Il totalitarismo in Romania

Oh, ve lo ricordate il voto annullato a fine novembre in Romania per chiare influenze putiniane? Ecco, sono arrivate le prove.

Prove che fornisce l'ANAF (Agenzia Nazionale dell'Amministrazione Fiscale romena), da sempre notoriamente profonda amica di Putin. E prove che dimostrano che a pagare la campagna birichina di Georgescu su TikTok ha stato... il PNL (Partito Nazionale Liberale), profondamente pro UE!

Oh poffarbacco... C'è qualcosa che non quadra, mi sa.

Ebbene sì, pare proprio che i soldi siano arrivati dal PNL con il coinvolgimento della Kensington Communication, azienda di consulenza che ha pagato 130 influencer ad hoc.

Ok, quindi dove sta l’intervento russo che ha di fatto distrutto una tornata elettorale? Non c'è, semplicemente.

Quindi... La Corte Costituzionale romena annulla una elezione presidenziale per presunta ingerenza russa quando non ne esiste la minima prova. Anzi, la campagna di TikTok è stata ufficialmente promossa dal partito europeista PNL, il cui reale intento era presumibilmente quello di promuovere Georgescu per rubare voti al candidato di Allenaza Per l'Unione dei Romeni, Nicolae Simion e permettere al candidato del PNL di arrivare secondo e quindi andare al ballottaggio. La campagna tuttavia sarebbe sfuggita di mano ai promotori per dare la massima visibilità a Georgescu (???), secondo una non chiara interpretazione della Corte Costituzionale.

Noi continuiamo a proporre sempre lo stesso metodo, che funziona bene e taglia il male alla radice: prendete un finto psicopatico e sparate al candidato indesiderato, uccidendolo. Negli USA lo hanno fatto tante volte, niente di grave è mai successo ed anzi la gente è contenta. Si spende meno e si evitano clamorose figure di merda come questa che abbiamo raccontato.

Tanto la vicenda risulta imbarazzante per l’Occidente liberal in putrefazione che il più fascista di tutti, Paolo Mieli, si è detto “sconvolto” dell’accaduto: “Ragazzi siamo seri, è la prima volta che facciamo finta di non vedere che delle elezioni sono state abolite. Chi si dice liberale non può ignorarlo. Io mi vergognerei se non dicessi queste cose pubblicamente”. E ragazzi, per fare schifo a Mieli…

Aggiornamento finale. Le elezioni sono state rimandate a maggio. Bene, ci sono ben 5 mesi per far apprendere ai cittadini romeni come votare. Con le buone ma soprattutto con le cattive.