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martedì 28 settembre 2021

Donne e Robur

Eppure guardate che i presupposti c’erano tutti. Davvero. C’era un bel sabato di fine estate a fare da cornice, una serata per bere qualcosa, una domenica davanti per riposarsi, un nemmeno tanto velato ottimismo tra la gente e una strepitosa qualità tra la componente femminile della curva: brave tutte e grazie davvero citte, perché di Siena - Reggiana siete l’unica cosa da salvare. 


Come dicevamo i presupposti c’erano tutti, ma spesso e volentieri non sono sufficienti per portare a casa la pagnotta. Quante volte siamo usciti con una citta per città con la certezza di concludere e invece non siamo arrivati nemmeno ad un bacino a mezza guancia? Io nel mio piccolo poche in verità, ma solo perché le ragazze mi stoppavano molto prima: diciamo che mi hanno fatto risparmiare un sacco di soldi. E anche quelle rare volte che arrivavo al dunque - con quelle pochissime disperate missionarie che avevano deciso di buttare via qualche minuto della loro vita inciampando sul sottoscritto - non è mai stata una passeggiata. Si dice facile come bere un bicchier d’acqua, ma io diverse volte manca poco mi ci strozzo con la Levissima. 

Per carità, a differenza della Robur dell’altra sera, io ce l’ho sempre messa tutta la mia buona volontà per fare almeno una bella figura. Prima regola: le donne non vanno mai fatte aspettare. Ecco, partendo da questo caposaldo del dongiovannesimo bucolico del terzo millennio, io vorrei paragonare il nostro Varela ad una bella donna, che forse ci sta e con la quale sarà possibile divertirsi. Che senso ha allora farlo aspettare 45 minuti per poi buttarlo in campo a risultato praticamente acquisito? Sì, acquisito, perché la nostra attesa Siena - Reggiana, partita da cartina tornasole per valutare lo stato della nostra forza e certificare il nostro attuale stato di salute, è durata 7 minuti e 40 secondi (grosso modo come il record del mondo maschile dei 3000 metri piani). Un po’ pochi francamente. E se consideriamo il prezzo del biglietto, potrei dire che la partita sia costata ben più di un euro al minuto, perché dopo il 2 a 0 potevamo tranquillamente andare via. Per lunghi tratti mi sono addirittura chiesto se ci fosse sfuggita un’espulsione, poiché i nostri beniamini in maglia inquartata sembravano di meno degli avversari. O forse erano quelli in maglia color sugo ad essere più dei nostri. Boh... Anche il tizio di Castellammare inaspettatamente comparso in curva se l’è domandato ad un certo punto. Io dico non lo rivedremo più. Esattamente come l’asciugamano del loro portiere, che appariva e scompariva tipo Madonna di Lourdes! Comunque, al netto del folklore esterno al rettangolo di gioco, una cosa è certa: la palla non si è mai vista. 

E qui è doveroso riallacciarsi al discorso iniziale, perchè se già non ti capita mai di frequentare una donna, e quell’unica volta che il Signore si gira a guardare dall’altra parte offrendoti la possibilità di trascorrerci qualche ora assieme e te ti giochi malissimo le tue carte, allora non hai veramente chance alcuna. E così è andata sabato scorso: avevamo una partita da giocare e abbiamo pensato a tutto, tranne che a giocarla. Bel record per una squadra di calcio. Se il chirurgo si scordasse di operare, sarebbe un bel pasticcio. Sì, non era facile fare di peggio. Non era facile prendere il primo goal, con una manovra difensiva della nostra ciliegina sulla torta quantomeno imbarazzante e non era facile nemmeno prendere il raddoppio. A proposito, soffermandoci un attimo su quest’ultima azione, direi che la dinamica è stata comica: punizione dalla trequarti loro calciata con la stessa flemma di quello che a fine allenamento raccoglie i palloni e li calcia verso gli spogliatoi e difensore bianconero completamente uccellato (sì, è sempre quello di prima che ha saltato 10 euro messi per piano, ma non voglio infierire, anche se per me andava tolto a 10° minuto per manifesta inferiorità. Sarà una giornataccia, dai…). 2 a 0, basta così o serve altro? E la risposta "altro", come dicono le massaie al banco della gastronomia, è stata lapidaria. Per fortuna che in vista della difficile trasferta di Pontedera, nella quale affronteremo il Montevarchi (no, non è uno scherzo della geografia), i Reggiani hanno deciso di allenare bene bene il nostro portiere, al quale a fine partita hanno tolto i guanti con le forbici da quanto gli si erano gonfiate le mani. Io non sono in grado di dire se il nostro Mister abbia cannato la formazione, di certo posso sicuramente asserire di aver pestato una grossa merda; tutti insieme però, perché si vince tutti e si perde tutti. Col cazzo! Fosse per me la Robur vincerebbe sempre! E poi mi hanno sempre insegnato che le prove si fanno in Piazza o al massimo il giovedì pomeriggio nell’amichevole contro la Tegoiese (vi ricordate l’anno di Morgia quando toccò smette' di farle perchè ci prendevano sempre a zampate? Che tempi…), non di certo contro una delle formazioni più forti della Serie C. Inoltre, scusate se ve lo dico, questa sensazione di accontentarsi sempre in trasferta, di essere quasi felici per aver strappato un punto a Teramo o a Imola, va cambiata e alla svelta. Non posso parlare di cose tecniche, perché non ci capisco niente. Ma certi giocatori devono giocare dove e come sanno, senza risucchiarli in cervellotici schemi. Abbiamo Paloschi, Varela, Caccavallo, Guberti etc. e per tre partite su 5 (6 con la coppa) non siamo stati capaci di fare un goal. Ecco, questo secondo me è il punto cruciale della figuraccia di sabato: con una squadra del genere, che qualcuno ha definito una Ferrari, te due goal le puoi anche prendere, ma almeno due li devi rifare. A me non interessa vincere la classifica della miglior difesa, anzi, per quel che mi riguarda, mi farebbe piacere se le partite finissero sempre 5 a 4 a nostro vantaggio. Vincere. Brutti, sporchi e cattivi. Magari senza calcio champagne e senza guardarci allo specchio. Uscire con una ragazza vestito bene, portarla nel locale più ganzo della città con la macchina appena ritirata dall’autolavaggio, non serve a niente se poi sul portone di casa non le schiocchi almeno un bacio. 

