Siena è una grande città assai particolare, onusta di gloria passata e visceralmente attaccata alle sue tradizioni, alcune delle quali vengono venerate e custodite come un tesoro preziosissimo ed unico da tutelare nei confronti dei foresti, considerati alla stregua di usurpatori indegni di respirare l'aria magica della città.
Naturalmente a Siena è di casa la gens senensis, la quale sa esprimere arguzia, intelligenza e spirito battagliero. Mi pare di poter dire però che negli ultimi settantacinque anni sembra venuta meno la vis pugnandi, a fronte dell'acuirsi di un Sistema fondato sull'acquisizione del consenso tramite favoritismi e regalie. Alle prese con un regime totalitario soffice imperniato su un partito despota, la Città ha saputo opporre solamente un conformismo misto ad una ignavia tale da renderla impotente e muta.
C'è chi dipinge Siena come città omertosa, che pur conoscendo nome e cognome dei responsabili del sacco della città, si è guardata bene dal denunciarne le malefatte, trincerandosi invece dietro un silenzio complice.
Io, che ho seguito pro domo mea le vicende del Monte dei Paschi, non posso fare altro che confermare come l'omertà di una intera Città abbia potuto permettere la distruzione di una banca e di tutto il mondo ad essa collegata. Morte fisica e, cosa ancora peggiore morte morale, con lo spettacolo rivoltante del capovolgimento della verità dei fatti. In particolare, con un gioco di prestigio operato dagli stessi interpreti dello sfascio, abbiamo assistito allo spettacolo indegno per cui l'omicidio del povero David Rossi è stato derubricato a comodo suicidio, con spregio degli affetti feriti della Famiglia.
Non sarà facile per Siena recuperare dignità e credibilità. Ma allora, è morta anche la speranza?
Il Libro della Genesi narra di un incontro di Abramo con il Signore, che ha intenzione di distruggere Sodoma per i suoi peccati. Il profeta, con grande sagacia, sa prendere per il verso giusto Dio implorandolo di trattenersi dal farlo, argomentando che potrebbero esserci dei giusti in mezzo agli empi della città. Così, partendo dal numero di 50, a mano a mano scantona fino a 10, riuscendo in tal modo a frenare l'ira del Signore.
Mutatis mutandis, possiamo dire che l'onore di Siena è stato tenuto in alto da pochissimi personaggi, cioè da coloro che possono vantare di avere le vesti candide essendo stati provati nel crogiuolo delle lusinghe e delle minacce del regime.
Io non conosco personalmente Al-Mutanabbi (in foto. NDR), ma da quello che posso aver capito frequentandolo nel suo blog mi sono fatto una certa idea del personaggio. Premetto che io nutro il più grande rispetto, la più sincera ammirazione nei confronti di chi ha saputo conservarsi libero nel tempo del dominio del Pensiero Unico senese e credo che il Nostro possa vantare a pieno titolo quel merito. Ne considero una prova il fatto che continui ad offrire l'ospitalità di Wiatutti a chiunque, sia all'aderente all'arco costituzionale che a quello extraparlamentare, sia a chi si professa cattolico o agnostico, ateo compreso. C'è da dire poi che non si accontenta dei commenti ai suoi interventi, perché è talmente masochista da “pretendere” contributi diretti da parte dei lettori in forma di pezzi. Contento lui, io ne approfitto. Ma ciò che mi fa particolarmente piacere è il constatare che pur essendo le mie idee di riferimento, almeno in parte, irriducibili alle sue (metto la clausola di salvaguardia “credo”, visto che non ne ho la certezza assoluta), non ha mai fatto obiezione alcuna ai miei scritti (che di solito sono vergati con la clava), pubblicandoli fedelmente. Anzi più sono categorici, in nome di una dialettica senza fronzoli e senza maschere - quello che lui chiama “stile wiatuttiano” - e più sparano contro le sue idee, lui se ne bea. Strano davvero quell'Al-Mutanabbi. Lui frequenta (“credo”) un'ideologia irriducibile alle mie convinzioni, eppure gli viene naturale dare visibilità a idee come le mie, che sono considerate oggi roba da buttare al macero, dimostrando una non comune sensibilità di rispetto per tutte le opinioni. E questo ne fa sicuramente un eretico del suo sistema di idee.
Sono lieto di constatare che all'interno di Siena esistano dei sani anticorpi. Ma una persona da sola non basta, così come non sono sufficienti gli esempi di pochi altri uomini liberi e coraggiosi che hanno dato prova di indipendenza quando tutti gli altri si inchinavano ai potenti. Mi permetto di dire che è ora che i senesi tutti rimettano a nuovo il libero arbitrio, vigilando, perché il vecchio regime è sempre vivo e vegeto e imparino a dire NO alle sue lusinghe e ai suoi doni avvelenati.
Le Leopoldelle con miei due compari di (s)ventura? Perché no Al-Mutanabbi, con una precisazione. Io non sono in grado di tenere conferenze o fare discorsoni, ma se c'è da raccogliere pomodori o uova fresche per qualche mia intemerata politicamente poco corretta, ci sto. Scambiare idee con il Buono e il Brutto, magari inframezzate da qualche urlo genuino, la considererei una piacevole occasione di incontro. Certo che se potessi in quell'occasione leggere alcuni estratti degli interrogatori resi in Procura dai politici senesi e dai manager apicali del Monte dei Paschi, verrei su solo per quello. Ti garantisco che assisteremmo ad uno spaccato al fulmicotone del mondo politico-finanziario che ha annichilito la banca.
