Ecco, solo per far tacere questo tipo di persone, io lo stadio nuovo, lo voglio!
E per spregio, lo farei così...
Qualcuno ha già cominciato a sclerare, a Siena, in prospettiva di una seppur remotissima riorganizzazione dell'area urbana del Rastrello. Si faccia o no il lavoro, i sintomi sono chiari: esiste una claque di gente che, ad ogni abbozzo di innovazione legata alla Robur, urla, strepita, mette il bastone fra le ruote.
Oggi, fra queste persone, va moltissimo di moda lo slogan: "Le priorità sono altre".
Quindi, se esistesse un gruppo di investitori privati che, previsto il loro ovvio guadagno, pagasse di tasca propria e rivoluzionasse una cosa che ad oggi non sta né in cielo né in terra - la conca del Rastrello, fra tubi innocenti e BMW posteggiate alla bandierina del calcio d'angolo - per dare ampio respiro alla porta della città... no, "le priorità sono altre".
Quali sono queste priorità? Quali?
Premesso che sarà probabilmente tutta una bufala, che lo faccia Mezzaroma o che non lo faccia Mezzaroma, la storia del nuovo stadio, con annessa riorganizzazione della vallata, s'ha da sostenere. Dobbiamo spingere in tale direzione e tenere botta alle qualunquiste prese di posizione di parassiti che non capiscono (o non vogliono capire) nemmeno cosa vuol dire "investimento" o "iniziativa privata". Che non intendono che si può fare impresa, ovvero rischiare dei soldi per cercare di fare business. D'altronde, i sistemi marci si portano dietro tutta una gamma di virus, che vanno debellati il prima possibile per il bene comune.
Per questo, solo per una volta, Mezzaroma va sostenuto! Obtorto collo. E se proprio non si riesce a sostenerlo (ok, d'accordo, non è facile...), allora sosteniamo l'idea.
Lo so che la richiesta è "forte", lo so che l'interlocutore è poco credibile, poco, ma poco poco... Ma questo abbiamo e su questo dobbiamo lavorare.
E se proprio non vi convincete, sappiate che per l'anno prossimo gli odiosi Della Valle presenteranno un progetto analogo, stimato in più di 150 milioni di investimento, sostenuto da una joint venture cinese, con Renzi contentissimo.
Va bene, va bene, so che cosa direte: che noi abbiamo gli Olandesi e loro i Cinesi.
Ah no?
Non è questo che obiettate?
Ah, capisco! E vi do ragione: effettivamente, fra Renzi e Valentini, un po' di differenza ne passa.
Come? Ah... ecco ecco...
Mi state dicendo che il problema è la distinzione fra Della Valle e Mezzaroma?
Ah beh...
Va bene, va bene, so che cosa direte: che noi abbiamo gli Olandesi e loro i Cinesi.
Ah no?
Non è questo che obiettate?
Ah, capisco! E vi do ragione: effettivamente, fra Renzi e Valentini, un po' di differenza ne passa.
Come? Ah... ecco ecco...
Mi state dicendo che il problema è la distinzione fra Della Valle e Mezzaroma?
Ah beh...
Quello stadio sarebbe bellissimo. Perfetto se fosse al posto delle case di chi rompe le palle. Cosi lo direbbero a ragione.wsg
RispondiEliminaA tal proposito propongo ad ALMUTANABBI un nuovo sondaggio:
RispondiEliminaChi incarna maggiormente tal personaggio eroico ed eroico gran fanfarone denominato FANFULLA DA LODI (vedi canzone allegata):
Il testo della canzone, come tramandato dalla tradizione, è quello che segue; la parte fra virgolette, sorta di melodico canto delle vergini, non rispetta il metro del resto della canzone.
Il barone Fanfulla da Lodi
condottiero di gran rinomanza
fu condotto una sera in stanza
da una donna dai facili amor.
Era nuova ai certami d'amore
di Fanfulla la casta alabarda
ma alla vista di tanta bernarda
prese il brando e si mise a pugnar
E cavalca, cavalca, cavalca
alla fine Fanfulla si accascia
lo risveglia la turpe bagascia
"Cento scudi mi devi donar"
Vaffancul, vaffancul, vaffanculo
le risponde Fanfulla incazzato
venti scudi oramai già ti ho dato
gli altri 80 li prendi nel cul
Passa un giorno, due giorni, tre giorni
e a Fanfulla gli prude l'uccello
cos'è mai questo male novello
che natura ci vuole donar?
Fu chiamato un dottore di grido
che gli disse mio caro Fanfulla
qui bisogna amputare una palla
se di scolo non vuoi tu morir"
Di Fanfulla l'uccello reciso
fu deposto in un'orrida bara
mille vergin facevano a gara
per cantargli codesta canzon:
«Facesti il fol, facesti il fol
chiavasti senza guanto, il guanto, il guanto
facesti il fol, facesti il fol,
chiavasti senza guanto e beccasti lo scol!»
La morale di questa novella
ci riporta alla legge del menga:
chi l'ha preso nel cul se lo tenga
ed impari ad usare il goldon!
Però oltre alla legge del menga
ci sta pure la legge del Volga:
chi l'ha preso nel cul se lo tolga
e lo metta nel cul del vicin!
1. presidente mezzaroma
2. sindaco valentini
3. berlusconi
4. antonelli
5. valentina dopo l'operazione
6. reginaldo
TROIO & NELLO
Io voto per don Tizzone.
RispondiEliminaFoglietti