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lunedì 25 novembre 2013

Carpi - SIENA 0-1. Le pagelle

E sono quattro... di domenica; sarebbe quindi meglio giocare solo in questo giorno per questa Robur. Però cerchiamo di vincere anche di sabato, per non dare alibi a chi li inventerebbe per poter dire: "L'abbiamo venduto, tanto la serie A era un miraggio".
Un miraggio purtroppo resta il nostro desiderio; quello di avere un Presidente ed un D.S. normale!
Pare evidente che questa è una squadra che nonostante le penalizzazioni dovute a Società, arbitri e difesa imbarazzante (messa a disposizione di Beretta da Antonelli), può provarci.
La squadra deve continuare a fare il suo, ovvero vincere sul campo; la società invece DEVE INIZIARE a fare il suo, non vendendo Rosina e prendendo almeno un difensore centrale affidabile in modo che Morero, Feddal e Matheu stiano il più possibile a guardare invece che a giocare.
Ci riusciranno?
Tra poco più di un mese lo sapremo. Nel frattempo, invece di cercare la rottura con il procuratore di Giannetti, forse è meglio fargli una proposta seria rinnovando il contratto, perché dalle parole del giocatore emerge questa volontà. Quindi facciamolo firmare prima che inizi il mercato di gennaio.


Lamanna - stavolta salva il risultato nella doppia parata a terra su Romagnoli. Continua a non darci sicurezza sui calci da fermo come in occasione della punizione di Sgrigna quando osserva il pallone... perché lo battezza fuori, o meno male che era fuori? Scegliete voi la risposta. Comunque merita un bel 7. Statuario, delle volte anche troppo!

Matheu - dopo due anni che a Siena gli viene pagato lo stipendio (ma chi è che porta questi ffffffffenomeni?) finalmente fa una partita intera; speriamo sia l'ultima, in maglia bianconera s'intende. Scarso ed anche poco furbo. Scarso è evidente tutte le volte che viene chiamato in causa sia in difesa sia in attacco, quando invece di appoggiare in porta la respinta di Nocchi sul bolide di Schiavone tira fuori un'orribile ciabattata da partita di tamburello. Poco furbo perché offre all'arbitro la possibilità di fischiarci contro l'ennesimo rigore inventato che però a velocità normale un arbitro scarso chissà... meno male. 4,5 (mezzo punto in meno per la stupidità). Troiaio.

Dellafiore - partita maestosa; unico difensore di ruolo all'altezza in questa squadra; anche lui perché non sono riusciti a venderlo. Nella valutazione va considerato anche la pochezza del contorno, che invece di essere d'aiuto crea ulteriori problemi. 7. Colonna portante.

Feddal - ma un bel gregge di cammelli da affidargli, noo? Oltre alla pochezza tecnica ed alla poca furbizia, probabilmente si sente bravo, altrimenti non si avventurerebbe palla al piede a fare il Thuram lontano dall'area. Il calcio non è per lui, figurarsi l'interpretazione del ruolo in un certo modo. Perde la palla e manca poco che ci si prenda rete, così come in quel passaggio ad attraversare il campo dove subiamo un contropiede dal quale ci salviamo, perché gli avversari sono scarsi. 4,5. Troiaio bis.

Angelo - un pendolino sulla fascia di competenza e stavolta anche con traversoni in area molto più precisi, dove solo la testa di Pesoli o l'uscita opportuna di Nocchi toglie al nostro giocatore l'ennesimo assist vincente. 6,5. Importante.

Valiani - il merito della buona prestazione di Angelo ma anche di Rosina che si rende più pericoloso dalla parte destra, da dove nasce anche il goal, è senza dubbio suo. Corre per due, offrendo opportunità di passaggio ai compagni quando si propone in avanti così come supporto difensivo in fase di copertura. Momento di forma notevole. 7. Determinante

D'Agostino - sicuramente più asciutto e più in forma ma il passo è quello; se non fosse per i calci d'angolo che dal suo piede diventano sempre occasioni da rete, beh, non si noterebbe molto se non per due lanci in cui sbaglia clamorosamente la misura. 6 per i calci d'angolo. Battitore.

