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giovedì 6 febbraio 2014

Memorie dal sottosuolo

“Leva Paolucci e mette Rosseti. Aspettalo, aspetta a battereeeeeeeeeGOOOOOOOOOOOOOOOOL”.
Io lo sapevo che si faceva gol.




Lo sapevo da quando il pallone tagliatissimo di Valiani ha toccato la testa di Giacomazzi, sollevando una leggera spruzzata di acqua.
Da dietro al vetro bagnato del settorino, sotto il cappuccio fradicio, avvolto dalla sciarpa inzuppata, ho visto il credente Neto allungare la gamba, ma quasi subito ritrarla, consapevole che là, all'angolino, non ci sarebbe mai arrivato. Ha cercato di ampliare la traiettoria della palla con lo sguardo, forse ha pensato di buttare il guanto, ma io già avevo capito tutto. Non ci sarebbe stato niente da fare.
Penso di essere stato il primo in assoluto a esultare. Quando mi sono girato, travolto dal boato degli amici tifosi, ho solo visto gente con le mani alzate. Mi ricordo solo mani alzate.
Il primo a correre verso di me, esultando come io stavo facendo, è stato Giannetti. Giannetti non ha abbracciato i suoi compagni, è venuto di qua perché io mi immagino che avrebbe avuto anche lui, in quel momento, la voglia di stare in mezzo a noi.
A braccia aperte, con occhi spiritati, ha gridato a tutti noi la sua immensa gioia, la libidine che in quel momento solo noi di Siena sapevamo di provare.
Giacomazzi ha continuato la sua corsa verso il fondo del campo, quasi per forza di inerzia.
Poi ha alzato lo sguardo e, come risucchiato da un'immane forza magnetica, dal raggio traente della passione, calmo, come i grandi campioni sanno fare, ha saputo assaporare la corsetta dell'appagamento, mentre un popolo intero delirava in preda alla felicità. A me quella corsa verso il settorino è sembrata durare un'eternità; lo vedevo trotterellare, ma era come al rallenty, in slow motion. Il campione uruguagio aveva un sorrisetto di soddisfazione, quasi un ghigno bonario, mentre la pioggia gli solcava la faccia. Ha indicato con il dito tutti noi, ha indicato anche me. Ha detto che questo gol era solo per noi. Intorno a lui l'intera squadra, a petto infuori ed a testa alta, ha sfilato in avanti, mentre io venivo inondato da volti amici, da gente in lacrime. Pioggia, sudore, pugni sul vetro, urla, tutto in un momento, tutto in un ricordo. Un'orgia danzante, noi al di qua, loro al di là della vetrata. Ma con lo stesso battito nel cuore.



"Vibra mi mente al pensar
en la posibilidad
de encontrar un rumbo diferente"
(Gotan Project, "Diferente")

3 commenti:

  1. Ma te l'ha dedicato come fece Tovalieri con il Campana??

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    1. ahahaha, spero un po' meglio...Caro anonimo, dato che non tutti sapranno ciò di cui si sta parlando, potrebbe essere così cortese da chiarire ai lettori l'aneddoto?

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  2. allora un noto tifoso della Robur......a dire il vero anche della ternana e dell'atalanta!anni fa asseriva che durante una partita della dea in cui lui era presente in curva quando Sandro Tovalieri segnò per i bergamaschi si involò verso gli ultras e puntando il noto Senese berciò"Campana questo è per te".....la leggenda narra questo.....anzi Simone lo narra.

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