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giovedì 21 novembre 2019

Un Prodi cambiato

Ma insomma, che complottista questo... come si chiama... ah sì, questo Prodi Romano!
Leggete cosa ha detto questa faccia di mortadella, parlando del proprio passato... Già, perché questo Prodi, fra gli altri atti criminali commessi nel suo (ahimè) lungo passaggio politico, ha ammesso - meglio tardi che mai - che quando gli fu dall'altro rettiliano Ciampi affidato il compito, lautamente retribuito, di risanare l'IRI, scoprì solo in corso d'opera di avere avuto mandato di smantellarlo e di privatizzare quanto possibile dell'industria di stato italiana, perché quelli erano gli ordini ricevuti dall'Europa, sempre per tramite di Ciampi.
Oh, detto da lui in diretta TV!
Riferita così, la cosa fa ridere. Ed invece, visto che di ridere non abbiamo molta voglia e che questa operazione, insieme a tante altre, ci ha cambiato l'orizzonte della vita, due commenti un po' seri mi viene da farli.
Prima di tutto segnaliamo come oggi questa gentaglia inizi a parlare. Forse perché di tempo ne è già passato abbastanza, forse perché il volgo non sa neppure di cosa si stia parlando, forse perché sicuri che ormai nessuno si incazza più, forse per promesse e garanzie di totale impunità. Ma a me 'sta cosa mica va poi tanto bene... Cioè, l'ammissione di Prodi è un fatto di una gravità inaudita, dato che prevede un clamoroso ingerimento di altri non ben precisati figuri in questioni di assoluta rilevanza nazionale. Rivisto dopo anni dall'accadimento, il progetto "complottista" (una sega) appare di palese evidenza. I fenomeni di integrazione europea, smantellamento dell'apparato industriale nazionale (al tempo uno dei più importanti al mondo) e pratica delle privatizzazioni non solo andarono di pari passo, ma facevano parte di un'unica ed unitaria strategia, basata su matrici di ideologia liberista.
Detto della figura squallida e vigliacca di Prodi, uomo di merda che solo oggi confessa citando persone che non possono più replicare, salta agli occhi la regia assolutamente non occulta dell'altro soldatino Ciampi, mostro al tempo imposto alla Presidenza della Repubblica dalla retorica antifascista, ideatore dello strappo fra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia (madre di tutte le crisi bancarie contemporanee, MPS incluso), massone quasi certo, burattinaio ed al contempo burattino.
Ma torniamo e finiamo con Prodi. Queste le sue parola, alla lettera, citate in TV: "A me che ero stato a costruire l'IRI, a risanarla, a metterla a posto, mi è stato dato il compito da Ciampi, che era un compito obbligatorio per tutti i nostri riferimenti europei, di privatizzare. Quindi si immagini se io ero così contento di disfare le cose che avevo costruito, ma bisognava farlo per rispondere alle regole generali di un mercato in cui noi eravamo. E questo non era sempre un compito gradevole ma l’abbiamo fatto come bisognava farlo".
Si necessita una Norimberga per queste persone, senza alcuna opzione di sconto.

19 commenti:

