Il "nientismo"

Allora pare sia stato tutto deciso per il progetto della riqualificazione Lizza-Rastrello, una soluzione alfin si delinea: approvare lo studio, non facendo sostanzialmente niente di quanto proposto.
Lo dice il blog La Martinella in un articolo del 25 marzo.

D'altra parte, "il progetto appare a molti senesi sovradimensionato".
Prima domanda: ma i "molti senesi" quali sono? C'è già stato un referendum e io dormivo? Da quale database è stata ricavata l'informazione?
Io, francamente, ho dati in controtendenza. Esiste ad esempio un sondaggio condotto da La Nazione che, al momento del mio voto - positivo - enumerava il 91% di molti Senesi propensi per il SI, favorevoli alla riqualificazione. Con tutti i limiti di un sondaggio del genere, mi pare un dato incontrovertibile. Così come l'aver sforato quota 2000 "mi piace" sulla pagina informativa su feisbuc non mi pare niente male, anche perché han votato molti dei "molti senesi".
Ma andiamo avanti.
Il punto è, secondo La Martinella, che una dichiarazione di pubblica utilità non riguarderebbe tanto una scuola, un auditorium, un centro commerciale, i nuovi posti auto coperti, ma la "compatibilità dimensionale con l'idea di Parco Urbano".
Se non avete capito bene, ve lo ripeto.
Il concetto di "pubblica utilità", per La Martinella, sta nel ricadere, ben contestualizzati mi raccomando, in un piano urbanistico precedentemente avviato, non nell'avere a disposizione una scuola, nuovi posti auto, un centro commerciale, un auditorium. Priorità politiche contro priorità pratiche, burocrati contro cittadini.
Come dite? Ah, pare che "molti senesi" non siano proprio d'accordo.
Osserviamo quindi come si risolverebbe il problema.
Il blog indica "un forte ridimensionamento dei volumi (limitandoli sostanzialmente agli spazi sotto le tribune?)".
Cioè fatemi capire... Facciamo una riqualificazione di uno stadio, con una legge che, in deroga al blocco morale e decisionale drammatico della politica, crea una opportunità per i cittadini con finanziamenti privati ad hoc dichiarando che le attività collaterali devono far stare in piedi gli investimenti e La Martinella pensa che, andando a ricavare spazi sotto le tribune, il tutto sia finanziariamente plausibile? E le opportunità per i cittadini? Ah, ma forse l'importante è rimanere all'interno del solco del Parco Urbano così come delineato nel 1689, quella sì che è una priorità. Tutto il resto è un problema, sono movimenti che impongono il fare, il pensare, il muovere il culo, l'attivarsi. E questo, si sa, non è proprio prerogativa della classe politica italiana, dall'alto verso il basso.
Conclusione: assisteremmo ad una "conseguente riduzione dei possibili ricavi, ma anche dei costi". Ricordiamo sempre che i costi, in tale disposizione legislativa, sarebbero tutti di privati, non delle casse comunali. E che, se troviamo chi vuol investire, un progetto basato sul niente non è appetibile; i soldi non li mette nessuno. Capiremmo bene il discorso se si pescasse denaro dalle casse comunali - vuote dopo anni di prebende, senza che nessuno si sia chiesto il perché. Ma non è questo il caso.
La mia onesta intellettuale, per spingere verso una approvazione integrale o quasi dello studio presentato, deve mettere in luce il pensiero del tifoso della Robur: come vedete, potrei accontentarmi di rifare uno stadio coperto a 12.000 posti e pensare solo al mio orticello. Non è così. Voglio avere anche la capacità di non stare a girare un'ora per trovare un parcheggio, di andare in palestra o in piscina, di trovare un centro commerciale vivo e con merce che dovrei trovare a centinaia di chilometri di distanza.
Effetti indiretti positivi di tutta l'operazione, secondo La Martinella: "risanamento di qualche ferita collaterale, come quella del campo di Taverne d'Arbia" (?????) e "ricerca di compatibilità con la Siena Parcheggi".
Ah, ecco. Siamo arrivati al punto...