del Barbiere Bianconero
Oggi mi andrebbe proprio di parlare delle reazioni innescate nella tifoseria da azioni compiute dalla proprietà della loro squadra del cuore. E del perché succedono certi eventi di fronte a scambi o cessioni prossime alla firma di giocatori, che magari sono dei beniamini della tifoseria stessa.
Mi ricordo in passato quando la cessione di Baggio suscitò una vera rivolta popolare a Firenze, soprattutto perché avveniva a vantaggio dell'odiata Juventus.
Le proteste di piazza contro la dirigenza ed il presidente Pontello però non sortirono effetto e l'affare andò in porto per una cifra record a quei tempi, 25 miliardi di lire.
Tornando ai giorni nostri lo stimolo a scrivere questo articolo mi giunge dallo scambio Vucinic-Guarin, messo in piedi dalle dirigenze di Juventus ed Inter. Scambio fatto saltare dalle proteste dei tifosi interisti (forse anche perché pensavano di scapitarci da un punto di vista tecnico). Ciò è stato subito sufficiente per la stragrande maggioranza dei giornalisti italiani per gettare ancora una volta la croce addosso ai tifosi seguendo il teorema: “tifoso = male del calcio”.
Prendiamo come esempio il servizio di Nuccio De Simone [http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-4ba4ceef-baec-44b4-939f-8f13534c21f6.html#p=]
Le proteste di piazza contro la dirigenza ed il presidente Pontello però non sortirono effetto e l'affare andò in porto per una cifra record a quei tempi, 25 miliardi di lire.
Tornando ai giorni nostri lo stimolo a scrivere questo articolo mi giunge dallo scambio Vucinic-Guarin, messo in piedi dalle dirigenze di Juventus ed Inter. Scambio fatto saltare dalle proteste dei tifosi interisti (forse anche perché pensavano di scapitarci da un punto di vista tecnico). Ciò è stato subito sufficiente per la stragrande maggioranza dei giornalisti italiani per gettare ancora una volta la croce addosso ai tifosi seguendo il teorema: “tifoso = male del calcio”.
Prendiamo come esempio il servizio di Nuccio De Simone [http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-4ba4ceef-baec-44b4-939f-8f13534c21f6.html#p=]
dove vengono mostrati e giudicati una serie di eventi - la protesta degli interisti, le maglie tolte dai genoani per Genoa-Siena, i fatti di Salernitana-Nocerina - tutti legati dal teorema suddetto.
Al contrario della sentenza di condanna del giornalista, io plaudo di fronte all'iniziativa di protesta dei tifosi nerazzurri e godo del risultato ottenuto.
Godo perché, sebbene il proprietario di una squadra di calcio abbia tutto il diritto di intavolare le trattative che desidera nei termini economici e tecnici che preferisce, è altrettanto vero che i tifosi di quella squadra hanno altrettanto pieno diritto, nel rispetto delle leggi vigenti, di mettere in atto iniziative utili ad impedire quello che loro giudicano un errore: sciopero del tifo, contestazioni verbali e scritte ai responsabili, assenza allo stadio, mancato rinnovo dell'abbonamento, etc etc etc.
In una sorta di trattativa, se la proprietà ripensa alle proprie intenzioni per "opportunità ambientali", come scritto nel comunicato interista, è proprio perché senza quei tifosi, che ne dica il signor De Simone, verrebbe a mancare qualcosa di fondamentale.
Qualcosa di fondamentale, che certi furbetti che abitano la stanza dei bottoni delle società di calcio delle volte si scordano di considerare, presi solo dalla logica del denaro... ed allora vale la pena ricordarglielo.
A tutti quei giornalisti che si sperticano nel sostenere il teorema “tifoso = male del calcio”, vorrei umilmente far notare come, in un mondo calcistico dove i mecenati non ci sono più (a Siena però abbiamo voluto esagerare e siamo andati addirittura oltre), i giocatori si comprano e si pagano solo ed esclusivamente grazie ai tifosi, che quindi hanno alla grande il diritto di esprimere con forza le loro idee di fronte ad operazioni di mercato quantomeno fantasiose.
E' proprio così cari signori giornalisti; voi che siete sempre pronti a buttare fango sul mondo dei tifosi e che non capite, per servilismo, ottusità o altro, che siamo noi e non i Presidenti il motore economico di questa azienda che ogni anno garantisce allo stato italiano oltre 1 miliardo di euro tra tasse dirette e indirette.
Sono gli abbonamenti alle pay tv (e l'Inter ne ha milioni) a far sì che Sky o Mediaset garantiscano qualche decina di milioni di euro all'Inter come contropartita per la cessione dei diritti TV; per la stessa cessione dei diritti tv arrivano soldi dalla Lega Calcio, poi ci sono i soldi derivanti dal marketing, dagli abbonamenti, dagli incassi, e così via.
