Il canale youtube di wiatutti!

mercoledì 9 settembre 2015

La Divina Bellezza parte I° - Vado o non vado?


Vado o non vado… Dalla fatidica data del 24 luglio mi sono arrovellato spesso intorno a questo dilemma. 



All’inizio il petalo del “non vado” mi rimaneva sempre in mano, poi un bel giorno ha vinto il “vado”. E sono andato. 
Dove, vi chiederete giustamente? 
Ma a gustarmi in piazza Jacopo della Quercia la “Divina Bellezza - Discovering Siena”, ovviamente, ossia l’evento dell’estate senese 2015 (ma è già stato annunciato che andrà avanti anche per i prossimi 4 o 5 anni), “un’innovativa iniziativa culturale che valorizza il complesso del Duomo di Siena”, come recita la martellante campagna pubblicitaria messa in campo dal Gruppo Civita, ideatore del progetto. E per coloro che non avessero capito la portata dello spettacolo in questione, la medesima campagna puntualizza che si tratta di “un progetto tra arte, cultura, storia e tecnologia, un video mapping in 3D realizzato sul Facciatone del Duomo di Siena che farà rivivere la storia di Siena e del Duomo, in un viaggio nel tempo e nelle emozioni, nel mito e nella bellezza, il tutto accompagnato da tecnologie all’avanguardia, che permetteranno di proiettare su 800 mq di superficie immagini che pesano ciascuna oltre 6 milioni di megapixel”. 
Ora, devo premettere che essendo un personaggio un po’ obsoleto, che per propria indole e formazione non gradisce l’eccessiva spettacolarizzazione della cultura, sempre più in auge oggigiorno, già questa succinta presentazione mi aveva dissuaso dal recarmi a vedere l’“history telling” in questione. Aggiungo poi che anche il manifesto usato per pubblicizzarla, molto stile Disney o Gardaland, scegliete voi, aveva assai contribuito nel direzionare la scelta. Insomma il petalo “non vado” prevaleva nettamente. 
Poi, dopo aver letto autorevoli stroncature, alternate tuttavia a svariati commenti entusiastici, la curiosità ha cominciato a far capolino. 
Così, invogliato anche dalla scoperta che c’era un minimo sconto per i residenti (a differenza di quanto proposto dal medesimo Gruppo all’epoca della “Porta del Cielo”) e dunque il prezzo del biglietto, pur a mio avviso sempre eccessivamente esoso, scendeva fino ad essere prossimo alla ragionevolezza, ho deciso di andare. Con molto scetticismo, devo ammettere, ma pronto a ravvedermi. 
Scetticismo dovuto alla sensazione che si trattasse di un gigantesco “spottone” della città, che si limitasse a mostrare le opere d’arte più significative e i monumenti maggiori, e a raccontare il suo percorso storico per sommi capi (mezz’ora passa alla svelta), magari condendolo con i soliti e un po’ abusati luoghi comuni, del tipo Siena figlia della strada, la Francigena, l’epoca aurea dei mercanti, Montaperti, l’età dei Nove, fino ad illustrare il più ambizioso e lunare dei mille progetti partoriti in quel periodo, il cosiddetto “Duomo Nuovo”. Ad indirizzarmi verso questo pensiero, d’altronde, era ancora il lancio pubblicitario dell’evento, che si concludeva parlando di “un’esperienza visiva in 5 atti che permetterà di ripercorrere la storia di un luogo unico al mondo, ma soprattutto di conoscere la storia del Duomo e del Duomo Nuovo, un’occasione per raccontare l’intera città, i suoi luoghi, la sua gente, la sua storia”. Insomma mi aspettavo un prodotto non proprio originale nei contenuti, ma quantomeno ricco di immagini mozzafiato e moderne ricostruzioni virtuali, accompagnate da un’emozionante e trascinante colonna sonora e narrate con un ritmo incalzante in grado di ripercorrere tanti secoli di storia in meno di mezz’ora. 
Tralascerò, perché ormai evidenziate in abbondanza, le critiche verso la chiusura totale di un pezzo di città non proprio di secondo piano per due mesi abbondanti e diverse ore ogni giorno, così come soprassederò sul fatto che sedere per terra non pare proprio il modo migliore e/o decoroso e/o comodo per godersi lo spettacolo, come lo ha definito più volte la voce narrante prima della proiezione, tante volte qualcuno sperasse in qualcosa di diverso (non è prevista la distribuzione nemmeno di cuscini di roburriana memoria, ma si poteva portare una seggiolina da casa, ha tenuto a precisare la gentile addetta che mi ha scortato fino alla biglietteria. Alla fine il non proprio foltissimo pubblico presente al primo spettacolo ha preso d’assalto gli scalini laterali del Duomo). 
Preferisco concentrare l’attenzione su ciò che ho visto. Nulla di quello che mi immaginavo. Nessun stereotipato spot di Siena, nessuna carrellata delle bellezze monumentali della città, magari si fosse visto almeno questo. Solo un pot-pourri di immagini senza filo logico o cronologico, per di più talora fuori contesto, accompagnate da pochissime note storiche, con tre o quattro date buttate là all’improvviso e non sempre appropriatamente (per esempio il filmato esordisce con una frase del genere: “Siena esiste da 2500 anni”. Vivaddio, mi domando perché sia stato scelto proprio il 500 a.C. come origine della città!). Confusione cui contribuisce anche la narrazione, che prima ti fa passare dal Medioevo al Rinascimento, salvo poi tornare all’inizio del XIII secolo. Non solo, a mio avviso sono mancati completamente l’emozione, il pathos che la proiezione doveva scatenare, come nessun brivido è arrivato dal ritmo con cui la stessa si è dipanata, tra momenti di autentico tedio e piuttosto vuoti di immagini, che pure dovevano costituire il piatto forte dello spettacolo. Lacune cui neppure la musica e l’audio, forse inadatto al luogo, hanno potuto supplire. 
Insomma, se con questo prodotto si doveva trasmettere o almeno far percepire al forestiero, cosa è stata Siena nel passato e cosa i Senesi di un tempo ormai lontano, beh l’obbiettivo non mi pare affatto centrato. 
L’unica scena interessante, alla fine, mi è sembrata quella in cui si ricostruisce virtualmente l’edificazione del Facciatone sopra il Facciatone medesimo, simulando il cantiere e i ponteggi medievali. Un po’ pochino per un filmato che già non aveva alcuna velleità scientifica, ma non fornisce nemmeno quel minimo di notizie che possano farlo ritenere significativo da un punto di vista divulgativo, fallendo per di più anche sul piano spettacolare ed emozionale, almeno a mio sommesso giudizio. 
Finita la visione, ho sollevato le mie terga dalla scalinata della Cattedrale, incamminandomi verso l’uscita del recinto piuttosto deluso. Poi l’occhio mi è caduto sul biglietto d’ingresso, dove c’è scritto: “con la tua visita contribuisci alla conservazione del Complesso del Duomo di Siena”. Speriamo sia così, ho pensato tra me, speriamo davvero che almeno un 5% dell’obolo versato, venga destinato alla conservazione di questa autentica e sola “Divina Bellezza” che i nostri avi sognatori hanno saputo plasmare nei secoli, riempiendola di capolavori che il mondo ci invidia. 
Sperando, altresì, che un domani si riesca a “raccontarla” in modo diverso da questo.

3 commenti:

  1. Non ho chiare alcune cose :
    Come è possibile che il comune di Siena abbia dato in gestione una piazza pubblica per così tanto tempo.
    C'è stato un concorso ?
    Poi la riduzione del biglietto è solo per i residenti del comune di Siena se non sbaglio , quindi chi come me è nato a cento metri da piazza Jacopo della Quercia ma ha la residenza in un comune a 10 minuti da piazza del campo paga quanto un turista di Reykjawik , mah !
    Se vado al cinema a vedere un film prodotto magari ad Hollywood , costato centinaia di milioni di dollari pago 10 euro e me ne sto per un'ora e mezzo o più seduto su un poltroncina al chiuso con riscaldamento in inverno o aria condizionata d'estate , qui se ne pagano tredici per stare in piedi all'aperto per mezz'ora , mah !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti rispondo.
      Come è possibile che il comune di Siena abbia dato in gestione una piazza pubblica per così tanto tempo.
      C'è stato un concorso ? -> NO
      Poi la riduzione del biglietto è solo per i residenti del comune di Siena se non sbaglio , quindi chi come me è nato a cento metri da piazza Jacopo della Quercia ma ha la residenza in un comune a 10 minuti da piazza del campo paga quanto un turista di Reykjawik , mah ! -> PROBLEMA TUO, AVEVI A RISIEDERE 10 MINUTI PIÙ IN QUA.
      Se vado al cinema a vedere un film prodotto magari ad Hollywood , costato centinaia di milioni di dollari pago 10 euro e me ne sto per un'ora e mezzo o più seduto su un poltroncina al chiuso con riscaldamento in inverno o aria condizionata d'estate , qui se ne pagano tredici per stare in piedi all'aperto per mezz'ora , mah ! -> STAI A CASA TUA, STAI MEGLIO.

      Come vedi, caro lettore, mi pare di aver cortesemente chiarito i tuoi dubbi in merito all'iniziativa, in pieno stile Civita

      Elimina