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venerdì 13 febbraio 2015

Gualdo, Casa, Castalda e San Valentino


Maschi bianconeri, ci siamo! Dopo tanto tempo trascorso senza match, un milione di parole dette, rinvii polemici e dubbi angoscianti, ritorna finalmente il calcio giuocato. Prima dell’atteso momento tuttavia, avremo bisogno di superare l’ennesimo esame che la vita ci presenterà. Sabato prossimo sarà infatti San Valentino e sarebbe opportuno non farsi prendere la mano dalla situazione! 


Se all’aperitivo vi sentirete già talmente compromessi da citare a casaccio le canzoni di Baglioni e al secondo bicchiere di Chianti Classico programmerete sciagurate condivisioni di beni di famiglia, sappiate che arrivati a metà bottiglia di limoncello sarete pronti a lanciarvi in una promessa precisa… 
Vi siete mai chiesti perché in primavera/estate si registrano così tanti matrimoni? Ve lo dico io: perché la sera di San Valentino, sotto l’effetto dell’alcol, si parla troppo e spesso a sproposito. Naturalmente noi sappiamo che sono parole dettate dall’ebbrezza, buttate là come il giacchetto sul divano, ma le dolci metà no! E se ne stanno zitte zitte, inguainate nel completino intimo acquistato in centro - e Siena Vi ricordo essere l’unica città del mondo che vanta un corso con 7 negozi di calze e mutande - e registrano tutto. E la mattina successiva, saranno problemi gravi. Ma lì per lì noi non saremo in grado di intendere, perché nel pomeriggio giocherà la Robur con il Gualdocasacastalda. E quindi non resta che saperne di più del nostro avversario. 
Quando Samuele Bersani (Rimini, 1° Ottobre 1970 – cantante italiano vivente, famoso per il Suo celebre: <ciao a tutti, sono Samuele Bersani e anch’io ascolto Radio Italia solo musica italiana>) compose "Coccodrilli", il verso (…) "che preferisci rimanere solo qua nella provincia denuclearizzata a sei chilometri di curve alla vita" (…) si dice sia stato ispirato dal sentiero asfaltato che da Perugia sale verso Casa Castalda. Immerso in una fitta vegetazione “che se Dio ne guardi ti si ferma la macchina di notte sei morto sicuro”, la mulattiera è caratterizzata da un centinaio di curve a cazzotto diluite in una manciata di chilometri. Entrata di diritto nella top ten di “Strade da Incubo” (FoxLife, giovedì ore 24.00), i vecchi del posto sostengono che percorrendola di notte sia possibile incontrare tutti i protagonisti di “Twilight Eclipse”. Brrrr, meno male giocammo di giorno! Anche se allorquando la vocina del navigatore, in preda al mal d’auto, mi chiese di accostare, la ignorai bellamente!! 
Superata Casa Castalda, superbo esempio del Niente Umbro del 19° secolo e ripercorso lo stesso numero di curve in discesa, si arriva finalmente a Gualdo Tadino. Dinamico paesotto di 15.000 anime immerso nella noia bucolica della Valfabbrica, dove nemmeno l’eroina tagliata male riesce a concedere momenti di spensierata libertà. La leggenda vuole che il nome del paese sia da ricercare nella risposta che la filippina del sindaco era avvezza a dare all’avventore di turno – "Buongiorno, c’è il Sindaco?" – "Aspetti che gualdo"! Tra le cose da segnalare si ricorda la sede del Monte dei Paschi di piazza Beato Angelo. Il Wolf of Salimbeni Square deve aver sistemato qualcuno anche da quelle parti… 
La locale squadra di calcio si chiama GUALDOCASACASTALDA, ma il correttore di word continua a segnalare questa parola come errore, quindi sarò costretto ad abbreviarla. Anche perché alla domanda - "Contro chi giochi?", risponderemo sempre e solo - "Col Gualdo"! 
La sede della società, in virtù del gemellaggio con la formazione di Civita Castellana, è in via Flaminia e a causa della daltonica scelta dei colori sociali (bianco, rosso, verde e giallo) la compagine gualdese è considerata un po’ il Ghana dei dilettanti. L’abbinamento cromatico fu scelto qualche anno addietro dai bimbi della scuola statale per l’infanzia Bambin Gesù, mediante una partita di “Strega Comanda Color”. L’elezione del presidente invece fu decretata a “1,2,3 Stella” durante la sagra dello Spaghetto (della quale il presente blog si è occupato dettagliatamente in occasione della partita d’andata). Dall’estenuante battaglia uscì vincitore il dr. DINO conTA (…), il quale si trovò d’innanzi una bella gatta da pelare: la scelta del nome della squadra. L’ala più oltranzista infatti spingeva per VALFABBRICA F.C., il petto conservatore optava per A.C. GUALDO, mentre il coscio moderato abbracciava l’ecumenica ipotesi di GUALDOCASACASTALDA. Anche perchè già sapevano che introducendo la parola CASA, in futuro sarebbe stato possibile raggranellare qualche decina di euro con l’IMU. Per la scelta fu indetto un referendum al circolo Arci Cartiere-Caselle-Casale e dalla consulta scaturì il nome che noi oggi conosciamo. 
Il gonfalone ufficiale è rappresentato da uno scudetto rosso e verde su campo bianco, con a destra San Michele Arcangelo armato di fiocina che pesca come Tom Hanks in Cast Away e a sinistra un pupazzo del carnevale di Viareggio dalle sembianze di un Grifone alticcio, il tutto sormontato dal motto: "Chi sa, fa e chi non sa fa, guaLda". 
La squadra è attualmente allenata dal Federico Giunti, vecchia gloria del Milan (vecchia gloria in quanto sembrava vecchiotto anche da giovane), centrocampista compassato (nel senso che a Milanello lo utilizzavano spesso per disegnare il cerchio di metà campo) dai piedi buoni e inventore della famosa pesca, nella quale il numero di pesci presi era inversamente proporzionale all’innalzamento dell’ acqua registrato (La pesca del Giunti - Caccia e Pesca TV, Canale 236 di Sky). Il team gualdese mostra un’ottima organizzazione collettiva e gioca un calcio frizzante e sbarazzino. All’andata c’hanno fatto neri, sbattendoci in faccia la triste realtà che non basta chiamarsi Siena per vincere. Si dispongono molto bene in campo e ad eccezione di uno, che rimane fermo in porta, gli altre 10 si suddividono i compiti: alcuni si occupano di difendere, altri centrocampano ed un paio attaccano. 
Popolo bianconero, siamo all’alba di una settimana cruciale: adesso non si bluffa più. I discorsi lasciamo che li porti via il vento perchè arrivata l’ora di correre. A San Valentino ditelo con un goal!

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