I più dotti conosceranno la tragedia greca Ifigenia in Aulide, di Euripide.
I più scaltri avranno letto la parodia burlesca Ifigonia in Culide, scritta dallo studente Hertz De Benedetti quasi cento anni fa.
Un capolavoro di leggera ironia, costellata di dotti riferimenti sessuali.
L'opera ad un certo punto recita così:
Eravi un eremita a PoggibonsiAdesso, Voi, i più audaci, leggerete la presentazione alla partita di domani.
che non cacava ma mangiava stronzi...
che soleva passare tristi inverni
e numerose, lunghe primavere
ad aspettar vincessero le fere
Afflitto rammentava i tempi andati
Quando i suoi prodi verdi ed arrossati
Incutevan timore e gran spavento
E delle lor vittorie era contento
Di quei fasti ben poco gli è restato
Non c’è Viciani, al tempo assai lodato
Né quel bieco puzzone di Del Neri
Al qual mostriamo fervidi i sederi
Gli resta a simbol l’orrida viverna
Forse perché fa rima con quaterna
Che giù al Rastrello i nostri bianconeri
Gli appiopperanno presto e volentieri?

Anche un poeta il nostro almutanabbi...uau!
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