Per finire, approfitto dell'occasione per dirti che sono io ringraziarti Al-Mutanabbi, perché mi permetti di sfogarmi, preservando così la mia funzione gastroenterica. Mai come oggi gli spazi di manifestazione del libero pensiero stanno diventando tanto preziosi, a fronte di un formidabile apparato di guerra che il Pensiero Unico mondiale sta approntando per condizionare e censurare ogni opinione dissenziente.
In fondo, Wiatutti è un'oasi di libertà!
Marco Sbarra

Wiatutti per me è diventato un'oasi di libertà, come pochi altri. Onore e merito ad Almuta. Ci siamo giovati tanti anni dell'isolamento cui Siena era sottoposta, un paradosso. Appena siamo stati attaccabili ci hanno fatto a pezzi, grazie ai traditori e ai servi sciocchi. Se ne riparla tra un cinquecento anni, se il genere umano esisterà ancora.
RispondiEliminaCecco da Ravajano
Grazie da parte della redazione di Wiatutti (che non esiste). E grazie anche al sig. Sbarra, che tanto ci elogia. Ma io sono un po' perplesso, su alcuni punti, che vi elenco. 1) Come scritto 1000 volte, questo è un foglio bianco che va riempito. Non si applica alcun tipo di censura, al massimo ritocco se c'è qualcosa da correggere in ambito grammaticale (per mia deformazione). Si richiede un intervento di coloro che hanno qualcosa da esprimere sullo scibile umano - ebbene sì, qui siamo tuttologi e pensiamo che non ci vogliano tessere professionali per esprimere una opinione argomentata sugli ambiti del sapere umano - e ci garba assai tutto ciò che crea contraddittorio, ovvero ciò che a noi ci quadra poco. 2) Quanto sopra per me è e deve essere la normalità. Senza paura, timori o altro. 3) Fa strano che sia gente non folosa a scrivere e commentare di più, invece che tutti noi, che per anni abbiamo (giustamente) denunciato il fatto che la comunicazione cittadina fosse in qualche modo drogata. 4) Ogni spazio vuoto viene occupato da qualcos'altro, lo dice la natura e le regole della fisica che ci circondano. Per cui, lasciare che altri invece che noi intervengano fa sì che in qualche maniera demandiamo ad altri ciò che sarebbe anche di nostra competenza. 5) Scrivere fa bene all'uomo, è un esercizio fondamentale, perché scripta manent. Morale: approfittiamo di Wiatutti, se se ne ha la voglia.
EliminaFiascum orror vacui, e co' quello e co' vani discorsi conseguenti e susseguenti c a sienina si riempie il vuoto sotto vuoto spinto di cervello .
RispondiEliminaAl muta seguita indefesso a tirar (come direbbe i' vignali) le fave al muro sperando
che crescano, sappia il bon al che in caso......crescerebbero comunque solo fave.
Nb. i suoi vani paesani partecipano ai commenti essenzialmente su' tre argomenti
palio robur mensana.
Il novello sisifo perde il ranno e l tempo (vignali) a lavar la testa a ciuchi.
Tozzi l aveva inteso ...e scritto.
palio mensana robur costoleccio
e fiaschi da sgrondare com' e' noto
son le passion dei van teste di leccio
leccio bacato e quindi drento voto
riempito all orlo col vino de' fiaschi
sienina fin dal tempo piu' remoto
nell uso di ragione inciampi e caschi
caschi nel vano e li bene t insogli
a frequentar sanesi donne o maschi
la cosa facilmente tu la cogli
teste di leccio legno bono a poco
ne' archi ne' mobili ne' intagli
bono soltanto da' butta' ni' foco
legno da stufa forno e pe' la brace
bono pe' i pizzaiolo e per i' coco
silente brucia e senza scoppi tace
gente ch intende male o poi pochino
fu' messa in fin da gente piu' sagace
e termino' su' storia a montalcino* *monte elcinum ovvero monte dei....lecci
nome omen.
Saluti e stima al poeta ......del e nel deserto almuta
manunta
Oh, buongiorno Manunta! Per un momento mi ero anche spaventato, non sentendoti più. Ok per tutto sopra (boh...), ma una domanda secca: SE TANTE VOLTE SI ORGANIZZASSE UNA LEOPOLDELLA SQUILIBRATA, CI SARESTI O NO INSIEME A AB E SBARRA?
EliminaCheddi' ,ma il tema???
Eliminala parola ai foresti??
Oppure un vorrai mica annunciare la tua scesa in campo?
manunta
Manunta, le tue scudisciate ai senesi sono, come sempre, taglienti e brillantemente briose, ma in fondo credo che siano come scappellotti del bonus pater familias a quei figlioli che invece di assumere le proprie responsabilità, preferiscono gigioneggiare e divertirsi tutto il giorno di qua e di là.
EliminaCerto è che se Siena si fosse un po' meno dedicata al panem et circenses, sapientemente erogati dalla corte dei miracoli che ha sgovernato la Città, per interessarsi ogni tanto del governo della cosa pubblica, sicuramente la fine della storia avrebbe avuto un esito meno doloroso.
Però, ricorda Manunta, almeno 10 giusti esistono a Siena.