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mercoledì 12 febbraio 2014

Due chiacchiere con... Giulio Valenti

Incontrare Giulio Valenti, per me, è stato come fare un tuffo nel passato. In lui riconosco difatti tutta la "malattia" per il football che un tempo mi attanagliava, spingendomi a ricordare a memoria la carriera di - praticamente - tutti i giocatori di serie A, a ricordarne l'immagine, il taglio di capelli, lo stile di gioco.
Giulio è un ragazzo puro, lo si percepisce quando ti parla o quando ti scrive. A me piacerebbe molto che potesse coronare il suo sogno, diventare un Giornalista sportivo. Ne ha la competenza, la voglia, la capacità. 
Noi intanto partiamo con l'intervista, quando poi sarà famoso, spero si ricorderà di noi.



- "Ciao Giulio. Parlaci un po' di te, in senso professionale, ovviamente".
- "Quella del giornalista è una vocazione che sentivo fin da ragazzino. In particolare era il mondo dello sport ad affascinarmi. Avevo l'impulso non di limitarmi alla semplice osservazione, ma di documentarmi ed esprimere un parere. Ho cominciato a cimentarmi nella professione non ancora maggiorenne con le telecronache di basket. Un'esperienza formativa, ma che non mi saziava, perché il calcio ed il Siena rappresentavano un richiamo irresistibile. Il desiderio di reinventarmi è stato sempre ardente e tre anni fa ho preso la palla (quella giusta) al balzo. A Siena Tv qualcuno mi ha dato fiducia, affidandomi il racconto delle gare della Primavera della Robur. Da là è cominciato tutto e piano piano ho ottenuto uno spazio più consistente. Sul posto di lavoro cerco di aggiornarmi continuamente e curare in maniera maniacale i dettagli. Mi considero solare e collaborativo. Accetto i consigli di tutti. Difetto principale (tra i molteplici): sono oltremodo ansioso. Ci tengo a sottolineare come il gruppo della redazione sia formato da professionisti esemplari e da persone autentiche. La sincronia è totale. Non ringrazierò mai abbastanza i vari Alessandro, Andrea, Fausto, Luciano, Stefano, Tommaso e tutti coloro che in video non appaiono, ma che costituiscono delle colonne portanti".

- "Bene, quindi mi par di capire (ma si vede...) che sei anche un tifoso della Robur. Quale è l'undici che ti fa più piacere ricordare?"
- "Quello della prima storica promozione in serie A: Fortin, Martinelli, Mandelli, Mignani, Radice, Riccio, Cavallo, Ardito, Taddei, Tiribocchi, Pinga"

- "Azz... ti facevo più giovane... Ho personalmente seguito qualche tua cronaca della Primavera. A parte complimentarmi per la grande disinvoltura, ti vorrei chiedere tre nomi dei nostri giovani virgulti che, secondo te, faranno carriera"
- "Il termine "nostri" credo vada un po' rivisto, perché invece di puntare sui ragazzi di prospettiva, si sta cercando di fare cassa anche con loro. Ad ogni modo i calciatori che mi hanno impressionato sono i terzini Rizzo e Mulas e l'attaccante Monni. Outsider Bonifazi e Cappelluzzo (detto prima della partita di Bari. NDR)"

- "Ci descrivi brevemente le loro caratteristiche?"
- "La carta di identità recita per tutti e tre: anno di nascita 1996. Rosario Rizzo: terzino sinistro dalla resistenza fisica impressionante. Grande tecnica e velocità. Spinta continua. Abile nei cross. Deve migliorare in fase difensiva. 
Giulio Mulas: terzino destro. Svolge bene entrambe le fasi. Eccezionale nel leggere il gioco e nella progressione palla al piede. Deve correggere la mentalità. 
Simone Monni: seconda punta; prototipo dell'attaccante moderno. Classico finalizzatore, può segnare in tutti i modi. Anche qua c'è da lavorare sulla testa"

- "Spiegami meglio per favore la cosa del "nostri" che dicevi prima. Cosa sta succedendo?"
- "E’ doverosa una premessa. Nell'organigramma del Siena, come responsabile del settore giovanile, figura Andrea Innocenti, direttore decisamente esperto, davvero preparato e artefice del miracolo del vivaio dell’Empoli. Innocenti è stato però relegato in secondo piano dal responsabile dell’area tecnica Stefano Antonelli, avvezzo ad ingerire nella gestione dei ragazzi bianconeri. Le operazioni che lasciano più di un dubbio sono cominciate quest’estate, quando Giulio Mulas è stato ceduto in comproprietà al Parma. I ducali di fatto ne detengono il tesseramento e potranno riscattarlo in qualunque momento, strappandolo al Siena. Stessa sorte, sempre al Parma, per Monni e Lo Porto. La ciliegina sulla torta si è avuta con il bravo Camilli, dato al 50% al Novara e barattato con la comproprietà di tale Jonas Eero Jokinen, appena 5 presenze nella Primavera piemontese e adesso in prestito in Finlandia all’FC Lahti. Anche il tanto decantato prodotto del settore giovanile Rosseti non doveva far parte della rosa della prima squadra, ma essere inserito nell'affare che ha portato Larrondo al Torino per militare come fuori quota nella Primavera granata. Nel mercato invernale Rizzo doveva partire per Verona, mentre nell'affare Paolucci al Latina è arrivato a Siena tale D'Alessandris in comproprietà, zero presenze nella Primavera pontina e, mi dicono, bocciato alle visite mediche. Infine la cosa ancora più assurda: sette giocatori della nostra Primavera (non dico chi perché i ragazzi non hanno colpe) sono stati messi sotto contratto professionistico e perciò vengono stipendiati. Un numero assurdo, che neppure nelle big si riscontra. Non tutti, ma molti di questi giocatori, hanno come procuratore l’agente FIFA Danilo Caravello. Facciamo 2+2."