  1. Al-Mutanabbi, hai scritto un pamphlet inappuntabile, sorretto dal giusto sdegno, imprescindibile di fronte a vicende che dovrebbero scandalizzare l'opinione pubblica, che invece è tenuta all'oscuro e anestetizzata da politici da quattro soldi e da media di regime soporiferi nei confronti della classe dominante. Mi permetto di aggiungere solo alcuni dati, a beneficio di coloro che non li conoscessero. Il signor Romano Prodi è un ex democristiano della corrente di sinistra Dc, cattocomunista e "cattolico adulto" (cioè capace di discernere da solo ciò che conta ed è da seguire, nella vita, dei principi della Fede cattolica e quello che invece si può mettere in soffitta). Leader dell'Ulivo, raggruppamento progressista di sinistra, padre nobile del Pd, è stato uno dei più entusiasti fan e prestidigitatori col trucco dell'entrata dell'Italia nell'Unione Europea, della quale ha curato ben bene gli interessi come Presidente della sua Commissione e, come ha spiegato Al-Mutanabbi, in qualità di Presidente, chiacchieratissimo, dell'Iri. Andate su Wikipedia e troverete paginate in cui vengono elencate lauree honoris causa di tutte le specie, tributi e onorificenze a lui attribuiti in tutte le parti del mondo. E' una scoperta stupefacente, perché sinceramente Prodi non pare mostrare doti o capacità megagalattiche. Evidentemente o i suoi talenti d'oro vengono tenuti nascosti dalla sua umiltà evangelica, oppure l'ex Presidente della Commissione europea è stato un servitore così buono e fedele che i suoi padroni/poteri forti lo hanno premiato inserendolo nei paradisi riservati alle élites mondiali. Ah dimenticavo, Prodi, il principe progressista, è stato a lungo consulente della banca d'affari statunitense Goldman Sachs, una di quelle istituzioni che governano appunto Governi e istituzioni pubbliche nazionali, di cui decidono vertici e politiche, insomma un sancta santorum dei poteri forti, lì dove si incontrano massoneria, multinazionali d'assalto e finanza al napalm. Ci sarebbe poi da parlare anche di mister Britannia, l'ex presidente di Bankitalia e della Bce, Sir Mario Draghi, ma lasciamo perdere, perché a ogni giorno basta la sua pena.
    Purtroppo Al-Mutanabbi, i processi di Norimberga li fanno solo i vincitori, e Prodi è ancora osannato come un punto di riferimento dal fronte progressista - quel contenitore di idee preconfezionate dall'esterno, i cui sostenitori vanno dietro ad un piffereraio magico che li persuade a credere ad una realtà virtuale esiziale - che ha davvero in mano il potere, anche se grida al lupo per pericoli immaginari provenienti da quei cattivoni dei sovranisti/populisti, etichettati come odiatori. Purtroppo dovremo ancora sorbirci i sorrisini ipocriti del Nostro e i suoi interventi in stile da grande statista e nume tutelare della nazione. Pazienza, accontentiamoci di potergli dire: Romano Prodi, Te c'hanno mai mandato a quer paese?

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  2. Prodi, il declino argentino e quello italiano

