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martedì 20 gennaio 2015

Le grandi questioni tattiche della Robur

Sappiamo bene che una rondine non fa primavera e che bisogna staccarsi emotivamente dall'evento, per poterlo analizzare con più obiettività.
Ma, quando certi modelli si ripetono, si entra nella scienza della statistica, che offre indicazioni per correggere gli errori che si commettono.



A mio avviso, suffragato dai numeri e dall'esperienza vissuta in prima persona, possiamo tirare alcune conclusioni di natura tecnico-tattica, sulla scorta di ciò che abbiamo visto a San Giovanni Valdarno, che vertono sulle più conclamate criticità della Robur Siena.
Andiamo per punti.

1) LA DIFESA A 3: chi vi scrive è uno che per qualche anno ha giocato a pallone, seppur in infime categorie. Sapevo e so che avere Portanova dietro avrebbe contribuito a migliorare un reparto, ma non a risolvere certi problemi, di natura prettamente tattica. Inviterei pertanto la tifoseria a non "pesare" continuamente Portanova, a non pensare che con lui tutti i problemi siano risolti. Perché non è umanamente possibile. La difesa della Robur, per scelte evidentemente tecniche, è composta da gente grossa e alta; e quindi lenta e macchinosa. Costruita per giocare a 3, soffre come tutte le difese a 3, quando è attaccata negli spazi esterni e/o centralmente, con attaccanti lanciati in corsa. La Robur gioca con un interditore puro e due laterali preposti ad accompagnare il gioco d'attacco. Per cui soffriamo e soffriremo, mettetevelo in testa.
2) IL CENTROCAMPO A 2: lo so, nominalmente è a 4, ma gli esterni stanno molto larghi ed attaccano assai. Per cui, nella fase nevralgica del campo, andiamo spesso in inferiorità numerica ed in difficoltà nelle marcature. In più, finora abbiamo giocato sempre con un giocatore preposto alla costruzione (Riva, Zane) ed uno solo con compiti più di interditore (Vianello, Diomandè), che prima o poi scoppia. E se vengono saltati i due centrali, le punte o le mezzepunte si trovano spalancata una terra di nessuno, nella quale possono farci male. Soffriamo e soffriremo, mettetevelo in testa.
3) L'ATTACCO DIVORA-RETI: ciò che si è visto in queste partite è quasi grottesco, nella "gara" degli attaccanti a sbagliare reti che sembravano fatte. Sfortuna? Non so. Io alla sfortuna nel calcio non credo, per cui provo ad analizzare tatticamente la ragione. Il Siena ha dieci attaccanti in rosa... che sono tutti bravi... e che vogliono tutti giocare... Abbiamo un gruppo meraviglioso, ma si sa bene che ognuno, alla fine, tira l'acqua al proprio mulino. Ci sta che chi gioca non entri in campo con la giusta tranquillità, sapendo che può essere rimpiazzato da un momento all'altro? Ci sta che chi gioca tiri a fare ed anche strafare, per mettersi in luce? Sicuramente, mi pare che la grande mole di lavoro che gli attaccanti svolgono li faccia arrivare spesso al tiro stanchi, affaticati, scoordinati. Per cui soffriamo e soffriremo, mettetevelo in testa.
4) GLI ARBITRI: vabbè, mi direte, gli arbitri non fanno parte di questioni tattiche. Vero, è questione "politica", ovvero di competenza societaria. Ancora oggi, nonostante gli arbitri non ci abbiano certo favoriti, non abbiamo sentito nessuno della società che alza la voce e si fa "ascoltare" dalla categoria arbitrale. Insomma, a me pare che qualcuno in società avrebbe anche il curriculum ed i coglioni per presentarsi in tribuna stampa ed alzare un po' la voce. Ma, ad oggi, la scelta è di restare sul basso profilo. Per cui soffriamo e soffriremo, mettetevelo in testa.

E siccome soffriamo e soffriremo, la soluzione, a mio avviso, è una sola: far notare ciò che vediamo, continuando ANCORA DI PIÙ a sostenere squadra, allenatore, società. Senza cadere negli isterismi o nella polemica fine a se stessa.
Mettetevelo in testa.

1 commento:

  1. Più che d'accordo sulla tua analisi!
    Al di la dei meriti di staff tecnico e società, intelligenza vorrebbe che si ponga rimedio a difetti tattici e mentali, ormai troppo evidenti per far finta di niente!
    Se mi accorgo che continuando così vado a sbattere nel muro, io sterzerei...
    Frusta

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