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domenica 28 dicembre 2014

Il calcio degli altri

Parallelamente al Football che noi amiamo, quello della Robur Siena, c'è da ricordare che anche altrove, nel Belpaese, si pratica lo stesso giuoco.
E siccome a Wiatutti, è vero, non piace molto parlar di fatti seri, ma adora al contempo tentare di non essere mai uguale a se stesso, oggi discuteremo di ciò che non ci compete (e che poco ci interessa): il calcio degli altri.




CASO 1 - LE SIMILITUDINI.
Sapevatelo! Esiste un paesello che ragiona pari pari alle teste illuminate di gran parte della città di cristallo. Si chiama Gavorrano (anche Scalo) ed ha una squadretta che gioca in LND. I residenti (numerosissimi) pare si siano assai lamentati delle limitazioni al traffico apportate per domenica scorsa, stante l'invasione dei tifosi bianconeri nel borgo maremmano. Immaginiamo con quali disagi per il vorticoso tciaffico locale...
Come se non bastasse, il fantomatico circoletto locale dei Fratelli d'Italia ha addirittura chiesto le dimissioni in blocco di sindaco e giunta (e sticazz...), dicendo che la prossima volta Gavorrano recepirà solo quanta folla possa recepire. Cioè niente, aggiungerei io; ma lasciamo stare.
A me tutto questo ricorda certi discorsi propalati per anni da residenti sanprosperini, rappresentanti di ristoratori e/o albergatori, bottegai, omini e donnine di Sienina nostra. "Che non venga di peggio", amavo ripetere al tempo. Il peggio invece è venuto, gli affari non vanno, il nostro paesello è in stallo totale. E io godo come un riccio, senza nascondere la mia soddisfazione.

CASO 2 - L'INDIFFERENZA.
Dicesi "indifferenza", dal vocabolario Treccani: "Condizione e comportamento di chi, in determinata circostanza o per abitudine, non mostra interessamento, simpatia, partecipazione affettiva, turbamento e sim.".
A Siena si dice: "Ma chi ti caca?", quando proprio non si vuol tenere un minimo contatto con l'altro. Certo è che chi ruba uno striscione a vigliacco nella notte, lancia continue frecciate mediatiche e non, rizza in curva una scritta acontestuata contro una squadra oggi in LND, ecc. ecc. e poi dice di non considerarci, a casa mia fa la figura del ridicolo.
Al che mi chiedo se qualche ciaccia fatta bene, presa nella bocca nel corso degli anni, non possa aver contribuito a questo atteggiamento un po' schizofrenico...

CASO 3 - L'INDIFFERENZA BIS.
A proposito di reale e vera indifferenza, vorrei segnalarvi quello che ho visto dal vivo durante una partita dello scorso weekend, Verona-Chievo.
Che si tratti di un derby lo sanno tutti, tranne i tifosi dell'Hellas, che considerano la partita con i mussi volanti come una delle tante del campionato.
Mi sono accorto difatti di provare molto più odio io per i pandorai dei tifosi veronesi, che sfoggiano ancora oggi uno stadio molto anni '80, rumoroso, imbandierato e passionale. E che, al massimo, si sono limitati a qualche "Nessuno, nessuno, vaffanculo".
Vista l'amicizia storica con i cassamortai, inviterei questi ultimi a passare un po' di tempo con i cugini veneti; c'è ancora molto da imparare.

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