    Bella l'Argentina, stato enorme del nuovo mondo, ricchezza di risorse naturali, paesaggi che variano dalle spiagge dell'Atlantico del sud alle sterminate Pampas, dai laghetti e dai boschi delle Ande ai ghiacciai della Patagonia. L'Argentina ad inizio del '900 era uno degli stati più ricchi del Mondo, con reddito pro capite superiore a Francia o Germania, un prospero futuro davanti fatto di ricchezza e benessere. Poi il giocattolo si è rotto, tra colpi di stato ed instabilità, nel secondo dopoguerra si è affermato il Peronismo, mitica terza via tra socialismo e capitalismo, un concentrato di fascismo socialista, plebiscitario, populismo e protezionismo. Da allora questo splendido paese, non per niente abitato da un enorme numero di nostri connazionali, quelli che emigravano invece di incazzarsi per i migranti usurpatori come avviene oggi dalle nostre parti, ha vissuto un susseguirsi di fasi di crescita puntualmente seguite da crolli e default, ed oggi è una delle economie più instabili del pianeta.
    Romano Prodi è stato presidente dell'IRI in due fasi la prima negli anni ottanta (82-89), dove grazie a dismissioni e riorganizzazioni (cfr in buona sostanza andando un minimo ad intaccare quella pletora di lavoratori a scala mobile che hanno goduto del benessere tanto vagheggiato da populisiti e sovranisti di oggi nelle varie sfaccettature con le quali si presentano) aveva ricondotto i conti economici se non verso un vero attivo almeno verso una sostenibilità temporanea. E' bene ricordare infatti che negli anni settanta, quelli belli, dove gli operai contavano ed i politici abbassavano la testa , il gruppo presentava numeri da brividi con indebitamenti bancari e tassi di sostenibilità con mezzi propri che porterebbero al fallimento qualunque stato ne risultasse proprietario.
    La seconda dal 93 al 97 quando in seguito al processo di unificazione europea, che in quel momento non mi pare incontrasse barricate nell'opinione pubblica italiana, fummo costretti a trattare le aziende pubbliche alla stregua di aziende private. Per evitare crisi di insolvenza Beniamino Andreatta (non Di Maio, non Gualtieri, non Salvini, non Zingaretti né Renzi), un gigante rispetto ai nani attuali, si accordò con il commissario europeo alla concorrenza, Van Miert per una ricapitalizzazione pubblica dell'EFIM fornendo in cambio un impegno a stabilizzare i conti dell'IRI. La stabilizzazione ovviamente non poteva arrivare con aiuti di Stato (quelli che continuiamo ancora oggi ad avere sul groppone) e per questo di fatto con Ciampi e Prodi si arrivò alla dismissione dell'IRI.
    Bene quindi a questo punto chi ha avuto la pazienza di leggere queste informazioni potrà chiedersi che minchia c'entra l'Argentina con Prodi e l'IRI, e l'Europa.
    Per me c'entra eccome, a mio parere , ma evidentemente non per Almutanabbi, quella classe politica in quel contesto storico ha fatto l'unica cosa che poteva fare per evitare una deriva argentina di un paese che non era la Svezia o l'Olanda, con una tradizione culturale protestante fatta di regole e di rigore.
    I fatti ci dicono che con quell'andazzo economico di gestione della cosa pubblica non potevamo andare avanti e in quel momento avevamo due prospettive, o l'Europa oppure il default ed il crollo di una Nazione.
    Il resto è fuffa, non dico falsificazione, ma un mix ben bilanciato di decontestualizzazioni e interpretazioni parziali.
    All'epoca io c'ero, ero giovane ma non mi dedicavo esclusivamente allo sport più antico, in solitario o meno spesso in compagnia. Contro quei politici ed alcune di quelle decisioni manifestavo pure, ma avevo il vecchio vizio di leggere, informarmi, documentarmi per poi maturare delle opinioni.
    Leggere oggi che Ciampi era un massone e Prodi un uomo di merda, vedendo poi i politici con i quali abbiamo a che fare oggi, mi sembra veramente troppo.
    AB

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    1. Ahahahahahahahah! Addirittura l'Argentina.... L'Argentina???? Negli anni '90, tempo dello smembramento dell'IRI, stavamo andando verso il default?????? Boh, mi devo essere perso qualcosa, ma davvero eh. Mi metterò a studiare, prometto AB. Prodi è un uomo di merda in quanto spiffera oggi segreti importanti tirando in mezzo un morto, che evidentemente non può più replicare. Questi, dalle mie parti, si chiamano uomini di merda. Su Ciampi "massone quasi certo" (e non "massone", caro AB... cita tutto per favore), invito chi ha voglia di documentarsi e poi maturare delle opinioni (cit.) di fare poco sforzo e fare una rapida ricerca su internet. Altrimenti si sta parlando di "fuffa, non dico falsificazione, ma un mix ben bilanciato di decontestualizzazioni e interpretazioni parziali". Ah... non ti arrabbiare AB, ma quelle parole citate virgolettate sono state davvero dette da Prodi, io non c'entro niente. Lo so che è roba dolorosa, ma ce la puoi fare a riprenderti. Aspetta vai, te le ribordo: "A me che ero stato a costruire l'IRI, a risanarla, a metterla a posto, mi è stato dato il compito da Ciampi, che era un compito obbligatorio per tutti i nostri riferimenti europei, di privatizzare. Quindi si immagini se io ero così contento di disfare le cose che avevo costruito, ma bisognava farlo per rispondere alle regole generali di un mercato in cui noi eravamo. E questo non era sempre un compito gradevole ma l’abbiamo fatto come bisognava farlo".

