Il 7 giugno 2021 il CTS affronta un importantissimo argomento tecnico: la possibilità di impiegare per la seconda dose di vaccinazione, per chi si era bucato con AstraZeneca, una dose di Pfizer.
E che problema c'è? Anzi, meglio.
Di questo discutono gli Esperti del CTS, fino a quando la parola va a Sergio Abrignani (fra l'altro direttore del Dipartimento di Immunologia e Virologia della Chiron Vaccini a Siena dal 1993 al 1999). Il quale, fra le ragioni che sostengono tale ipotesi vaccinale, indica anche un problema di sicurezza.
Già, perché da qualche giorno Camilla Canepa è sul filo della morte in un letto di ospedale, a causa del siero AstraZeneca inoculatole poco tempo prima. Camilla morirà qualche giorno dopo, ma la notizia, sebbene scansata dalle ore di discussione all'interno del CTS, stavolta non può essere eliminata del tutto. Sentiamo Abrignani: "Oggi avete letto nei giornali di quella ragazza che sembra essere messa male con la trombosi dei seni cavernosi cerebrali, ha ricevuto AstraZeneca".
Ancora qualche chiacchiera tecnica e poi ancora Abrignani torna sulla questione della sicurezza, "perché soltanto una ragazza che muore a 25 anni, una soltanto, sapendo che le si poteva dare come seconda dose RNA... insomma... Io mi sentirei molto più confident a suggerire per motivi di sicurezza - ora so che sarebbe la pietra tombale se noi lo scriviamo però in qualche modo va detto - perché, insomma, quello è un vaccino che è vero che oggi sappiamo curare (gli diamo immunoglobuline G, i corticosteroidi), però ogni tanto qualcuno morirà nonostante immunoglobina endovena perché magari stai in un centro che se non se ne accorge in tempo, gli danno l'eparina, come hanno fatto con questa ragazza e la fanno secca".
E la fanno secca...
Ora, al di là del linguaggio crudo di Abrignani (ma gli Esperti possono dire tutto, per cui non c'è problema), nel suo discorso paiono essere presenti un po' di problemi.
Anzitutto - con una ragazza in fin di vita - un grande problema è dire la verità sul vaccino (ovvero che fra gli effetti avversi può anche esserci quello della morte), perché sarebbe “una pietra tombale”. Per quel vaccino in particolare (AstraZeneca), per i vaccini in generale e per la campagna vaccinale complessivamente. Già, perché se i milioni di decerebrati che succhiano la verità dai servi dell'informazione avessero sentito al tempo che per diretta colpa del vaccino anche una sola vita umana era stata spenta, chissà se i buchi sarebbero stati frequenti oppure no. Chissà Speranza come l'avrebbe presa. Chissà le industrie farmaceutiche... chissà. Sta di fatto che pietra trombale non ci fu, dato che, dopo due giorni, il tempestivissimo intervento del tisico sul CTS avrebbe affossato ogni ipotesi di far emergere il problema.
Poi c'è la questione del vaccino… che si sapeva come curare! Rileggete bene ciò che dice Abrignani: "un vaccino che è vero che oggi sappiamo curare (gli diamo immunoglobuline G, i corticosteroidi)". Cioè... io mi fo un vaccino e la medicina sa come "curarlo"??? Ok, quindi, se ancora le parole hanno un significato, dato che in medicina si cura una malattia, vuol dire che secondo Abrignani il vaccino può causare una malattia, che comunque la medicina aveva imparato a curare? Beh, parrebbe proprio così...
Ed infine c'è un ultimo problema (possiamo chiamarlo problemone?), ovvero che, se puta caso la persona danneggiata da vaccino fosse capitata in un centro dove invece la prassi della cura non fosse stata ben conosciuta, sarebbe successo come per questa ragazza, "la fanno secca".
Oh, d'altronde è normale, "ogni tanto qualcuno morirà"...
Qui non c’è nessun dialogo onesto. Solo un attacco costruito su insinuazioni, ignoranza e manipolazione emotiva. Si prende una tragedia vera, la morte di Camilla Canepa, e la si usa come arma ideologica contro tutto: contro i vaccini, contro la medicina, contro la scienza. Ma se dopo cinque anni l’unico caso di cui si parla è ancora Camilla, allora è evidente che si tratta di un caso eccezionale. E se un caso su milioni basta a sostenere un’intera teoria, siamo nel campo del fanatismo, non della logica. La reazione avversa che ha colpito Camilla è stata rarissima. La scienza non l’ha nascosta, l’ha riconosciuta, studiata, e ha cambiato i protocolli. È così che funziona il metodo scientifico: corregge, non censura. Solo chi non sa nulla di medicina può scandalizzarsi se si parla di come trattare un effetto collaterale. I farmaci hanno rischi, sempre. Anche un antibiotico può uccidere. Eppure li usiamo perché il beneficio supera enormemente il pericolo. I vaccini anti-COVID hanno salvato milioni di vite. Questo è un fatto, non un’opinione. Quanto al linguaggio crudo usato in ambito clinico, solo chi non ha mai messo piede in un reparto può fingere di non capire. Non è cinismo, è realtà: chi ha visto morire persone ogni giorno impara a parlare in modo diretto, senza fronzoli. Isolare una frase per farla sembrare disumana è solo un altro trucco per colpire l’emotività di chi legge. Chi ha ancora qualcosa da dire, lo faccia con dati, studi, evidenze. Non con rabbia travestita da pensiero critico. Usare la morte di una ragazza per sostenere un’ideologia è immorale. E soprattutto, è un insulto alla sua memoria.
RispondiEliminaEeeeh lo so, è un periodaccio... Ho ancora 600 articoli da scrivere sul tema
EliminaNon vedo l’ora di “arrostirli” uno per uno — anche perché la coda è breve: sempre gli stessi, sempre con gli stessi due casi riciclati dal 2021 come se fossero le Tavole della Legge. Un’intera scienza screditata in loop eterno da un aneddoto e mezzo. Davvero potente come argomentazione… quasi quanto un commento su Facebook con font tutto maiuscolo.
EliminaHai capito, castagno arrostisce anche, altro che il Daitan 3! Se gli levano la linea internet castagno gira in tondo
EliminaRosicare pallido e assorto
Eliminapresso un rovente muro d’orto,
censurare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosa formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
m entre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia
Bravi Attilio, questa è bellina. Poi magari chissà, un giorno ci si conoscerà anche di persona…
EliminaLeggo solo ora… “arrostire” gli articoli… AHAHAHAHA
EliminaIl mondo ha un bisogno disperato di veri poeti
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