Continuiamo il viaggio nelle mie ansie, nei miei dubbi, nei miei perché.
Lascio da parte ingenti domandoni esistenziali, del tipo: chisiamo/doveandiamo/dadoveveniamo/ndoparcheggiamo (cit. Enrico Brignano).
Più modestamente, oggi mi fisso sull'iniziativa lanciata dal Siena Club Fedelissimi.
Come saprete, i Fedelissimi si sono fatti promotori, raccogliendo il suggerimento via lettera del Sig. Sordi, dell'iniziativa tendente ad occupare lo spazio ancora vuoto, per mancanza di sponsor, sulle maglie bianconere con il logo Siena Capitale Europea della Cultura (2019).
L'idea è piaciuta molto, tanto che fra l'invio della mail del Sordi e le risposte entusiaste dei Valentini e dei Brogioni di turno, il tempo è stato minimo. Ma, si sa, l'informazione energetica delle particelle gemelle viaggia più veloce assai della luce (entanglement quantistico). Tutto nella norma, quindi.
Dovrebbe dare nell'occhio e destare legittimi dubbi, a mio avviso, il fatto che le repentine risposte positive siano venute da uomini della Casta - anche se questi si dissociano - più che interessati a rialzare il prestigio del nostro territorio, così gravemente squalificato da scandali, suicidi, palate di merda, impoverimento diffuso.
O forse più che interessati a gestire ingenti quantità di denari dalla UE nel caso di assegnazione a Capitale Europea della Cultura. Chiedo se sia il caso di far gestire tale tesoretto a gente che ha devastato la nostra comunità. Io, ve lo dico apertamente, non mi fido.
Eppure di questa opportunità ne parlano entusiasti un po' tutti. Il Prof. Sacco, direttore della candidatura, sostiene che "il legame fra calcio e cultura è molto più forte di quanto può sembrare" - mi piacerebbe un giorno che il Professore parlasse con il Sig. Pracchia. Ne parla Brogioni, Sindaco di Colle val d'Elsa, paesello che smania per unirsi a Firenze, così ben abituato alle regalie dei Senesi, che preferiscono da anni pagare profumatamente l'affitto dei campi di allenamento al suddetto - a proposito, qui non si registrano mai ritardi nei saldi? Ma soprattutto tuona a favore Valentini, per il quale "oggi trovare sponsor o imprenditori che sostengono una squadra di calcio è più difficile", forse dimenticando che su 22 società di B, ben 20 sono sponsorizzate...
Ma, a parte questo, sarò duro, ma ora come ora non riesco a comprendere che tipo di vantaggio diretto possa venire all'AC Siena, a favore del quale tutta l'operazione si è messa in moto.
A meno che non si voglia far pagare lo spazio vuoto da sponsorizzare, così come normalmente funziona per tutte le società e le aziende. Far pagare al Comune, che in dieci anni non ha costruito per scelta politica nemmeno un campino da calcetto per gli allenamenti; far pagare alla Banca, che ci sta perseguitando per propri interessi e giri di potere interni; far pagare alla Confcommercio ad al suo Presidente, distrutto nel morale nell'eventualità dell'afflusso di migliaia di turisti nella Capitale della Cultura.
Lo spazio dello sponsor va quindi venduto, non va offerto, dato che, essendo la Presidenza Mezzaroma alla canna del gas (vero o falso che sia), ogni spicciolo serve, ogni cifra è di vitale importanza. L'idea, per geniale intuizione del Sordi e dei Fedelissimi, vivaiddio è piaciuta subito, per cui vendiamola e non svendiamola (il Sig. Antonelli pertanto è pregato di stare lontano).
Un aspetto invece di enorme "peso", in un obiettivo di lunga gittata, potrebbe essere rappresentato dallo stesso interesse che una "sponsorizzazione" a favore della Capitale Europea della Cultura desterebbe appunto nei settori extra-calcistici, specificatamente politico-finanziari (Comune e Banca). La domanda da farsi è infatti la seguente: come sarebbe possibile, da parte delle due Istituzioni cittadine, con cotanta scritta sulla maglia far fallire la squadra sul campo? Forse ci sarebbe un "occhio di riguardo" in più sulla derelitta Robur?
Ormai, in mancanza di altro, mi attaccherei anche a questo. E, chinando la testa, lascerei da parte la mia vergogna verso il mondo intero per aver richiesto, proprio in questo momento, di diventare una capitale della Cultura.
Conclusione: la maglia del Siena (intesa in senso fisico, materiale) ad oggi rappresenta probabilmente l'ultimo, ma importante, brandello di positività da offrire. Vi prego, vi scongiuro, non regaliamola per inciuci corporativi e di "sistema", ma facciamola pesare. In fondo, sotto quei pochi centimetri di tessuto, sta il cuore dei giocatori.
Sta il cuore della Robur.
Pensateci.

la proposta di sordi raccolta dai fedelissimi, così com'è, non è che un sasso tirato in uno stagno, a prescindere da quanti e tali possono essere gli "sponsor" che ha.
RispondiEliminaalmeno finché mezzaroma non si decide e propone l'acsiena come testimonial, NON SPONSOR, della candidatura.
magari contando nell'aspetto di enorme peso, nell'obiettivo di lunga gittata, che non mi paiono "spiccioli".
poi da tifoso romantico aggiungo che le maglie così come so quest'anno so bellissime, magari arrivacci fino a fine campionato.
Io continuo a preferire lo sponsor pagante. Ma se uno tiene alla Robur vorrebbe il meglio per la Robur. O no? Tra uno sponsor che sgancia i soldi o metterci uno slogan per un avvenimento che avverra' ,forse,tra sei anni . Senza avere in cambio niente. Se non promesse. Al Siena a che serve? Interessa, a coloro che l'hanno promossa,il Siena o la candidatura? Wsg
RispondiEliminaIo continuo a ribadire come ho scritto fin da subito (subito dopo aver letto la lettera del Sordi) che è come se l'assassino, IL SISTEMA SIENA, firmasse il proprio delitto!
RispondiEliminaAlmeno un pò di orgoglio noooooooo?
Fatela portare sulla giacca al Cenni; mi sembra un rappresentante migliore..........basta che non l'attacchiate sui fili.
TDF