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    2. Comunque sì, stavamo andando verso il default, immagino non avessi ancora un conto corrente quando ci beccammo una patrimoniale dalla sera alla mattina, ma evitare di leggere i bilanci dello stato e delle sue controllate non è che sufficiente a rimuovere la realtà di quegli anni e le conseguenze che paghiamo ancora oggi.
      ps ma lo hai letto il mio commento o ti sei solo fermato al titolo? Riprovaci dai, potrebbe aiutarti a trovare delle connessioni tra la fiaba che ti è rimasta nel cranio e la realtà che ha vissuto questo paese.
      AB

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    3. Meno male ora non si pagano le tasse. E non si rischia il default si sta bene, dai. Ti saluto così: ""A me che ero stato a costruire l'IRI, a risanarla, a metterla a posto, mi è stato dato il compito da Ciampi, che era un compito obbligatorio per tutti i nostri riferimenti europei, di privatizzare. Quindi si immagini se io ero così contento di disfare le cose che avevo costruito, ma bisognava farlo per rispondere alle regole generali di un mercato in cui noi eravamo. E questo non era sempre un compito gradevole ma l’abbiamo fatto come bisognava farlo". La verità ti fa male, lo so.

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    4. Ma perché AB, invece di arrampicarti sugli specchi liberal, non commenti a tono quanto riportato nelle virgolette? Lo leggi che l'uomo di merda si vergogna a dire ciò che dice? Lo hai visto in TV mentre proferiva queste parole? Lo scorgi quanto sia imbarazzato a svelare questa verità, quella che noi complottisti sovranità rossobruni fascisti stiamo sostenendo da anni? Niente da dire, quindi, sulle parole di Prodi? Guarda che è di questo che l'articolo parla. Ah, se non te le ricordi, te le rammento io: "A me che ero stato a costruire l'IRI, a risanarla, a metterla a posto, mi è stato dato il compito da Ciampi, che era un compito obbligatorio per tutti i nostri riferimenti europei, di privatizzare. Quindi si immagini se io ero così contento di disfare le cose che avevo costruito, ma bisognava farlo per rispondere alle regole generali di un mercato in cui noi eravamo. E questo non era sempre un compito gradevole ma l’abbiamo fatto come bisognava farlo".

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    5. Pensavo di averlo fatto. Il primo Prodi ha presieduto l'IRI con il mandato di risanarlo, vendendone tra l'altro già parecchi pezzi (ti dice niente l'Alfa Romeo?), il secondo con quello di smantellare un carrozzone ingestibile.
      La cosa incredibile è che tu e Sbarra crediate alla vulgata tanto di moda oggi delle varie consorterie o gruppi segreti (i vari Bilderberg, Soros, le lobbies giudaico-massoniche) che a cavallo tra anni ottanta e novanta hanno deciso di distruggere non la Francia, non il Belgio e neanche la Germania (che anzi hanno riunificato!), ma proprio l'Italia, magari perché gli stavamo sui coglioni. Per farlo ovviamente hanno mandato i loro uomini migliori, l'agente zero zero Ciampi o l'infiltrato Andreatta. Prodi era solo un killer.
      La realtà è molto più semplice, nel mondo esistono dei potentati economici (smantellateli voi due và) che operano con il solo scopo di fare soldi e per farlo speculano. Noi allora come oggi siamo l'animale più debole, quello più facile da azzannare, e lo saremmo comunque, sia dentro che fuori dal branco. Puntualmente e ciclicamente ci azzannano, ai tempi di Ciampi come in quelli di Berlusconi o di Salvini e Gonde.

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    6. No, non lo hai fatto. E non lo fai. Vabbuò, va bene uguale. Ma cosa dici (parlo per me) riguardo alle consorterie??? La penso pari pari a te (vedi ultimo periodo). Ma in più dico l'ovvio, ovvero che i potentati economici, fra l'altro, si sono serviti, per distruggere il possibile, dei politici che hai votato e che ti piacciono. Semplicissimo.

