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venerdì 6 giugno 2014

Due chiacchiere con... Tommaso Salomoni

Avete presente quando si dice: "Quello è proprio un bravo ragazzo"? Ecco, Tommaso lo è.
Ma in più (molto in più), Tommaso è un eccellente giornalista/conduttore. A me piace moltissimo quando conduce le trasmissioni, con garbo e competenza, con quel tono discreto, mai sopra le righe, che mette a proprio agio ospiti ed interlocutori.
Io per Tommaso sogno un avvenire fortunato, lontano da Siena, in un posto dove possa esprimere tutte le sue potenzialità.
Ovvia ora basta complimenti, se no si diventa lagnosi.
Via all'intervista!





A Siena TV manca da un po' una valletta e tocca a te stare nel trespolo. Ti senti a tuo agio?
Non mi sento a disagio, anche se gli ospiti mi fanno pesare spesso la mancanza di lineamenti...femminili.

Come fai giornalmente a conoscere a menadito tutti i maggiori eventi di Siena, provincia e del mondo?
Esagerato, del mondo no dai! Banalmente ti potrei dire passione, ma al tempo stesso, visti gli eventi che hanno frastornato la nostra città negli ultimi anni, la voglia di sapere e di raccontare è una spinta interiore irrefrenabile. Il giornalista è un mestiere che devi fare con la libidine di trovare la notizia e la coscienza di dare un servizio obiettivo alla città, e spero umilmente di farlo.

Se mi posso permettere, ti rispondo di sì. E quindi, cosa è per te un giornalista? Ed un buon giornalista?
Per me un giornalista è un narratore che non omette e che descrive la realtà, e nel farlo fornisce al lettore o all'ascoltatore tutti i parametri per formarsi indipendentemente un giudizio. Chi non appartiene a questa categoria a mio avviso non è un giornalista. La definizione di "buon giornalista" la deve dare il cittadino in base a ciò che si trova di fronte.

Lasciami capire meglio. Mi par di capire che tu fornisca all'interpretazione del ruolo un connotato "politico", inteso alla greca. Servizio in funzione della comprensione. Ti pare che a Siena la funzione sia stata assolta? Nel passato e nel presente.
Personalmente ti posso dire che ho operato sempre con questo spirito sin dal 2006 quando, all'età di 21 anni, ho iniziato a collaborare con Radio Siena occupandomi esclusivamente di Robur e dal 2008 quando con Siena Tv ho ampliato il raggio d'azione alla cronaca, attualità, politica, etc. Il passato porta con sé lacune notevoli, anche per quanto riguarda il giornalismo nella nostra città: non credo che si sarebbe potuto evitare lo sfascio, ma evidenziare che "non è tutto oro quel che luccica" sì, eccome. Con il passare degli anni mi è cresciuta dentro questa consapevolezza e credo di aver aumentato i giri del motore in tal senso. Inoltre sono orgoglioso di ospitare e collaborare, nella struttura dove lavoro, persone che hanno da sempre denunciato le storture di Siena. Il riferimento è chiaramente ai blogger che sono protagonisti nella trasmissione Siena Diretta Sera condotta da Daniele Magrini. Una simile scelta editoriale un paio di anni fa sarebbe stata considerata pura follia da molti...

Effettivamente, dall'esterno si percepisce come tu sia "in crescita", un po' come Rafa Jordà. La sensazione cioè è che tu sia pronto anche a svolgere il tuo lavoro fuori da Siena, in contesti più importanti. Te la sentiresti?
Ti ringrazio, da una parte me la sentirei anche perché il mio sogno è sempre stato quello di fare il telecronista e girando per l'Europa quando entro in uno stadio galattico, come mi è capitato recentemente al Bernabeu, mi vedo con le cuffie e il microfono a raccontare grandi partite. Dall'altra però sono soddisfatto anche di lavorare nella realtà senese dove per fortuna sono riuscito a costruirmi qualcosa e rimango molto legato alla mia città. Insomma lascerei Siena solo per un'offerta irrinunciabile (oddio, sto parlando come un calciatore, deformazione professionale).


Chi hai avuto come riferimento per la tua professione di giornalista/conduttore?
Ho fatto un corso a Milano dove tra i "professori" c'era anche Maurizio Compagnoni che, in fatto di telecronache, considero tra i migliori. Per i conduttori mi piace lo stile di Alberto Brandi e ultimamente mi intriga anche la follia di Pierluigi Pardo.

Ciò mi introduce alla domanda delle domande: dimmi le tre squadre per cui simpatizzi, oltre la Robur.
Sampdoria, un vecchio amore. Real Madrid, la storia del calcio. Ajax, il modello di squadra che esalta i giovani.

Questione Robur: dicci qualcosa di rassicurante in proiezione futura (ti prego).
Impossibile, purtroppo. La serie A sarebbe stata il paracetamolo per il febbrone che abbiamo, il problema è che chi di dovere non ha preso il considerazione il salto di categoria quando doveva farlo, anzi. Tutto come sempre passerà dalla Banca Mps, con la speranza di trovare una soluzione definitiva e non un tampone tragico stile Stronati-Mezzaroma


Questione Robur: dicci qualcosa di rassicurante in proiezione passata.
Impossibile purtroppo. La serie A sarebbe stata di grande aiuto e anche Mezzaroma l'aveva capito, con enorme ritardo e dopo aver smantellato la squadra. Non a caso con il nuovo insediamento del cda di Progetto Siena si era parlato di un'ipotesi dimissioni per lo stesso presidente, dimissioni che non sono arrivate proprio per l'obiettivo promozione ancora in ballo (solo ed esclusivamente per meriti di squadra e staff). Con la serata da dimenticare di venerdì cambia tutto. Non credo che il Siena fallisca, Progetto Siena e la Banca Mps troveranno una soluzione. L'importante è che la piazza, la stampa e il comune combattano insieme nel pretendere di non ritrovarsi di fronte ad una soluzione stile Stronati-Mezzaroma come abbiamo subito in passato.


Ok Tommaso, per me andrebbe bene così, poi se no l'intervista viene troppo lunga e non la leggono. Vuoi farti te una domanda?
Chi sarà il prossimo idolo di Al-Mutanabbi? Domanda che non può avere una risposta, Al-Muta è imprevedibile: è passato da Ze Love, a Rafa (che gli deve ancora 70 dei 72 gol pronosticati) a Thomas. Chiaramente parlerà spagnolo o portoghese...

Ci sta. L'importante è che ci sia ancora la possibilità di gnudarsi...

2 commenti:

  1. Approfitto per fare i complimenti a Tommaso e ringraziarlo per il modo competente ed appassionato con cui racconta le vicende della Robur.
    Quanto ad Almuta non scordiamoci la sbornia per Nanni.

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