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mercoledì 11 dicembre 2013

Lo stadio nuovo. La dotta disclosure di Tommaso

Che io sia "innamorato" di Tommaso Refini, ormai è un fatto risaputo.
Ah, caro Tommaso, non ti preoccupare; il mio innamoramento resta confinato all'ambito professional-giornalistico.
Ennesima conferma della bontà della mia scelta, l'articolo dello stesso sul Fedelissimo di questa settimana.




Si parla, tanto per cambiare, di stadio. Non è la prima volta che Tommaso lo fa, spero non sia l'ultima.
Perché, come spesso gli capita, scrive delle profonde Verità. Che io condivido.
VERITA' N. 1 - L'ammodernamento del Rastrello si prefigura come l'ultima chance per l'AC Siena.
VERITA' N. 2 - Il rinnovo dello stadio e di tutta la zona attigua si prefigura come un piccolo/grande treno che passa, che la nostra gigiona città farebbe bene a prendere al volo.
VERITA' N. 3 - Diversamente da prima, "servono idee nuove e relative proposte concrete, compresi i rischi, che le città abituate a vivere in un mondo di ovatta non conoscono".
VERITA' N. 4 - L'eventualità si prefigura come "destabilizzante" per i conservatori (a Siena: più o meno, tutti), stante le novità in ambito urbanistico e commerciale.
VERITA' N. 5 - L'occasione è certo ghiotta per la Robur, ma offre al contempo a tutta la città una possibilità di sviluppo e di potenziale business.
VERITA' N. 6 - Coloro i quali, senza nemmeno sapere o capire cosa ci sia dietro al progetto, si sono subito scagliati contro il medesimo, fanno solo del male a Siena.
Vangelo, Vangelo, Vangelo!
Tommaso commuta in un italiano bello e semplice ciò che io penso.
Sarà perché, lui e io, Senesi emigrati all'estero, riusciamo a decriptare schemi mentali, sovrastrutture, armature difensive di voi, stupide galline che si azzuffano per niente?
Ed in cuor nostro percepiamo come questa città di ovatta, o di cristallo come la designo io, difficilmente lo prenderà, questo treno in transito.
Perché quando Tommaso scrive che la gente "finge di non sapere la differenza fra denaro pubblico e capitali privati", probabilmente commette un unico - ma fatale - errore.
No, Tommaso. Il Senese medio non ha la percezione, disconosce tale diversità.
L'investitore privato non è catalogabile, se non con il filtro della Banca e del Partito. Le coperture finanziarie non esistono, se non garantite dall'amico Direttore di Filiale, compagno financo di Loggia. E alla dimensione internazionale dell'operazione... rispondiamo con un rutto e un motto: "Chi 'unn'è di Siena stianti".
La nostra battaglia, caro Tommaso, continua. Ma, come vedi, è dura. Durissima.


"Quando pensi stai creando qualcosa, illusione è chiamarla illusione"
(C. Rocchi, "La realtà non esiste")

1 commento:

  1. D'accordo. Su tutti i punti. Bisognerebbe che il portoghese facesse il passo successivo :presenti il progetto al comune. Perche' senza quello resta solo un idea . Restano solo parole che non servono. Presenta il progetto 1/2. Wsg

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