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    7. E' comodo affermare che tutti in Italia sono servi dei padroni, in particolare dell'UE. Eh no, caro AB ci sono cittadini e pure uomini politici (pochi peraltro) che non vogliono obbedire ai diktat esterni.
      Ti faccio un rapido excursus. Craxi si rifiutò di consegnare a Reagan un terrorista palestinese e finì devastato da Mani pulite (braccio operativo d'oltreoceano?). Berlusconi, martoriato dalla sinistra, nel 2011 fu costretto a dimettersi dopo un bombardamento a base di spread e dopo una lettera "minatoria" della Bce firmata da Trichet e dal nostro Draghi e una moral suasion dell'emerito presidente della Repubblica, Napolitano, comunista e massone, (chiaro no?), sempre ligio ai voleri dei super poteri internazionali). Berlusconi non andava bene ai signori di Bruxelles perché un po' di autonomia dell'Italia la pretendeva, per cui, tramite i sicari italiani, fu fatto fuori.
      Salvini, l'attuale capro espiatorio della sinistra, che deve sempre trovare il nemico da distruggere, visto che di suo ha solo l'odio verso chi non si genuflette ai suoi desiderata, ha manifestato palesemente la sua insofferenza verso l'Unione Europea ed è stato fatto cadere dal governo grazie agli intrighi orditi da Tria e da Conte. I due sgherri mascherati di Bruxelles hanno sabotato i nuovi indirizzi nei confronti della politica Ue che volevano ribilanciare a favore dell'Italia un po' di sovranità nazionale, per slegarla dall'abbraccio mortale di Germania e Francia che, chissà perché, si possono permettere di tutto e di più.
      Mi devi spiegare invece perché tutti gli esponenti della tua sponda politica, a partire da Prodi, Ciampi, Andreatta per finire a Renzi, Gentiloni, Letta e a quel bamboccione di Zingaretti non hanno fatto altro che prostituirsi a questa Europa del menga. Per cosa poi, per farsi infinocchiare un'altra volta come nel caso della procedura del Bail-in o come in quella del Salva Stati che verrà approvato, facendoci fare la figura dei cornuti e mazziati? E i danni di quelle politiche insnensate li pagano i cittadini, non i lor signori. Tu vuoi continuare a fare la figura del servo sciocco? Io no. E rivoterò Salvini, sempre che qualche magistrato di vostri non intervenga.

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  3. La strana coppia

    E' veramente uno spettacolo vedere Sbarra ed Almutanabbi cannoneggiare da levante e da ponente i miti del progressismo nostrano tardonovecentesco. Leggi i loro potentissimi elaborati ed inizi ad indignarti insieme a loro. Che schifo questi cattolici della Base, questi repubblicani azionisti, gentaglia. Non fa niente che rappresentassero il meglio che una nazione era riuscita ad esprimere uscendo da una guerra devastante, dopo un ventennio di dittatura da operetta. No, loro erano delle merde, dei massoni, loro hanno distrutto l'Italia, una grande Nazione (sig). Poi ti fermi un attimo e pensi che sì, i due si trastullano vicendevolmente titillandosi l'un l'altro, ma in realtà il poeta arabo cannoneggia pensando con nostalgia ai tempi passati, vagheggiando una nuova rivoluzione comunista, magari scevra dagli errori (orrori) del passato; l'altro invece spara avvinghiandosi ad una società cattolica che forse è esistita in tempi tristi e oscuri ma che oggi rappresenta solo una fiction sceneggiata nelle sue sinapsi. Quando chiedi dopo le loro intemerate quali sono i loro punti di riferimento, non ottieni nessuna risposta, magari Adinolfi o Salvini, la Meloni, Pappalardo, che ne so, qualcuno che possa rappresentare il Lefebvre del monte dei paschi oppure Corbyn, Rizzo oppure De Mossi, veramente non saprei chi, per il paladino dell'Autonomia Operaia che gestisce questo blog. Lupi che ululano alla luna, senza avere un'idea di dove andare e con chi andarci.
    AB

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    1. A me pare di essere stato più volte chiaro. Mi garba il PD. E ora anche Renzi.