A proposito di portoni, nel mio personale libro dei ricordi felici ho letto che le cose più belle accadono sempre nei luoghi di confine, come appunto i portoni o le frontiere. Anche lo stadio è un luogo di confine, da una parte la sconfitta, dall’altra la vittoria e nel mezzo loro e noi. E la differenza a volta la fa soltanto la voglia e la foga. Visto che siamo solo a settembre, smettiamo di specchiarci nelle acque chiare dello stagno e cominciamo a sporcarci i calzoncini. È vero, da queste parti non siamo mai contenti di niente, quindi ragazzi benvenuti in città. Ci garbano le vittorie, non i discorsi. Questo è, che piaccia o no. Abbiamo un sacco di strada da fare per dare l’impressioni di essere grandi. I presupposti ci sono tutti, ma sta a noi trasformarli in certezze.

 

Siena - Reggiana 0 a 2: figura di merda? Fatta. Bene, perdoniamoci il passato ma non dimentichiamolo e soprattutto crediamo in noi come fossimo di un'altra generazione, quella del bene sopra della ragione. Sbagliare è umano, perseverare rompe il cazzo. E smettiamo di mancare tutti quanti gli appuntamenti nei quale la gente ritorna allo stadio. Sembra di farlo apposta.

 

Montevarchi - Siena (via Pontedera): non commento sull’orario (andate a cacare). Non commento sulla scelta cervellotica del Montevarchi di giocare le partite in casa a ben 104 chilometri e 700 metri di distanza (ma in queste condizioni, non la fate la Serie C!), in uno stadio per giunta con l’illuminazione zoppa. Non commento niente: voglio solo vincere. Come viene viene, ma vincere. Quelli buoni giocano, sempre, e quelli meno buoni guardano e imparano. Basta con i versi: ora è l’ora di fare sul serio. Altrimenti va a finire che qualcuno ci rimette il posto.


su quei gradoni, lì ci troverai!



Mirko

4 commenti:

  1. Gilardino è con le valige in mano! Perinetti ha tuonato! Una non vittoria contro il Montevarchi farebbe scattare l‘ esonero! Una vittoria striminzita lo sposterebbe di qualche giorno! La società non è soddisfatta del lavoro di Gilardino! Il sostituto è già in preallarme! Profilo di livello alto che Big Giorgio conosce bene!
    Uno di Valli

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  2. Bravo Mirko, la penso uguale uguale.
    Forse s'e' sbagliato a non far notare la settimana scorsa che ad Imola c'e' andata di lusso perché loro si so mangiati 2 gol già fatti altrimenti si perdeva pure lì. Altro che arbitri...

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  3. Mah.. Va anche bene cambiare ma io col Montevarchi voglio vincere, non far male per cambiare il tecnico...

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  4. Allora io sabato ho criticato il tecnico che forse (forse) aveva visto e visto bene la Reggiana, e, dandoci comunque per spacciati, ha fatto giocare alcuni tra i peggiori per vincerne, poi, 2 di fila (...tie'). Oggi mi so garbati. Brutti, scoordinati ma contro gli scarponi dell'aquila di m. serviva una squadra di calcianti Forti e Fieri. Ovvia... dai c@zzooo!!!!!!

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