Il canale youtube di wiatutti!

mercoledì 28 ottobre 2015

Due chiacchiere con... Michele Fiorini

Da persona popolana quale mi ritengo e da appassionato di storia - ma soprattutto della funzione della memoria storica - quale sono, Michele Fiorini è un mio mito abbastanza incontrastato.
Non l'avrei mai intervistato, per non rendere "pubblica" l'attività che lo sta impegnando, per puro divertimento, ad organizzare incontri fra altri amici contradaioli, ma la recente intervista su un quotidiano "mi permette" finalmente di rivolgergli qualche domanda.

- CIAO MICHELE. PRIMA DOMANDA DI RITO: PRESENTATI AL VASTISSIMO PUBBLICO DI WIATUTTI.
- Semplicemente, sono Michele Fiorini, sono un contradaiolo della Civetta da sempre, ma prima ancora mi sento un Senese nel senso più romantico e "doloroso" del termine.

- IN QUESTI GIORNI SEI BALZATO ALLA CRONACA (COME SUOL DIRSI) PER AVER CONTRIBUITO AD ORGANIZZARE UN INCONTRO TRASVERSALE, APERTO A CONTRADAIOLI MISTI. DA DOVE NASCE L'IDEA?
- Nasce dalla consapevolezza che ciò che penso io venga pensato anche da altri amici di altre contrade, mentre altri ragionano forse in maniera ancora troppo "a compartimenti stagni". Mi riferisco a questo sentimento di amor proprio, che per fortuna in tanti di noi ancora esiste, che porta a non guardare solo il proprio orticello della propria singola contrada, ma allarga l'orizzonte a livello più generale. Conoscendo che il sentimento è comune ad altri amici di differenti contrade, approfittando di alcuni ritrovi per vedere vecchi filmati e documentari, abbiamo iniziato a confrontarci su temi che partono dal passato ma che, proprio per questo, hanno a volte una attualità molto marcata.

- COSA È PER TE LA CONTRADA NEL 2015?
- È qualcosa che mi fa stare male, perché vivo nella cultura del ricordo e del rispetto e vedo che da un anno ad un altro tutto ciò si sta sgretolando; non nel senso del cambiare, cioè dell'adeguarsi al cambiamento, ma dello sgretolamento vero e proprio. Forse il percorrere i motivi di questo sgretolamento può contribuire a salvare il salvabile. Penso anzitutto non tanto agli attacchi dall'esterno alla nostra Festa - che comunque vanno combattuti - quanto all'incapacità di guardare al passato all'interno della contrada. Non si tratta di dire semplicemente che "era meglio prima", si rischia di cadere nel solito luogo comune... ma manca ormai la libidine dei giovani dello stare con i vecchi, nell'ascoltarli, nel prendere da chi c'è stato prima di noi il buono ed il cattivo della contrada stessa. Se non c'è capacità di ascoltare, non c'è rispetto, amore. Su questa base, il futuro prossimo lo vedo drammatico.

- NON PENSI CHE QUESTA TUA IDEA - CONCEDIMI IL TERMINE VOLUTAMENTE PROVOCATORIO - SIA PASSATA, ANTICONTEMPORANEA, NON IN LINEA CON I TEMPI?
- Francamente non mi sono mai posto il problema di essere contemporaneo o meno. So solo di essere innamorato della mia contrada, di Siena, della mia avversaria, di tutti gli amici che frequento e con cui ci scambiamo, più che idee, amore per la nostra città, in termini di salvaguardia della memoria e di rispetto. Se questo è anticontemporaneo, w l'anticontemporaneità.