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    2. Ehi AB, ma tutto quel casino per sapere chi voterò alle prossime elezioni politiche? Tranquillo, voterò Salvini, sempre che sia ancora vivo.
      Devo ammettere che davvero hai uno spiccato senso investigativo. Ebbene sì, confesso che prima di scrivere il mio pezzo sono venuto in quel di Siena ed ho concordato con il "truce" Al-Mutanabbi un D-Day micidiale contro il fronte progressista, secondo un piano strategico di sterminio. Però ho voluto preservare AB, per offrigli la possibilità di pentirsi per tutte le cazzate che scrive. Senza astio AB, ma in nome della misericordia bergogliana.

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    3. ... temi forse che si uccida con un overdose di colesterolo?...

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    4. «I proiettili in busta non mi fermeranno. Giù la testa coglione. Non fare il cinema che ti va di culo: una volta invece di spedirli li consegnavamo di persona...». Copyright di Enrico Galmozzi, ex terrorista nonché fondatore dell’organizzazione armata di estrema sinistra denominata Prima Linea, in un post su Facebook contro Salvini.
      «Salvini, in nome della bellezza e dell’intelligenza. Fai un gesto nobile. Sparati in bocca. Ps: prima o poi verrai appeso a un lampione, ne sei consapevole?». Così parlò l'anarchico Milanese Valerio Ferrandi, figlio di Mario, ex esponente di Prima Linea (e vai, siamo al famoso album di famiglia di Rossana Rossanda).
      «Salvini merda. Bastardo, bastardo. Uccideteli tutti, donne e bambini, così non ne nascono più. Uccideteli tutti». Quest'afflato d'amore è di due giovani immortalato in un video.
      Potevano mancare in questa lista di pace e fratellanza gli esponenti del partito più progressista che c'è, il partito democratico? "Male che vada prepareremo un altro cappio; lui qua è un pazzo pericoloso". Così, con riferimento a Salvini, un consigliere del Pd del Comune di Formigine, in uno slancio progressista di condivisione fraterna.
      "Ma sparati", affettuoso consiglio a Salvini da parte del Presidente Pd della provincia di Salerno.
      Buon appetito.

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  4. Questo blog ha acquistato grande vivacità e interesse con l'arrivo di Sbarra e AB e L'intermediazione di Almuta....piu' sociale e politica e meno Robur hanno innalzato il livello, ho il dubbio che questo piaccia a tutti i frequentatori , io ne sono soddisfatto...

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  5. Ciao Giacomo. Io di nuovo la ringrazio per i suoi simpatici interventi e apprezzo i suoi giudizi sempre pacati. Le "baruffe" tra me e AB, come Lei ha sottolineato, sono colpa di Al-Mutanabbi che butta i suoi semi deflagranti nel seminato di Wiatutti, scatenando scazzottate da saloon western. Senza morti e feriti, però.

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  6. È comunque un piacere leggere i pensieri di persone che ancora hanno voglia di elaborare e valutare la storia. A me umilmente pare che homo hominis lupus sia la chiavetta (!) di lettura per ogni stagione, ogni colore. Mi rintano nel mio cantuccio e mi chiedo cosa stia facendo Bentivoglio, sogno la maglia inquartata e i seggiolini bianconeri. Grazie a Wiatutti.
    Frate

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    1. Io invece sogno soltanto che la Robur vinca in casa e arrivi seconda in campionato ( non impossibile )poi, come già detto,l'arrivo di persone che parlano di politica e sociale valorizza il Blog altrimenti fossilizzato sul calcio e sulle polemiche relative a società e giocatori...

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    2. Beh, fossilizzato... Da ANNI qui si parla di TUTTO. Mi pare che "fossilizzato" non sia il verbo corretto. Per ciò che riguarda le polemiche, ripeto che si può saltare tutto ciò che non piace. Non cerchiamo di fare polemiche (non ci importa una sega della polemica), ma critica costruttiva, possibilmente argomentata. So che non ci siamo più abituati a sentirle le critiche argomentate, ma qui funziona così. La polemica non è mai stata fine a se stessa qua sopra.

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