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giovedì 31 ottobre 2013

CittaCittaCitta

Cittadella: la prima volta che ne sentii parlare era nel 1998. Eravamo reduci da un’annata faticosa in C1 e in piena estate, scrutando i gironi A e B della terza serie, scoprii che avremmo giocato contro questa squadra misteriosa. Non era altro che una visione in prospettiva di un derby fra la Robur e la futura “Cittadella dello sport”, mi venne da pensare di come si fossero ben organizzati calcisticamente in Valdarbia, poi mi dovetti ricredere una volta scoperto che Cittadella fosse un paesone in provincia di Padova.
Fino alla fine degli anni 90, nessuno aveva mai sentito parlare di questa squadra di calcio dalla maglia color granata. Nemmeno i tifosi del Padova, figuriamoci quelli del Siena! E infatti, per sopperire a questa mancanza, proprio noi e i loro “cugini” biancoscudati saremo le vittime preferite dell’undici cittadellese con cui perderemo sempre e comunque in tutti i modi possibili.
Al debutto in C1, il Cittadella si incazzò la prima volta: nessuno sapeva dove fosse il paese, nessuno sapeva dove fosse lo stadio, e dato che anche nessun giornale e tv parlava di loro, cosa si inventarono i dirigenti? Un allenatore sconosciuto ma spregiudicato! Chiamarono infatti tale Ezio Glerean in panchina e, puntatagli una pistola alla tempia, lo obbligarono a giocare col 3-3-1-3 in difesa e col 1-1-9 e il portiere volante nelle fasi di attacco. Il Cittadella, sotto la gestione-Glerean, segnò 503 reti subendone 516, praticamente le stesse reti di un campionato amatoriale al “Brocchi stadium” di Vico Alto. Dopo due anni di B i granata tornarono in C1, poi di nuovo in B nel 2008 dopo una finale-guerra contro la Cremonese e da lì sono rimasti sempre in B con Foscarini allenatore ormai decano e pur affrontando con continuità squadre blasonatissime come Torino, Sampdoria, Verona e Parma, i cittadellesi si sono fatti pochi problemi nel batterli ripetutamente facendo bestemmiare decine di migliaia di tifosi in tutta Italia. Addirittura nel 2010 i granata arrivarono a un passo dalla promozione in serie A raggiungendo i playoff (eliminati dal Brescia); le imprese dei veneti fecero tanto clamore che Massimo Ghini e Barbara Bobulova dedicarono alla squadra veneta “La Cittadella”, una miniserie televisiva, andata in onda perfino su Raiuno!
Curiosità.
o) Nel marzo del 2002, primo caso nel nord-est italiano, a Cittadella fu scoperta la “Partita IVA”.
o) Cittadella non ha un municipio né un duomo. Non ha nemmeno una piazza. Tutto si svolge all’interno della siderurgica Gabrielli, guarda caso sponsor unico della squadra di calcio. I 18mila abitanti del paese sono tutti saldatori professionisti, e non essendoci un ospedale in tutta la zona, sono costretti a curare influenze e dermatiti con applicazioni di solfato di rame e si tolgono i punti neri con le cesoie.
o)La macchina tipo del cittadellese è la Maserati. Essendo il PIL del paese più alto di quello del Lussemburgo, nessuno bada a spese su qualsiasi cosa. Un abitante di Cittadella non ha il cane, ma la tigre domestica, mentre quando cambia la stagione, per non perdere tempo a riporre i vestiti, il cittadellese medio fa prima e compra direttamente il negozio di abbigliamento. In casa nessuno ha un camino bensì l’altoforno della “Gabrielli” (abitano tutti dentro la fabbrica) ed è usanza fare colazione con caviale e champagne.
o) Il portiere del Cittadella è l’86enne Andrea Pierobon, che iniziò la sua carriera come saldatore e scoprì di saper parare poiché durante una leticata, un collega gli scaraventò addosso una trave arrugginita di otto quintali e lui riuscì a bloccarla senza problemi.
o) La squadra è affettuosamente chiamata “Citta”. Ciò ha spesso causato problemi di ordine pubblico nelle sfide contro la Robur quando, nel sentire i tifosi granata urlare “CITTACITTACITTACITTACITTA!”, il padre di una tifosa bianconera si scagliò contro di essi fogandosi a tutta la gradinata veneta pensando alludessero alla figlia ventenne.
o) Precedenti contro il Cittadella: 2 pari nel 1998-99, 1 pari e 1 ko nel 1999- 00, 2 pari nel 2000-01, 1 pari e 1 ko nel 2001-02; l’unica volta che abbiamo battuto il Cittadella, nel settembre 2010 (3-1), seguirono festeggiamenti ai limiti dell’allucinante, con Piazza del Campo avvolta di bandiere bianconere fino all’alba e alcool a fiumi. Al ritorno, solito pari scialbo con tredici reti annullate al Siena per evitare una doppia vittoria che non avrebbe avuto senso.
Scherzi a parte, dopo la partita di Brescia serve un sorriso alla Robur per ricominciare a macinare gioco e risultati. Tornando al Cittadella, occorrerà fare attenzione: i veneti sono ormai alla sesta stagione consecutiva nella serie cadetta e hanno quindi la giusta esperienza per affrontare un campionato lungo e snervante come la B; sapientemente guidati dal decano mister Foscarini, da quasi due lustri allenatore dei granata, gli ospiti di oggi possono contare su di una rosa giovane ma puntellata di elementi esperti. Davanti, occhio al duo di scuola-Empoli Dumitru-Coralli, mentre a centrocampo giocherà l’ex bianconero Di Donato affiancato dall’altra “stellina” Di Roberto. Sui calci piazzati, vero patimento di noi tifosi della Robur in questa annata, attenzione massima ai 195cm di Gasparetto, bravissimo a inserirsi da dietro per colpire di testa.
Mettiamocela tutta, i giocatori in campo e noi tifosi sulle tribune e…torniamo a sognare! Forza Siena!

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