Il canale youtube di wiatutti!

mercoledì 28 giugno 2023

Mario vuole la guerra

"La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti. Essa già trasvola ed accende i cuori, dalle Alpi all’oceano indiano: vincere! E vinceremo!".

Parole drammatiche quelle pronunziate dal dittatore Mario Draghi il 10 giugno 1940, che rappresentarono la dichiarazione ufficiale di guerra dell'Itaglia fascista. Come? Ah, non fu Mario a urlare queste parole? Madonnina, ho sbagliato... Scusate eh, ma fra mostri, ho scambiato persona.

No, Mario ha detto così al MIT di Boston esattamente 83 anni dopo: "Non c’è alternativa per gli Stati Uniti, l’Europa e i loro alleati se non garantire che l’Ucraina vinca questa guerra, o per l’Ue sarà la fine". Oh, mi scusate se vi dico che non ci vedo grande differenza? Ecco perchè mi sono confuso...

Ok, Mario è stato più avveduto nell'uso di certi termini ed ha messo meno enfasi nel suo discorso, spiegando che vincere è necessario a respingere l’aggressione russa e per difendere la democrazia europea (ricordatevi: chi è l'aggredito e chi è l'aggressore?), ma i punti di contatto con l'urlo mussoliniano mi paiono palesi.

C'era una volta la Costituzione itagliana che recitava, all'art. 11: "L’Italia ripudia la guerra come… mezzo di risoluzione delle controversie internazionali", ma ormai la carta costituzionale, da qualche anno a questa parte, è andata in cavalleria, avendo subito interpretazioni surreali. La guerra, secondo Mario ed i liberal del mondo anglosassone, durerà molto tempo, per cui occorrerà preparare gli Stati e i popoli ai sagrifizi che essa richiederà.

Perché, sostiene Mario, dato che la UE ha sbagliato assai, ora ha una sola chance di vita: sconfiggere la Russia e abbattere Putin: "I valori esistenziali dell’Unione europea sono la pace, la libertà e il rispetto della sovranità democratica ed è per questo che non c’è alternativa per gli Stati Uniti, l’Europa e i loro alleati ad assicurare che l’Ucraina vinca questa guerra". Non esiste alternativa. Anche a costo di "un conflitto prolungato al confine orientale dell’Europa". Una vera e propria dichiarazione di intenti di uno che in Europa ha sempre contato parecchio.

In ballo, molto al di là dei valori esistenziali (che non interessano a un cazzo di nessuno, meno che a tutti interessano a Mario), c'è semplicemente la permanenza dell'Occidente nel ruolo di monopolista mondiale del potere politico, militare, economico, finanziario e diplomatico. Insomma, ciò che è in ballo è la gerarchia di potere nata dalla sconfitta dell'Unione Sovietica e dal crollo del Muro di Berlino.

Mario ci indica anche il modo in cui l'Europa e l'Occidente dovranno affrontare questa fase difficilissima che si annuncia come un vero e proprio tornante della storia: "In primo luogo, l’Ue deve essere disposta a rafforzare le proprie capacità di difesa. Questo è essenziale per aiutare l’Ucraina per tutto il tempo necessario e per fornire una deterrenza significativa contro la Russia". Poi "dobbiamo essere pronti a iniziare un viaggio con l’Ucraina che porti alla sua adesione alla Nato". Manca solo la formale dichiarazione di guerra alla Russia, ma potremmo dire che essa è implicita.

Questo è Mario, lo psicopatico. Identico a Mussolini.

Nessun commento:

Posta un commento