Il canale youtube di wiatutti!

martedì 26 novembre 2019

La novella dello stento

Ci sono il Siena, il Pontedera e la Pro Patria... Sembra l’inizio di una barzelletta, ma purtroppo non lo è. Anzi, se fosse una barzelletta, sarebbe (controllate pure su Google) una: "Storiella spiritosa che si racconta per provocare il riso o si pubblica a scopo umoristico su giornali o riviste". E qui invece da ridere c’è ben poco!

C’è poco da ridere perché abbiamo riperso l’ennesima partita casalinga di questa stagione, aggiungendo alla nostra ghirlanda di schifezze domestiche un altro fiore, color cacca di cane e molto puzzolente. C’è poco da ridere perché La Novella dello Stento dura dal 4 di agosto, giorno di Siena-Mantova di Coppa Italia. E tralascio volutamente i play off dello scorso anno perché era un’altra squadra, guidata da un altro allenatore. Squadra, quella della passata stagione, che a differenza dello scorso anno aveva in rosa almeno tre giocatori capaci di far goal e che - assieme ad un fenomeno di portiere - compensavano alla grande le disfatte tragicomiche dell’attuale difesa colabrodo. Reparto che è stato rivoluzionato all’alba di questa stagione, ad eccezione del gemello diverso D’Ambrosio, terzo mistero di Fatima della recente storia bianconera targata padroni liguri. Com’è possibile che nonostante la galleria di orrori commessi negli ultimi tempi sia ancora titolare? Le cose sono due: o è un raccomandato con qualche zio Cardinale, oppure quelli in panchina sono peggio di lui. E allora non me vogliano i vari Romagnoli, Buschiazzo, Attila Flagello di Dio Varga, perché se stanno così le cose e D’Ambrosio è il bigonzo più bello di tutti fichi, allora c’è poco da lamentarsi. Ed infatti un bel prolungamento di contratto fino al 2040 lo hanno fatto a lui, mica ai suddetti; pertanto io mi fido della società e del suo DS. 
Ecco, c’è poco da ridere anche di quest’ultima affermazione. Perché non è affatto vero che la principale carenza della Robur sia sul terreno di gioco, no no. La lacuna più grande ed evidente va ricercata tra le poltroncine della tribuna d’onore: ci manca un direttore sportivo, perdindirindina! Vale a dire una figura capace di capire di calcio, parlare con il Mister, valutare costi benefici di ogni acquisto/cessione e allestire la meglio rosa possibile con il budget a disposizione. Cose tutte prontamente disattese dall’attuale gestione, altrimenti non si spiegherebbero i motivi di un triennale a Guberti o quelli che hanno portato all’affaire Bentivoglio, giocatore rinchiuso dentro ad un congelatore da mesi, primo caso della storia calcistica di ibernazione di risorse preziose, che al contrario, nel caso di scelte dannatamente più ovvie - perché Bentivoglio altro non è che l’ennesimo centrocampista di una lista infinita - potevano essere utilizzate per tentare di trattenere Gliozzi, Cianci o magari cercare qualche altro pezzo bono. Perché francamente, seppur vero che Guidone è meglio di Polidori, siamo veramente a scegliere il male minore, come alle elezioni politiche dentro alla cabina elettorale. Ma poi siamo sicuri che Vaira a Monza avrebbe vinto il campionato? Risposta: Vaira a Monza non l’avrebbero fatto entrare nemmeno dalla porta del convento! 
Nella pantomima della conferenza di fine partita, a questo giro è toccato al Direttore Generale fare da protagonista alla solita recita. A tal proposito, prima di entrare nel merito della questione, mi chiedo: ma una società che in organico ha già un Presidente, un AD e un DS, che se ne fa di un DG? Misteri dell’economia applicata al calcio. Che poi il nostro Direttore una cosa doveva fare: vincere la guerra con al Federazione e farci sedere alla tavola imbandita della Serie B (e invece…), altro che rilasciare dichiarazioni copia/incolla esattamente identiche a quelle lette in precedenza dagli altri individui sopra indicati. Abbiamo dominato e la sconfitta è difficile da spiegare: già detto! La squadra è forte e farà un gran campionato: già detto! Se stiamo uniti arriveremo in alto: già detto! (E poi comunque in campo non ci vanno i tifosi). Anna è sola: già detto! (E la colpa di chi è? Prima ha fatto piazza pulita e poi adesso vorrebbe aiuti?). Vaira è un bravo DS: non solo l’avete già detto, ma questa è anche una bella cazzata. E oramai se ne sono accorti tutti. Con Nelso Ricci, tanto per fare un esempio, queste cose non sarebbero mai successe. 
A proposito di Nelso Ricci, nel festeggiare i 115 anni del Siena, compleanno assurdo, dato che normalmente si va di 10 in 10, non avete avuto il sospetto di esservi dimenticati qualcuno di veramente importanti per il SIENA, per SIENA e la sua storia tutta? Meno male ve l’ha rammentato Papadopulo. Ci arrivate da soli, geni incompresi, oppure ve lo devo scrivere? Non lo faccio solo perché il suo nome non dovrà mai essere accostato alla Robur attuale, soprattutto quella della stagione in corso, durante la quale La Novella dello Stento che dura tanto tempo ci sta coprendo di ridicolo in ogni angolo dello Stivale. Siamo approssimativi e superficiali: fa talmente schifo la qualità media delle squadre del nostro girone, che ci stiamo bellamente appiattendo verso il basso, spalmandoci sul fondo del paiolo durante le partite in casa. E fatti salvi quei lampi di luce lontani da Siena (costante molto sinistra, alla stregua delle debacle interne), il resto è soltanto noia, rabbia e malinconia. Mix perfetto per chi vorrebbe lo stadio vuoto e silenzio, perché se è vero come è vero che i soldi li mette il padrone e fa come gli pare, quelli del biglietto li caccia il tifoso e di questo passo - statene certi - la fila al botteghino sarà sempre più corta. Contenti voi...

Robur Siena - Pontedera: 0 a 1. E nella tristezza di un buia domenica di novembre, foglie per strada e rami secchi puntati verso il cielo nuvoloso, ci lasciò anche il maxi schermo, ultimo feticcio del bel tempo che fu. Pora Robur, che pena mi fai. Almeno una volta si offendeva l’arbitro. Adesso anche questo piacere ci hanno tolto: ci si fa male da soli. Ma tutto va bene.

Robur Siena - Teramo (Coppa Italia pistacchio e nocciola): ben tornato piccolo Pietro! Non sai quanto ci manchi!

Che bello è, quando esco di casa (ma non vado allo stadio…)!


Mirko

2 commenti:

  1. Raramente ho letto un pezzo che potrei condividere al 100% come questo. Aggiungo che, personalmente, apprezzo e stimo chi ammette i propri errori, ecco la puntata che stavolta è toccata al desaparecido Derenzis è l'ennesima prova di come non ci sia la minima traccia nemmeno residuale di aurocritica. Almeno per il lato della gestione sportiva. La squadra è costruita male, il vulnus sta lì. I giocatori si impegnano. E non c'è Contini che fa un miracolo a partita, Confente non è male ma non è ancora a quei livelli. Peraltro due anni fa sarebbe bastato anche Confente al posto di Passatoia per andare in B noi, non il Livorno

    RispondiElimina
  2. Forse in B non ci siamo voluti andare e forse eh dico forse non ci vogliamo andare nemmeno ora... Ormai lo vede anche un cieco

    RispondiElimina