- "Che spiegazione dai a queste operazioni?"
- "Favoritismi e clientelismi, oltre ad una scarsa attenzione per il risultato sportivo. Si opta per ricavare esigue somme e sbarcare il lunario, anziché attendere con pazienza che il valore di questi calciatori aumenti. Esempio sintomatico: tre contratti per tre terzini della stessa fascia! Che senso ha? Su chi si è stabilito di investire?"

- "E, gettando uno sguardo alla prima squadra, che sensazioni hai? Dove andremo a finire?"
- "Quello striscione apparso in curva è la sintesi perfetta di ciò che simboleggiano i calciatori bianconeri in questa annata. Tralasciando il flop di Bari, ritengo che, conquistando 38 punti sul campo a dispetto di tutte le forze dissolventi che gravitano attorno al Siena, Beretta, Canzi, Mignani e la squadra abbiano compiuto qualcosa di eroico ed inaspettato. Anche con il -7 l'obiettivo poteva tranquillamente consistere nella promozione in serie A (non la panacea di tutti i mali, ma un'efficace medicina), però la proprietà ha preferito percorrere altre strade, depauperando il reparto d'attacco dei due calciatori più prolifici e rappresentativi. Dato che l'organico ha assunto nuova conformazione, adesso dobbiamo lasciare un paio di settimane di tempo allo staff tecnico per ricomporre il mosaico. Che fine faremo? Come risultato sportivo mi auguro che il Siena possa lottare per i play-off fino in fondo. Come lotteranno i tifosi della Robur per far sì che 110 anni di storia proseguano"

- "Vero. Dacci una tua interpretazione di ciò che sta succedendo fuori dal campo, sul triangolo Mezzaroma-MPS-Amministrazione comunale"
- "Vista la mia giovane età e l'inesperienza in materia non posso assurgermi a portatore di verità. Anzi molto probabilmente sono l'ultima persona a poter formulare dei giudizi. Come prologo mi sento di dire che la soluzione che porterebbe il Siena in acque meno tempestose potrebbe essere la spalmatura del debito con Banca MPS. Probabilmente questa “misteriosa” cifra è vista dall'istituto come un credito inesigibile, perciò a Rocca Salimbeni preme riscuotere annualmente l'interesse su di esso. Su Banca MPS penso che, almeno attualmente, ci sia una totale apatia verso la situazione dell'Ac Siena e che il dialogo con il management bianconero sia difficile. Indubbiamente il biglietto da visita di Mezzaroma lascia alquanto a desiderare; anche per quanto concerne il progetto di ristrutturazione dello stadio (un'interessante corsa contro il tempo). Giustamente, visto il momento che stiamo attraversando a Siena, l'amministrazione comunale pretende che l'eventuale ristrutturazione del Rastrello sia concepita a regola d'arte e totalmente coperta a livello finanziario. Quando il progetto sarà veramente nero su bianco allora la patata bollente passerà al Sindaco, ma la sabbia della clessidra sta scendendo. Vedremo se il 12 sarà giornata epocale o meno"

- "Come concludiamo?"
- "Con un saluto a tutti i tifosi della Robur. Se nella stagione 2014-2015 saremmo ancora in vita, una grossa fetta del merito spetterà a loro"

4 commenti:

  1. cosa vuoi commentare c'è solo da rimanere sbalorditi mi verrebbe voglia di piglia un legno e fà da matto.
    Gal.

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  2. BRAVO ! CARRIERA GIORNALISTICO-SPORTIVA ASSICURATA..MA FUORI DA SIENA PERCHE' AI POTERI FORTI CERTE DICHIARAZIONI VERE E SPONTANEE NON PIACCIONO DI SICURO... IN BOCCA LA LUPO E GRAZIE!

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  3. Ottima intervista.
    L'unica cosa che non condivido è il "giustaamente " riferito alla pretesa che l'amministrazoine comunale , leggi il PD , avrebbe per una ristrutturazione fatta a regola d'arte e con tutte le coperture finanziarie
    Mi sembrano gli ultimi a poter parlare , sia per gli scempi costruiti negli ultimi vent'anni , case in mezzo alle strade con conseguente rivoluzione di VIABILITA' e priorita' , vedi caduti di montebello con l'asilo che si è ritrovato in mezzo allo smog , edifici inutili , quello della provincia ed allo stesso tempo , mostruosi , altri edifici che sono stati iniziati e non portati a termini.
    TUTTO QUESTO CON I SOLDI NOSTRI , NON CON QUELLI DI UNA FINANZIARIA TEDESCA..

    Foglietti

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  4. Bravo, mi sei molto piaciuto. Ti auguro il meglio, e che tu non lavori a Siena, forse nemmeno in Italia.

    Paolo.

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