I Presidenti amministrano tutto questo ben di Dio e la maggior parte delle volte di tasca loro ci mettono ben poco; e se lo fanno è per i vantaggi che ne derivano in vari ambiti, da quello politico a quello professionale.
Quindi, se i tifosi insorgono di fronte ad una cazzata messa in atto da parte di chi amministra i soldi generati dalla loro passione, fanno più che bene. Ed evviva chi ancora si incazza, trova il tempo per farlo e magari anche per andare ad esprimere il proprio dissenso nei luoghi appropriati!
Anche perché sono gli unici a non guadagnare niente dalla loro passione, che tirano fuori i soldi, che prendono l'acqua in stadi inadeguati che la politica ladra e cialtrona ci ha consegnato perché qualcuno c'ha mangiato sopra, sono quelli obbligati a fare la tessera del tifoso per poter continuare a seguire la squadra anche in trasferta.
Un momento... Mi sono appena accorto che questo pezzo appartiene al mondo Robur molto di più di quello che pensavo quando l'ho cominciato...
Chi vuol intendere, intendA!
Al contrario della sentenza di condanna del giornalista, io plaudo di fronte all'iniziativa di protesta dei tifosi nerazzurri e godo del risultato ottenuto.
Godo perché, sebbene il proprietario di una squadra di calcio abbia tutto il diritto di intavolare le trattative che desidera nei termini economici e tecnici che preferisce, è altrettanto vero che i tifosi di quella squadra hanno altrettanto pieno diritto, nel rispetto delle leggi vigenti, di mettere in atto iniziative utili ad impedire quello che loro giudicano un errore: sciopero del tifo, contestazioni verbali e scritte ai responsabili, assenza allo stadio, mancato rinnovo dell'abbonamento, etc etc etc.
In una sorta di trattativa, se la proprietà ripensa alle proprie intenzioni per "opportunità ambientali", come scritto nel comunicato interista, è proprio perché senza quei tifosi, che ne dica il signor De Simone, verrebbe a mancare qualcosa di fondamentale.
Qualcosa di fondamentale, che certi furbetti che abitano la stanza dei bottoni delle società di calcio delle volte si scordano di considerare, presi solo dalla logica del denaro... ed allora vale la pena ricordarglielo.
A tutti quei giornalisti che si sperticano nel sostenere il teorema “tifoso = male del calcio”, vorrei umilmente far notare come, in un mondo calcistico dove i mecenati non ci sono più (a Siena però abbiamo voluto esagerare e siamo andati addirittura oltre), i giocatori si comprano e si pagano solo ed esclusivamente grazie ai tifosi, che quindi hanno alla grande il diritto di esprimere con forza le loro idee di fronte ad operazioni di mercato quantomeno fantasiose.
E' proprio così cari signori giornalisti; voi che siete sempre pronti a buttare fango sul mondo dei tifosi e che non capite, per servilismo, ottusità o altro, che siamo noi e non i Presidenti il motore economico di questa azienda che ogni anno garantisce allo stato italiano oltre 1 miliardo di euro tra tasse dirette e indirette.
Sono gli abbonamenti alle pay tv (e l'Inter ne ha milioni) a far sì che Sky o Mediaset garantiscano qualche decina di milioni di euro all'Inter come contropartita per la cessione dei diritti TV; per la stessa cessione dei diritti tv arrivano soldi dalla Lega Calcio, poi ci sono i soldi derivanti dal marketing, dagli abbonamenti, dagli incassi, e così via.
I Presidenti amministrano tutto questo ben di Dio e la maggior parte delle volte di tasca loro ci mettono ben poco; e se lo fanno è per i vantaggi che ne derivano in vari ambiti, da quello politico a quello professionale.
Quindi, se i tifosi insorgono di fronte ad una cazzata messa in atto da parte di chi amministra i soldi generati dalla loro passione, fanno più che bene. Ed evviva chi ancora si incazza, trova il tempo per farlo e magari anche per andare ad esprimere il proprio dissenso nei luoghi appropriati!
Anche perché sono gli unici a non guadagnare niente dalla loro passione, che tirano fuori i soldi, che prendono l'acqua in stadi inadeguati che la politica ladra e cialtrona ci ha consegnato perché qualcuno c'ha mangiato sopra, sono quelli obbligati a fare la tessera del tifoso per poter continuare a seguire la squadra anche in trasferta.
Un momento... Mi sono appena accorto che questo pezzo appartiene al mondo Robur molto di più di quello che pensavo quando l'ho cominciato...
Chi vuol intendere, intendA!

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