Vergassola - dopo 10 minuti del secondo tempo siamo già a dire che è stanco - anche io lo confesso - ma all'improvviso sfodera un movimento con taglio in diagonale sotto porta e girata di prima senza guardare perché come un vero attaccante sente la porta e non ha bisogno di stoppare la palla per vedere dove è. Sorprende il portiere e sorprende anche noi. Arrivò a gennaio 2004 e quindi tra due mesi sono 10 anni insieme. Notevole anche la sua lucidità nella parte finale della partita dove mette in terra il pallone più di una volta e lo appoggia al compagno messo meglio. 7. Esempio

Grillo - forse ancora non in forma anche a causa dei ripetuti infortuni; fatto sta che dalla sua parte il Siena crea un decimo di quello che crea dalla parte di Angelo e Valiani. 5,5. Mediocrino.

Rosina - quello che ha fatto in questa partita l'avete visto tutti; non lo prendono mai e fa quello che vuole. Inventa il passaggio del goal credendo nel taglio di Vergassola e quando in fondo c'è da guadagnare una punizione per far salire la squadra spesso viene fuori dai falli su di lui. Doveva andare via, ora fa la differenza. 8, sperando giochi contro il Carpi anche al ritorno, ma non dipende da lui. Indispensabile.

Giannetti - in questo modulo sicuramente lui ci rimette perché deve svolgere un ruolo da prima punta che non gli è molto congeniale. La difesa del Carpi tuttavia non è quella del Lanciano e stavolta di occasioni ne ha molte, peccando anche di egoismo quando non serve Rosina liberissimo. Insomma, non offre una prestazione degna delle sue qualità ma ci mette foga ed impegno perché questa maglia la sente a bestia anche se qualcuno sta cercando tutti i modi di fargliela togliere... con poco vantaggio per le casse delle Robur. 6. Serio.

Schiavone - entra e gioca come deve fare chiunque venga chiamato in causa a partita in corso. Per quanto mi riguarda, sarebbe il momento di rivederlo titolare, perché ora il ragazzino dimostra di essersi calato nella realtà dove si trova abbandonando il ruolo di enfant prodige della primavera juventina. Carattere, grinta e cattiveria; ora sì che ci siamo. 6,5. Bravo.  

Milos - sinceramente non capisco il suo ingresso in campo; a meno che Grillo non abbia chiesto il cambio. N.G.

Beretta - sia chiaro che a me l'allenatore piace incazzereccio, quindi con Beretta sono a posto, anche se dopo aver letto la sua intervista non capisco perché stavolta sia stato espulso. Certo che il quarto uomo lo marca sempre e comunque da vicino, e non da ora. Come uno dei tanti tecnici sparsi per la penisola semmai mi sento di dire che non mi piace la sua gestione dei cambi. In una fase di contenimento della partita una punta alta e muscolare come Rosseti a mio avviso avrebbe fatto comodo per far salire la squadra e per aiutare la difesa sulle palle alte; lui invece mette il solo Schiavone e Milos (?). Perché non sfruttare anche il terzo cambio a disposizione mettendo ad esempio un fresco Spinazzola? La partita la vinciamo comunque ma se l'arbitro abbocca sulla caduta di Di Gaudio eravamo ancora qui a rammaricarci per i due punti buttati via contro una squadra mediocre.

1 commento:

  1. la supponenza con la quale feddal si approccia alla fase difensiva mi fa venire in mente uno sciatore dall'accento romano, 1000 euro di tuta descente e più del doppio per un paio di sci supercarving regolati al millimetro e al milligrammo, che occhiali specchiati e chioma fluente in fila x risalire ti confida che oggi vuol fare i quattro passi almeno due volte. poi arriva il suo turno e casca al primo skylift deriso dal mondo.

    tsu

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