Il simbolismo esoterico di Gaudì

Non so se avete fatto caso (a proposito: avete fatto caso?) al fatto che, ultimamente, Wiatutti parla sporadicamente di AC Siena.
Il perché lo so; anzi, non lo so.
Noia? Spallamento? Sfiducia? Quiete prima della tempesta? Boh!
In più, ci si è messo anche un weekend a Barcellona, a spezzare la solita routine.
Ma nella capitale della Catalogna indipendente, ho trovato pari pari alcuni segnali che mi hanno riportato col pensiero alla Robur.

Barcellona mi è piaciuta molto. Per la serenità delle persone, l'atmosfera al tempo stesso spagnola ed europea, ma soprattutto per il pane, olio e pomodoro che ti portano al ristorante appena ti metti a sedere, o a prendere l'aperitivo.
A me pane, olio e pomodoro ricorda d'istinto l'infanzia, a merenda a metà pomeriggio.
Un popolo che sceglie di darti pane, olio e pomodoro ha capito tanto, ha capito tutto.
Simbolicamente, è uno schiaffo alla merda che ci propinano le catene di rivendita di hamburger, ai tempi moderni dell'alimentazione ipercolesterolidea. Un ritorno al passato, quello genuino.
A Barcellona alloggiavo nel quartiere olimpico. Nel 1992, fu rasa al suolo una grande fetta di città, piena di industrie inquinanti, e ripulito un tratto di circa 10 chilometri di costa. Oggi il barrio brulica di belle case, viali alberati, giardini, lungomare mozzafiato, alberghi di categoria.
Barcellona scelse di puntare ad un futuro basato sul turismo, di cambiare pelle, di aprirsi al mondo. Non come noi, che abbiamo ritenuto, per la fortuna delle lobbies e di qualche potente ancor sul trono, di non mutare. Mai.
E poi mi ha clamorosamente colpito il genio di Gaudì. Architetto che sembra un folle, per ciò che ha prodotto. Un pazzo, ma solo ad una prima occhiata.
Chi non ha mai visto la Sagrada Familia, ha visto poco del mondo. Imponente fuori, meravigliosamente psichedelica dentro.
E poi la Casa Batllò (pronuncia: Baigliò), con tutti i suoi misteri.
A chi, come me, da qualche tempo ha scelto di vedere la realtà con altri occhi, tuttavia non sono sfuggiti i centinaia di simboli, neppure tanto nascosti, che fanno pensare a Gaudì come ad una persona "informata dei fatti".
A questo mondo - e so che mi prenderete per visionario - esiste una categoria di uomini che comandano e comandano davvero. Che si parlano fra di loro e fanno risuonare energie ai più sconosciute, attraverso una simbologia occulta.
Quella con cui Gaudì infarcisce le proprie opere d'arte.
Quella che circonda voi che leggete questo pezzo, cittadini di Siena. Alzate gli occhi e apriteli, forse per la prima volta nella vostra vita. Vedrete un mondo diverso, fatto di segni che vi comandano.
Siena vive di altro potere. Un potere che non ha mai voluto la squadra di calcio in vista; che quando, per sbaglio, questa stessa ha conquistato la ribalta, prima l'ha voluta affossare, poi l'ha voluta comparare, infine l'ha cooptata, utilizzandola, spolpandola.
Ed oggi, forse, ha deciso di sputarla via, senza ritegno, né rispetto alcuno.
La stessa simbologia della Sagrada Familia, lo stesso potere, dinamiche differenti.