Giorgio... Giorgio... Oh Giorgio... Giorgiooooo.... Oh Giorgio, dio m%&$£/, lo spengi questo microfono?
Il giorno 11 giugno 2021 il Cts si riunisce. Siamo al giorno dopo la morte della povera Camilla Canepa, ammazzata da reazione avversa da vaccino. Della Canepa non si fa alcuna menzione (ovviamente, è un fatto che non deve esistere), i burocrati travestiti da scienziati stanno discettando di curve epidemiologiche, di qualità dell'aria e di contagi nei mezzi pubblici. Parlano un po' tutti, il clima è rilassato.
Al minuto 55.15 capita l'imponderabile. Giorgio Palù, direttore di AIFA, molto probabilmente si toglie le cuffie e risponde ad una telefonata. Problemino: si dimentica il microfono acceso.
Palù: "Buongiorno, spengo un attimo. Sono nel CTS. Ecco, io avrei piacere ad incontrarla".
Locatelli: "Giorgio, hai il microfono aperto, ti stiamo ascoltando, per cortesia chiudi il microfono".
Palù: "Così anche per riferirle che era una decisione presa anche in linea con gli altri Paesi europei, AstraZeneca e Johnson & Johnson per analogia non si faceva sotto i 60 anni. Ci son pressioni che non capisco sia per portarla più bassa AstraZeneca che Johnson & Johnson nelle donne sotto i 60 anni, è pericoloso. Gli dico la verità, glielo dico perché sia uno per la responsabilità perché il CTS in questo momento dà un parere e un morto ci verrebbe anche imputato e credo che ho espresso il mio parere anche come virologo e non mi sento di tornare indietro ecco per qualche insistenza o desiderata ministeriale. Ecco, volevo dirglielo questo".
Panico fra i burocrati collegati. Qualcuno si mette le mani in testa, qualcuno ride (amaramente), altri si innervosiscono. E' il caso della Caporale del CNR, seduta da solo davanti al pc con mascherina d'ordinanza.
Caporale: "Potete staccare l'audio della regia per favore, possiamo staccarglielo con delicatezza e ricollegarci, ok?".
Palù: "Ma sai in Francia e in Germania 60... Johnson & Johnson...".
Caporale (indispettita ma mascherata): "Non capisco perchè la regia non riesce a chiudere il microfono francamente. Presidente chiedo, io mi scollego però... non è comprensibile... nei confronti dei colleghi. Scusatemi, io mi scollego". Si scollega.
Abrignani: "Che vogliamo fare, scusatemi"
Palù: "Ecco, è questa che stiamo prendendo, sia come AIFA l'abbiamo presa e devo dire che..."
Abrignani: "Che dobbiamo fare? Ci scolleghiamo tutti? Io sono collegato".
Palù: "Anche come ente regolatorio... l'ho portata io, l'ho portata io, quindi questa sicuramente siamo tutti d'accordo, il problema è quell'altro, ecco".
Abrignani: "Giorgio sei collegato, ti stiamo sentendo".
Locatelli: "Giorgio sei collegato".
Alla fine i burocrati si scollegano e dopo qualche secondo la riunione ricomincia (burrascosamente, come forse vi racconteremo in altro articolo).
In sintesi, cosa è successo? Palù, contrario a somministrare un vaccino al di sotto dei 60 anni di età, sia per responsabilità personale e professionale, sia per responsabilità legate a pareri che provenivano dal CTS, cacandosi un po' addosso per la morte il giorno prima della Canepa, dice al suo misterioso interlocutore al di là del telefono di avere avuto pressioni da parte del Ministero della Salute (quello di Speranza), evidentemente per abbassare al di sotto dei 60 anni il dosaggio del siero, per non intaccare il "clima fantastico" (con morti) che il tisico sosteneva esistere in quei giorni.
