giorni di vita. Poi presto si riprende ed entra di prepotenza a fare la capo majorette della banda della città.
Stanco di una vita anonima (ed alcolista), si butta sull'arte contemporanea, che nessuno capisce e che quindi gli può dare momenti di grande notorietà.
Avvia un ciclo di esposizioni sul tema "L'impatto dello stercoraro nelle abitudini dei montanari delle Alpi Cozie" a Rovereto, che riscuote enorme successo; da lì prende avvio una carriera folgorante.
Celebri le installazioni invisibili (cioè che non ci sono davvero), che avviano l'epoca del Nientismo. Oppure quelle fatte di soprassalto, che inaugurano l'epoca del Sorpresismo.
Nel 2014 viene contattato dal Prof. Sacco, in virtù di un lavoro per Siena Capitale Europea 2015 dal titolo: "Hiroshima & Ponte a Bozzone: due anime gemelle si incontrano", che prevedeva il trasporto fisico della città giapponese all'interno del contenitore del paesello alle porte di Siena. Opera ardita, ma di grandissimo fascino intellettuale, che tuttavia resta lettera morta, in virtù del fallimento del progetto primario.
Richiamato a gran voce in città dall'opportunità di siglare un abbonamento per le bici elettriche, vede un pollo fosforescente alla Lizza e capisce che è arrivato il momento di osare.
L'opera proposta, maestosa ma elegante, sta a rappresentare l'immane potenza sprigionata dalle palle gonfie (anzi, gonfissime) della città intera, a ridosso della sede della locale Amministrazione. Con un tocco di genio, l'artista tuttavia, temendo una deflagrazione sulla punta della torre, pone sulla stessa una specie di contenitore/involucro, che possa fermare ed anzi raccogliere l'esplosione di Vita che parte dal terreno, evitandole di depositarsi proprio sul sorriso di altro artista, che ha abbellito il Palazzo Pubblico.
Opera prepotente, dicevamo, quasi magmatica, che rivela un filo conduttore con l'altro grandissimo autore contemporaneo armeno, Masti Kazi, il quale pare, nei prossimi giorni esporrà anch'egli nella nostra città.

5 commenti:

  1. Kàkami Nakazata a quando una grossa vagina in piazza? Giusto per rispettare le quote rosa!

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    1. Il futuro è ancora incerto, per cui l'idea della vagina è ancora nebulosa (anzi, per me è nebulosa non tanto l'idea, ma la vagina stessa...).
      Tuttavia abbiamo intuito che Piazza del Campo potrebbe essere utilizzata per un'opera di Masti Kazi, seppure non abbiamo conferme in tal senso.
      Direi che non resta che attendere...

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    2. propongo di cingere di pelo il gavinone. pelo alla moda anni 60,ovviamente,bello voluminoso e fulvo, molto arricciolato
      poi settimana dopo settimana si aggiorna fino alla rasatura completa

      che ne dite ?
      bozzon

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  2. Anche il suo contributo al progetto artistico "Ragadi perianali del cammello subsahariano nella visione olistica degli allevatori ittici della laguna di Orbetello" ha il suo perché.

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