- E QUINDI CHE RICETTE CONCRETE HAI, DA CONTRADAIOLO SEMPLICE "INFORMATO DEI FATTI", PER IMPEDIRE QUESTO SGRETOLAMENTO DI CUI PARLI?
- Intanto di riappropriarsi davvero delle contrade, parlando in maniera generica e non contestualizzata. Vorrei cioè che quelli "col pedigree"  - ed uso un'espressione che non mi piace - quelli cioè che sanno come stare in contrada, si riappropriassero della contrada stessa. Contrastando in questa maniera il fenomeno dell'arrivismo, della presa di possesso di cariche da parte di persone (non "col pedigree") che non hanno un reale interesse o che, peggio ancora, utilizzano la contrada come vetrina personale. La responsabilità, chiaro, è anche di chi vota questi personaggi... Ma io vorrei vedere un giorno una statistica che mi dica dove si trovavano a livello di carriera certe persone prima e dopo aver ricoperto una carica in contrada o in organi di tutela della contrada stessa e vorrei capire se qualcuno in tutto questo c'abbia mai rimesso. Chiaramente, se questi personaggi occupano posti di potere, altri "giusti" non possono avere spazio. Ma, ripeto, la questione principale è far rifiorire la voglia nelle giovani generazioni di tornare ad ascoltare i vecchi. Mi ricordo, quando ero piccino, che sbavavo dalla voglia di sentire i loro racconti, stavo zitto ed imparavo da queste persone, che erano per me come esseri mitologici. Magari io esageravo, ma oggi siamo all'opposto: i giovani non hanno interesse all'ascolto. Su questa base, per me, si va poco lontano, perché la contrada tutto è meno che il bercio, il cazzotto, la discoteca. Una cosa che invece mi inorridisce è la "contrada mordi e fuggi", usata da gente che viene, passa la seratina e si leva dai coglioni: questo mi dà noia davvero.

- WIATUTTI HA AVVIATO DA TEMPO UN'OPERAZIONE RISCHIOSISSIMA: PARLARE SENZA PELI SULLA LINGUA DEL RAPPORTO CONTRADA-POTERE (SOPRATTUTTO POLITICO). PENSI CHE IN QUESTO PROCESSO DI REGRESSIONE DEI POTERI FONDANTI DELLA CONTRADA TUTTO CIÒ ABBIA INFLUITO?
- Spesso, per colpa soprattutto del disimpegno dei contradaioli "con il pedigree", le contrade sono diventate macchine senza volante, per cui qualcuno, alla fine, al volante ci va. Ragion per cui se certe persone, per scopi personali o per scopi politici, occupano spazio utile, la responsabilità è tutta della base. Ed in questa base mi ci metto anche io.

- QUANTO PENSI INVECE POSSA INFLUIRE POSITIVAMENTE IN QUESTO PERCORSO UNA DIVULGAZIONE ONESTA DI UNA MEMORIA COLLETTIVA CONTRADAIOLA, ATTRAVERSO FILMATI, FOTO, DOCUMENTI?
- Mi fa piacere che tu parli di divulgazione onesta, perché di questo si deve trattare. Perchè se, ad esempio, io trovo materiale della Selva, ho libidine che qualcuno della Selva goda del documento che ho trovato. Trovo invece demenziale il concetto dell'avidità della memoria, secondo cui se io trovassi un documento prezioso, me lo dovrei tenere per me e non condividerlo. La divulgazione onesta anzitutto è un mezzo leale per stare insieme e confrontarci. Poi è un modo per non spengere l'allerta sui pericoli di cui stiamo parlando, perché un conto è parlarne sempre fra le solite persone, un altro allargare il cerchio e diffondere una certa sensibilità alla discussione delle problematiche.

- TERMINIAMO QUESTA INTERVISTISSIMA SALTANDO DI PAL(I)O IN FRASCA. WIATUTTI SI OCCUPA (SALTUARIAMENTE) ANCHE DI SIENA CALCIO. COME SEI POSIZIONATO SUL TEMA?
- Fra amore e dolore, poiché penso che siamo sempre nella scomoda situazione di dover fare le nozze con i fichi secchi. Esempio odierno: Ponte ha risorse probabilmente limitate, ma se non ci fosse lui, forse non ci sarebbe nemmeno la Lega Pro. Per cui non si sa mai bene cosa pensare...

1 commento: