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lunedì 9 febbraio 2015

Tutte le mie preoccupazioni

Letto il resoconto dell'incontro fra Ponte ed una rappresentanza della tifoseria, butto giù qualche osservazione.




Anzitutto, la situazione così come la dipinge Ponte ("il prossimo campionato non sarò in grado di portarlo avanti da solo", in sintesi), almeno per me non è una novità. Le solite voci di persone che amano parlare fuori dal coro, a scanso di essere considerate gufi, strambi o menagrami, avevano anticipato il concetto fin da tempi non sospetti. Le supposte difficoltà economiche di Ponte a reggere un campionato di Lega Pro in solitaria erano insomma abbastanza note, per chi avesse avuto voglia di ascoltare. 
Certo che la dichiarazione del Presidente, che apprezziamo per la sincerità e la schiettezza, inquieta e preoccupa (parecchio). Ed è normale che buona parte del tifo inizi a farsi delle domande (vedi il pezzo su Wiatutti di ieri).
Ponte sostiene di voler ancora perseguire ciò che aveva premesso al momento dell'acquisizione della Robur Siena, la possibilità cioè di fare calcio per un triennio. E di avere l'intenzione di portare dentro la società soci di minoranza (l'Ing. Pietro Mele dovrebbe essere il primo), mantenendo integra la propria quota di maggioranza, che fino al momento pare non voler cedere.
Ma un fatto mi pare nuovo e veramente rilevante: qualora ci fossero offerte e si verificassero le condizioni, sostiene il Presidente, egli sarebbe disposto anche a cedere la maggioranza o addirittura l'intera società.
Parole che rassicurano, ma non troppo.
Ricapitoliamo la situazione, per come l'ho intesa io: Ponte punta a riservarsi, finchè può, la quota di maggioranza della società, mentre tenta di attrarre potenziali soci (forse "incuriositi" dall'opportunità riqualificazione stadio ). Lo stesso Ponte si riserverà poi l'opzione di vendere tutto o quasi, qualora nessuno lo aiutasse in questa avventura.
Bene.
Dato che entrare in quota al 40% nelle società non è un affarone (di solito) e dato che, finora, di potenziali nuovi soci che possano fare la differenza non se ne vedono all'orizzonte, mi immagino che la fine della storia potrebbe essere quella della vendita di parte delle quote di maggioranza.
Onde evitare di arrivare a giugno e di non sapere che fine faremo con pochissimo tempo per programmare il futuro, chiedo al Presidente un atto di umiltà: fra 15 giorni al massimo, se niente si è ancora verificato, metta in mostra un cartello "VENDESI", perché, pur comprendendo le Sue ragioni, si rischia di giocare con la passione di migliaia di persone, ancora ferite dalla mancata iscrizione di un anno fa.

Ah, dimenticavo. Da tutto questo ragionamento, secondo Ponte ed anche secondo me, resta fuori il dott. Hellmich. Al momento non ne scrivo, vedremo gli sviluppi. Ma la vera opportunità sta qui...


1 commento:

  1. Buongiorno sono il Signor Hellmik sono disponbile a investire sullo stadio e a prendere la maggioranza delle quote della Robur, ma ad una condizione: i miei soci devono essere aggrovigliatiraccomandantipoliticizzati massonizzati così sarò scerto di ricavare dei guadagni, come usa d'altronde anche in Germania....altrimenti NIENTE !

    Dott. Hellmik

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