Altro ragionamento che ci viene da portare alla discussione. Quello di Palù è evidentemente un incidente, una anomalia lungo un percorso. Ecco, che tipo di percorso era quello dentro il CTS? L'impressione, alla luce appunto dell'incidente e dei video e dei verbali che sto leggendo integralmente, è quella di essersi trovati davanti a una banda di burocrati brancolanti nel buio, con pochissimi dati a disposizione su sicurezza ed efficacia, che, pur citando continuamente le "evidenze scientifiche", ognuno per il suo settore, tiravano a coprirsi il culo per non avere responsabilità alcuna in quella che già si stava prefigurando come una grossa tegamata, usando cauti equilibrismi per non scontentare Speranza e - chissà - le case farmaceutiche. Davanti alle telecamere, nello snocciolamento giornaliero dei morti e dei contagiati, il CTS all'unisono diceva che i vaccini erano efficaci al 100%, parlava di immunità di gregge, sicurezza totale, ecc. Nelle riunioni, soprattutto dimenticandosi un microfono acceso, discutevano come equilibristi soprattutto del come non frenare la somministrazione nonostante scarsa efficacia e gravi problemi medici.
La neo Scienza smascherata.
Ma certoooo! , un fuori onda è la prova che la scienza è corrotta, il sistema è marcio e i burocrati indossano i camici con la pistola in mano. Per fortuna abbiamo te, armato di tribunali paralleli e microfoni dimenticati, a “liberare la verità”. Vorrei farti un applauso, ma mi trattengo per il decoro. Facciamo un po’ di chiarezza, basandoci sui fatti:
RispondiElimina1. Il famoso fuorionda: Sì, c’è. Indirizzato all’11 giugno 2021, giorno dopo la tragica morte di Camilla Canepa. Il professor Giorgio Palù, all’oscuro del microfono ancora aperto, ammette pressioni esterne da parte del Ministero per estendere l’uso di AstraZeneca anche alle fasce under‑60.   Questi non sono segreti rivoluzionari: sono dissensi in un sistema democratico, intrisi di dubbi scientifici e pressioni politiche in condizioni di emergenza.
2. Il contesto scientifico reale: Mentre il fuorionda fa scalpore, mai una linea per censurare la narrazione. Anzi, la raccomandazione finale fu prudente: evitare AstraZeneca e J&J sotto i 60, adeguandosi alle evidenze cliniche e ai protocolli europei.  
3. Responsabilità e cautela vs. cospirazione: Il CTS non si “nascondeva”, parlava di rischio/beneficio, riconosceva i dubbi espressi da paletti etici e medici nei verbali e nei video. Questo è metodo scientifico in azione, non copertura.
4. Il contano i risultati, non i fuorionda: La campagna vaccinale in Italia ha ridotto ricoveri e morti, secondo studi seri. I tamponi non sono stati fatti per creare panico, ma per monitorare. I vaccini non servivano a “non disturbare l’opinione pubblica” — erano strumenti salvavita.  
Detto in altre parole, smetti di vedere cospirazioni in ogni parola fuori posto. E’ normale che, in tempi di crisi, emergano tensioni tra scienza, politica e opinione pubblica. Ma uno scienziato che ammette pressioni non dimostra che la scienza è corrotta, bensì che la scienza ha umanità: dubbi, etica e ricerca del miglior compromesso.
Quindi, no. La neo‑scienza non è smascherata. È proprio attiva, dibattuta, trasparente — e perfino imbarazzante quando uno scienziato si dimentica di disconnettere il microfono.
Ma non sentirti solo nella tua battaglia contro i microfoni: ti regaliamo supporto nella prossima critica, basta che sia basata su evidenza, e non su drammi audio.
Periodaccio eh...
EliminaConsiglio a tutti di vedere ANDOR..... il mondo spiegato bene
RispondiEliminaFinalmente una serie come si deve nel mondo di Guerre Stellari distrutto dalle puttanate woke e liberal
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